[TOSCANA] DALLE PAROLE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE AI FATTI: STOP A DISCARICA E ACCIAIO AL PIOMBO, IMPORRE I LAVORI CHE SERVONO A PIOMBINO E ALLA VAL DI CORNIA!

La nuova giunta comunale Ferrari è operativa e deve far fronte da subito al disastro causato da quelle precedenti attuando le parole spese in campagna elettorale, senza nascondersi dietro alle (evidenti) responsabilità altrui.
Ci sono misure concrete, attuabili da subito che legano il lavoro dei vari assessorati; altre da individuare e imporre a ruota. Facciamo alcuni esempi concreti.
Il vicesindaco Giuliano Parodi può dare il dovuto impulso al turismo, di cui è responsabile, spingendo il consiglio comunale a imporre: 1. l’avvio delle bonifiche del SIN (Sito di Interesse Nazionale) attese da quasi 20 anni impiegando gli oltre 1500 operai in CIG delle acciaierie, 2. il blocco del raddoppio della discarica di Ischia di Crociano. Non può esistere nessun tipo di turismo in un territorio come quello attuale infestato da centinaia di ettari di terreno da bonificare, una discarica immensa (da smantellare) e un’altra che incombe sulla salute dei piombinesi, impianti siderurgici fatiscenti attaccati alla città e bisognosi di una radicale riconversione ecocompatibile da svolgere in sicurezza.
L’assessore al Lavoro Nigro, invece di temporeggiare sulla sperimentazione dell’acciaio al piombo che da anni si sa essere nocivo, deve mettersi alla testa degli operai della ex Luchini per: 1. stoppare i ritmi forsennati e i conseguenti rischi per la sicurezza denunciati da tempo dai lavoratori, aggravati dai tagli preannunciati da Jindal proprio in questi settori, 2. imporre l’attuazione delle misure promesse dai padroni indiani per il rilancio dell’azienda che oggi sono a zero, mobilitando in caso contrario gli operai ex-Lucchini a pretendere la nazionalizzazione delle acciaierie, come a suo tempo disse il vicepremier Salvini (https://video.gelocal.it/embed/iltirreno/locale/salvini-su-piombino-se-andiamo-al-governo-nazionalizziamo-le-acciaierie/97926/99499?responsive=true) in campagna elettorale, e così come è sancito nella nostra Costituzione (agli articoli 41, 42 e 43). Parole, quelle di Salvini, rimaste lettera morta come tante altre sulla lotta alla UE e alle banche, mentre è stato fatto il DL Sicurezza che colpisce duramente azioni di lotta operaia come i picchetti, i blocchi stradali e l’occupazione degli stabilimenti per impedirne la delocalizzazione: altro che “prima gli italiani”, semmai prima i padroni e in molti casi nemmeno italiani! altro che sovranità nazionale: si vende a multinazionali estere e gli si “concede” di gettare nella disperazione migliaia di famiglie!
Il 9 luglio si terrà il tavolo ILVA su Taranto al MISE e vedremo concretamente chi sta con i lavoratori. Tra pochi mesi scadono gli ammortizzatori sociali per gli operai della ex-Lucchini e l’esperienza della Mercatone Uno mostra come i padroni ormai non si fanno scrupolo a licenziare migliaia di operai con un semplice SMS! Ciò va prevenuto e il governo M5S-Lega deve venire a Piombino (come gli viene chiesto dal 4 marzo 2018) per essere conseguente nella difesa del patrimonio siderurgico del paese.
L’assessore all’Ambiente Piacentini deve semplicemente essere sostituita in quanto portatrice di un enorme conflitto di interessi, dato che è dipendente delle acciaierie i cui rifiuti costellano la città per chilometri; non si può mettere una “volpe a guardia del pollaio”, e se l’amministrazione comunale vuole dimostrare di non adottare le pratiche tipiche delle Larghe Intese, di essere veramente il “cambiamento”, può cominciare a mostrarlo mettendo come assessore un elemento del Comitato di Salute Pubblica, della lista Lavoro e Ambiente, di qualche altra organizzazione operaia e popolare o associazione ambientalista che non mancano: ma non certo chi è al servizio di chi è parte principale del problema ambientale e dell’inquinamento!
