Volantino distribuito il 27 giugno ai lavoratori dell’aeroporto di Fiumicino

Il futuro di Alitalia dipende dalla vostra lotta 
non dalle giravolte del governo!

Che fine ha fatto la nazionalizzazione di Alitalia? Lavoratori, con le vostre mobilitazioni degli anni passati avete imposto la vostra agenda al M5S. Addirittura avete costretto Salvini (a capo di un partito in intimi affari coi poteri forti) a sperticarsi a favore della nazionalizzazione di Alitalia. Ma da un anno a questa parte, di quelle promesse, non ne è stato nulla perché il governo non si è dato i mezzi per realizzarle: disobbedire alle imposizioni della UE, rompere con la sottomissione ai potentati economici italiani e stranieri del trasporto aereo e soprattutto legarsi strettamente a voi lavoratori. E’ per tutto quanto il governo non ha fatto che oggi, ricattato da più parti e dopo un anno trascorso nell’illusione di “salvare capra e cavoli”, si prepara a varare un piano industriale da capitolazione agli interessi dei poteri forti. Volevano difendere la struttura produttiva e le condizioni dei lavoratori e al contempo preservare le prerogative di lucro di industriali e finanzieri vari. Stanno finendo con il servire Alitalia su un piatto d’argento a gente come i Benetton, padroni del gruppo Atlantia, gli stessi a cui Di Maio e Salvini avevano giurato che avrebbero tolto le concessioni autostradali e a cui oggi si apprestano a mettere in mano il cuore del trasporto aereo italiano. A che punto siamo con la nazionalizzazione di Alitalia? Siamo al punto che la compagine di governo M5S per non osare mettersi, fino in fondo, al servizio vostro e delle vostre giuste rivendicazioni sta facendo l’opposto.

Perché la mobilitazione stenta a riprendere? Dalla primavera 2017 ad oggi le condizioni dei lavoratori Alitalia e del trasporto aereo sono andate peggiorando ma la mobilitazione è andata diminuendo anziché svilupparsi. La fiducia immotivata nel governo ha contribuito a fiaccare la mobilitazione. Ma ciò che è mancato è soprattutto l’attività di gruppi di lavoratori (non per forza sindacalisti, non per forza “esperti”, non per forza già riconosciuti e autorevoli) che si pongono l’obiettivo di orientare i compagni di lavoro sulla via dell’organizzazione e della mobilitazione. E’ mancata la consapevolezza che c’è bisogno di passare all’attacco, di organizzare e mobilitare i lavoratori per costringere un governo che, piaccia o no, sta in piedi grazie al consenso della classe operaia, a mantener fede al mandato elettorale ricevuto: nazionalizzare Alitalia!

Il governo M5S – Lega tira per le lunghe la presentazione del piano industriale perché teme la ripresa della vostra mobilitazione. Devono la loro esistenza alle promesse di cambiamento e progresso che hanno fatto agli operai e ai lavoratori. Approfittiamo di questa situazione per imporre la nazionalizzazione di Alitalia. Che lo sciopero del 21 maggio sia il primo passo della ripresa di una mobilitazione su larga scala. In Alitalia non mancano lavoratori disposti a lottare e neppure sindacalisti onesti e combattivi, il Partito dei CARC sostiene tutti coloro che sono decisi ad organizzarsi e mobilitarsi in questa direzione.

Partito dei Comitati d’Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (P.CARC)

Sezione di Roma ; tel: 3462895385 ; fb: Carc Roma ; www.carc.it

Mail: romapcarc@rocketmail.com 

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