Centenario della fondazione dell’Internazionale Comunista e del Biennio Rosso
A giugno è iniziato il lavoro di ideazione e impostazione della campagna nazionale che il P.CARC condurrà fino a febbraio 2020 per celebrare al modo dei comunisti il Centenario della fondazione dell’Internazionale Comunista e del Biennio Rosso. “Celebrare al modo dei comunisti” significa:
– ricavare insegnamenti dall’esperienza (quindi legame fra il passato al presente) anziché limitarsi all’esaltazione e alla narrazione degli avvenimenti del passato;
– comprendere, mostrare e usare il legame fra la concezione, la linea e i risultati raggiunti anziché limitarsi a ricostruire le lotte ideologiche del passato tra diversi orientamenti ed esporre le buone ragioni dei promotori di una linea piuttosto che dell’altra;
– comprendere e mostrare il legame fra l’azione del movimento comunista cosciente e organizzato (dei dirigenti) e le attività delle masse popolari (i comunisti sono promotori dell’attività delle masse, l’attività delle masse dipende dall’opera dei comunisti) anziché limitarsi o all’analisi dell’azione dei dirigenti (che, ad esempio, porta al bilancio sballato che la prima ondata della rivoluzione proletaria si è esaurita a causa dei “tradimenti dei dirigenti”) o all’azione spontanea delle masse popolari (che sfocia nel più inconcludente economicismo e nelle celebrazioni del più inutile movimentismo).
Già nel mese di giugno è iniziata in via preparatoria, limitata e sperimentale la conduzione di alcune attività che nel corso della campagna saranno estese a tutte le Sezioni (come le presentazioni di Estremismo, malattia infantile del comunismo – vedi l’articolo sulla presentazione a Reggio Emilia e l’articolo sulle Feste di Riscossa Popolare in Lombardia e Toscana), nel corso della Festa nazionale della riscossa Popolare (Massa, dall’1 al 4 agosto) i principali contenuti della Campagna inizieranno a prendere forma in seminari e conferenze di approfondimento e, infine, da settembre la mobilitazione sarà dispiegata in ogni zona dove il Partito è presente e nel lavoro “ad ampio raggio”.
Sarà una campagna certamente vasta, per i temi trattati e per gli argomenti sollevati:
– il contesto storico: il fallimento della II Internazionale e il ruolo della Rivoluzione d’Ottobre per la classe operaia di tutti i paesi imperialisti; la fondazione dell’Internazionale Comunista e il contenuto della sua opera per rendere gli appena nati o nascenti partiti comunisti dei paesi imperialisti all’altezza del compito di dirigere la rivoluzione socialista; il “fallimento nella bolscevizzazione” e il prevalere della mobilitazione reazionaria; il ruolo dell’Internazionale Comunista contro la mobilitazione reazionaria (elaborazione teorica, la linea dei Fronti Popolari, guerra di Resistenza e infine Liberazione); il ruolo dell’Internazionale Comunista nello sviluppo della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale (1917-1976), dalla costituzione dei primi paesi socialisti alle lotte anticoloniali e di liberazione nazionale nei paesi oppressi;
– le principali questioni ideologiche trattate dall’Internazionale Comunista e il contributo alla teoria del movimento comunista, con un approfondimento su alcuni testi: Estremismo, malattia infantile del comunismo di Lenin; Principi del leninismo e Storia del PC(b)dell’URSS di Stalin, l’elaborazione sulla natura e sulle caratteristiche del fascismo di Dimitrov (“dittatura terroristica aperta degli elementi più imperialisti, sciovinisti e reazionari del capitale finanziario”, riprendendo la definizione data dal VII Congresso dell’IC, 1935); la relazione fra mobilitazione rivoluzionaria e mobilitazione reazionaria; la sovranità nazionale e la sua relazione con internazionalismo proletario;
– gli insegnamenti del Biennio Rosso in Italia: il ruolo del Consigli di Fabbrica, la loro evoluzione dagli inizi del 1900 fino agli anni ‘70 del secolo scorso e il loro ruolo perfettamente attuale alla luce dell’esperienza dei soviet in Russia.
Sarà una campagna certamente impegnativa, per le tipologie di iniziative che saranno promosse che si combineranno al lavoro ordinario che ogni Sezione già svolge (e anzi la campagna sarà strumento per rafforzare il lavoro ordinario: intervento di fronte alle aziende, alle scuole superiori e alle università), sarà occasione per sviluppare ulteriormente l’azione comune con organismi di base di partiti e movimenti che raccolgono compagni e compagne con “la falce e il martello nel cuore” o per avviarla proprio in relazione alle possibili attività comuni nel solco della Campagna.
Ma soprattutto sarà, infine, una campagna che darà occasione a ogni compagno del P.CARC, dai militanti di base ai quadri intermedi ai dirigenti nazionali, la possibilità di comprendere più a fondo il ruolo dei comunisti rispetto alla mobilitazione spontanea delle masse popolari e, quindi, sarà occasione per usare l’esperienza della prima ondata della rivoluzione socialista per imparare a diventare dirigenti più capaci, per condurre a un livello superiore e più efficace la lotta contro le tare caratteristiche del movimento comunista del nostro paese (economicismo, elettoralismo, militarismo) e per imparare a operare con “ottica da Carovana”, valorizzando l’esistenza e la relazione fraterna con il (nuovo)PCI.
Il primo assalto al cielo si è esaurito nonostante l’eroismo che il movimento comunista cosciente e organizzato è riuscito a suscitare fra le masse popolari di tutto il mondo, nonostante il socialismo abbia trionfato, nel momento della sua massima espansione, in un terzo delle terre emerse, nonostante questo gigantesco, innovativo e sperimentale cantiere della società umana sia riuscito a far intravedere e a sperimentare, cento anni fa, il futuro prossimo dell’umanità.
Un nuovo assalto al cielo è possibile. Sulla base del principio elementare di ogni scienza, fra cui quella della trasformazione della società umana, di fare il bilancio, imparare dagli errori, comprenderli a fondo e fare meglio, senza negare il passato, ma senza fermarsi e ancorarsi ad esso per quanto glorioso esso sia.
Il primo assalto al cielo è la Campagna nazionale con cui il P.CARC dota i suoi membri, gli operai avanzati e gli elementi avanzati delle masse popolari, i compagni e le compagne con la falce e il martello nel cuore che vogliono partecipare degli elementi di bilancio necessari per guardare al futuro senza paura e con fiducia: il comunismo è il futuro dell’umanità!