Il prossimo 24 luglio il Camping CIG sarà ricevuto dal sindaco Ferrari e il colloquio dovrà trattare dei Lavori di Pubblica Necessità, la misura indicata da questa organizzazione operaia per combinare l’impiego di ammortizzatori sociali per fare i lavori che servono al territorio in attesa della ripresa produttiva dello stabilimento. E’ un piano d’attacco esemplare per tutte le organizzazioni operaie e popolari del paese, un’occasione per la stessa amministrazione comunale che può alleviare la condizione di sofferenza economica di tanti operai che languono ormai da anni a casa e vogliono invece un lavoro utile e dignitoso per loro, le rispettive famiglie e la collettività. Dal ripristino e manutenzione idrogeologica, alla messa in sicurezza di strade ed edifici pubblici, la lista è lunga e sarà importante stenderla insieme a un preciso cronoprogramma, dando anche qui seguito all’appoggio espresso in campagna elettorale.
Quanto scriviamo sopra non è il libro dei sogni ma quanto si può e si deve fare a Piombino, da subito.
Il punto decisivo per l’attuazione di queste misure sta nelle masse popolari, che il 9 giugno hanno scacciato la precedente amministrazione PD espressione delle politiche lacrime e sangue delle Larghe Intese, per invertire il corso delle cose e non fare della città un concentrato di veleni, disoccupati e degrado materiale e morale.
Saranno loro a dover imporre il controllo operaio e popolare sull’operato della nuova giunta standogli ben addosso per tenere fede a quanto promesso (altro che “lasciamoli lavorare”).
Sono il CSP, il Camping CIG, il “Comitato in difesa del punto nascite”, gli studenti che non devono più fuggire, i membri delle tante associazioni, i compagni con la falce e martello nel cuore in cerca di riprendere il loro posto al fianco di chi lotta per una vita dignitosa, il miglior garante del “cambiamento”.
Il Partito dei CARC ne sosterrà ogni azione volta a incalzare sindaco, assessori e consiglieri comunali di ogni schieramento (anche l’opposizione deve fare la sua parte e non solo protestare e lamentarsi, a partire dal M5S che non è riuscito a far venire nessuno dei loro ministri fino ad oggi in città) a metter mano alla mappatura dei terreni da bonificare, all’individuazione di servizi pubblici da rafforzare, come il punto nascita e la sala di emodinamica dell’ospedale, fino all’imposizione di altri servizi necessari ai cittadini e al territorio come la raccolta differenziata spinta (a maggior ragione in un periodo di grande afflusso come l’estate), per fare la manutenzione di strade e spiagge, per la concessione gratuita di sedi e spazi di aggregazione (ci sono decine di fondi abbandonati) a chi vuole discutere, mobilitarsi e organizzarsi di conseguenza, per l’attuazione del referendum su Rimateria negato dal PD.
Piombino è un’esperienza di importanza nazionale nel panorama della lotta di classe: per la resistenza crescente che le masse popolari oppongono alla crisi, per a loro mobilitazione e organizzazione. Un esempio che si lega alla mobilitazione spontanea dei camalli a Genova e al Movimento NO TAV e a svariate altre organizzazioni popolari e operaie in lotta in tutto il paese per conquistare un futuro migliore.
Questo futuro si chiama socialismo ed è il modello di società ecocompatibile e pianificato di cui abbiamo urgente bisogno, dove si produce ciò che serve e non ciò che fa guadagnare il padrone di turno, che impedisce il saccheggio e la devastazione dei territori.
Mercoledì 10 luglio saremo presenti con un banchetto di propaganda al mercato settimanale in piazza Gramsci (dalle 9.30 in poi) a cui invitiamo tutti a passare per confrontarci su cosa fare qui e ora per individuare e attuare le misure che servono al territorio, per coordinarsi con le altre organizzazioni operaie e popolari che si muovono da un capo all’altro del paese e, per chi vorrà, a sostenerci nella costruzione del Partito in città.
La Festa nazionale della Riscossa Popolare che si terrà a Massa dall’ 1 al 4 agosto sarà un ulteriore momento di confronto, per tanto invitiamo tutti quanti a partecipare al dibattito di giovedì 1 agosto su: “Il ruolo delle Amministrazioni locali e dei comitati popolari nella lotta per i lavori di pubblica necessità” e a quello di sabato 3 agosto sulla lotta contro la delocalizzazione e lo smantellamento delle aziende e l’azione sul governo M5S-Lega.
Bisogna approfittare fino in fondo della situazione politica che si è venuta a creare a Piombino, cambiare le cose è possibile!
Bisogna forzare con ogni mezzo l’Amministrazione Ferrari e andare oltre i suoi limiti, per realizzare il cambiamento di cui hanno bisogno le masse popolari!
Federazione Toscana del P.CARC

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