Il 21, 22, 23 giugno si è tenuta presso la Casa del popolo di via Padova a Milano la Festa di Riscossa popolare della Federazione Lombardia, un momento di confronto politico, di sana aggregazione e protagonismo popolare.
La festa è stata partecipata in tutte le sue attività (dibattiti, cene e spettacoli), soprattutto da operai (Iveco di Brescia, Plastipack di Verbania), giovani, compagni della base rossa (Casa del popolo di Cardano al Campo e di Gallarate, PCI di Brescia e PaP di Bergamo) e anche esponenti dei meet up di zona 2 di Milano e del VCO del M5S.
Abbiamo aperto il primo giorno di festa con il dibattito sul Biennio Rosso: un momento di “alfabetizzazione storica” per trarre alcuni elementi di bilancio di quello che è stato il “primo assalto al cielo”. La “lezione” è stata tenuta da un compagno, ex insegnante ora in pensione e fondatore dell’ Unione Inquilini a Sesto San Giovanni. Abbiamo cercato di mettere in evidenza come 1. il Biennio Rosso ha tratto impulso dalla Rivoluzione d’Ottobre e dall’Internazionale Comunista ed è stato un sommovimento europeo (Germania, Ungheria), 2. la fase storica di allora era molto simile a quella di oggi, una crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale che sfociò nella guerra imperialista (la I Guerra Mondiale precedette il Biennio Rosso), 3. a fronte di un’importante mobilitazione spontanea di ampi settori delle masse popolari (operai, contadini, esercito e reduci di guerra, ecc.), dell’elevazione dell’organizzazione della classe operaia (che sfociò nella creazione dei consigli di fabbrica), il movimento rivoluzionario di allora (il PSI) risultò inadeguato, non seppe sfruttare le condizioni favorevoli per passare all’offensiva e “fare come la Russia”. Molte sono state le domande e tutti abbiamo sentito la necessità di approfondire il tema con nuove iniziative, per imparare dall’esperienza. Abbiamo poi proseguito la serata con cena e concerto jazz, con alcune improvvisazioni sulle note di Bella ciao.
Il secondo giorno è stato ricco fin dalle prime ore del mattino. Abbiamo aperto con un tavolo sulla repressione, a cui hanno partecipato alcuni giovani compagni che hanno subito intimidazioni pesanti per aver denunciato la presenza di amianto a scuola; i nostri compagni Rosalba, sotto processo per il sito Vigilanza Democratica, e Mattia, il cui processo per rissa durante un presidio contro Forza Nuova inizierà mercoledì 3 luglio; un compagno del Comitato Autonomo Abitanti della Barona (Milano), sotto processo per le lotte antifasciste e per il diritto all’abitare che portano avanti. Al tavolo è arrivato un saluto del (n)PCI che è entrato nel merito della la necessità strategica della clandestinità e della necessità di sfruttare le contraddizioni create con l’apertura della breccia e la formazione del governo M5S-Lega ance in questo fronte di lotta. Il tavolo ha favorito lo scambio dell’esperienza, entrando nel merito della linea da seguire per “rivoltare l’attacco contro il nemico” e fare fronte unito nei processi in corso.
Nel pomeriggio abbiamo proseguito con il dibattito “Difendere e creare posti di lavoro: dalla mobilitazione contro la morte lenta delle aziende al reddito di cittadinanza”. Abbiamo voluto aprire il dibattito con la vittoria e gli insegnamenti della lotta per il reintegro di Luciano Pasetti della sezione di Milano (giusto qualche giorno prima era arrivata la sentenza del giudice del Tribunale di Milano che ha rigettato il ricorso di Carrefour), perdare poi voce alle esperienze di lotta e organizzazione operaia. Il compagno dell’Iveco di Brescia, azienda del gruppo FCA-CNHI, ha messo in evidenza come il processo di morte lenta, che attraversano da anni, ha ripercussioni sulla sicurezza e condizioni di lavoro; abbiamo avuto due interventi telefonici di Camping CIG di Piombino e dei Disoccupati 7 Novembre di Napoli che stanno lottando per la creazione di posti di lavoro, a partire dalla lotta per l’applicazione del Reddito di Cittadinanza o dell’uso della CIG per impiegare disoccupati e operai per i lavori che servono ai territori e di cui le istituzioni non si preoccupano. L’esponente del M5S, ricordando le lotte degli anni ‘70 a cui ha partecipato, ha evidenziato che è positivo ritornare a parlare di socialismo e di protagonismo operaio. Abbiamo anche letto il saluto del Comitato di Partito del (n)PCI Krupskajia che mettendo in evidenza l’estesa rete di organismi operai che già esiste, ha lanciato l’appello a organizzarsi clandestinamente in comitati di partito nelle aziende e a collaborare con il (n)PCI, il nostro partito fratello. Abbiamo chiuso il dibattito con una mozione approvata all’unanimità, in solidarietà alle numerose lotte operaie e, a seguire, uno spettacolo teatrale con gli Ostinati alla Riscossa, un gruppo di compagni di Potere al Popolo di Bergamo che utilizzano il teatro per veicolare messaggi di denuncia e di riscossa.
Il 23 giugno abbiamo chiuso la festa con un pic nic in un parco molto vicino alla Casa del popolo e frequentato dalle masse popolari di tutta la città: è stata occasione per prenderci un momento di relax, incontrare i simpatizzanti e fare propaganda tra gli avventori del parco.
Un obiettivo che abbiamo fatto vivere fin dalla fase di costruzione della Festa è stato quello di coinvolgere non solo i membri del partito, ma soprattutto i nostri collaboratori e simpatizzanti, senza paura di chiedere di darci una mano: c’è chi ha cucinato pietanze, chi ci ha fatto il manifesto della festa, chi ha raccolto sottoscrizioni economiche, chi si è dato da fare durante la festa (al bar, in cucina o in altre attività). Anche i commercianti della zona della Casa del Popolo ci hanno sostenuto con contributi economici o in “natura”. Inoltre abbiamo cercato di allargare il nostro giro, non ci siamo limitati ad invitare solo “addetti ai lavori”, quelli con cui abbiamo un rapporto politico, ma ci siamo mobilitati per far partecipare anche i contatti personali che ogni compagno ha: dai nostri parenti e amici, ai colleghi di lavoro e loro conoscenti. Con nostro stupore abbiamo toccato con mano che le masse popolari sono interessate a capire la situazione che vivono, che hanno bisogno dei comunisti non solo per confrontarsi su come gira il mondo ma anche per orientarsi nella loro vita quotidiana: per esempio il nostro compagno Luciano ha fatto una rapida “consulenza sindacale” ad alcuni giovani operai di una grande azienda di Milano, che ignoravano alcuni loro diritti rispetto alle condizioni economiche e lavorative.
Questa festa è stata una bella iniezione di fiducia. Che “le masse popolari sono la forza e i comunisti il motore della rivoluzione socialista” non deve essere semplicemente uno slogan! Con la festa abbiamo toccato con mano che possiamo farlo, diventando un insegnamento che ora dobbiamo rilanciare nell’attività ordinaria che ogni sezione del partito promuove, in particolare nella costruzione delle organizzazione operaie e popolari. Valorizzare i molti contatti, vecchi e nuovi, che hanno partecipato alla Festa e che hanno dimostrato tutta la loro simpatia e sostegno per noi e per l’opera che stiamo costruendo: questo è il compito che ci siamo assunti e l’impegno che ci prendiamo, a partire dalla loro mobilitazione per costruire la Festa Nazionale di Riscossa Popolare.