Quando l’elemosiniere del Papa viola i sigilli ai contatori del palazzo occupato…

“Usare ogni appiglio che la situazione offre per allargare la breccia”

Quando l’elemosiniere del Papa viene a violare i sigilli ai contatori del palazzo occupato, vuol dire che lo stai facendo bene!

 

Ebbene sì! Nel corso della campagna elettorale più “rocambolesca” degli ultimi anni, è successo pure che a Roma il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere personale del Papa, si presentasse allo Spin Time Lab, un palazzone occupato da decine e decine di famiglie, per scendere nei locali tecnici e violare i sigilli che gli operai dell’azienda di fornitura della corrente elettrica e la Polizia avevano apposto ai contatori, lasciando più di 400 persone completamente al buio. Ha pure rivendicato platealmente il gesto: “prima di riattaccare la corrente l’elemosiniere aveva chiamato la Prefettura e il Comune avvisando di quello che stava per fare. E, dopo essersi calato nella cabina elettrica per ripristinare la luce, ha lasciato sui contatori il suo biglietto da visita perché fosse chiaro chi avesse compiuto il gesto”, dice l’Avvenire.

Le riflessioni possibili sono tante. A partire dalla domanda retorica, impossibile da eludere: se il Vaticano tiene “ai poveri” così tanto da violare apertamente le leggi, perché non usa le ingenti ricchezze e il patrimonio di cui dispone, l’influenza e il prestigio di cui gode per fare fronte agli effetti peggiori della crisi in modo sistematico?

Tuttavia, ci soffermiamo qui su un altro aspetto: con il suo gesto il cardinale Krajewski si è posto come argine alla deriva autoritaria del Decreto Salvini (e del precedente Decreto Lupi) contro gli occupanti di case e, anzi, ha sfidato Salvini proprio sul suo terreno. La questione principale di questa vicenda, dunque, è un grande plauso a chi ha chiesto e ottenuto l’intervento dell’elemosiniere del Papa, a chi si è preso la responsabilità di infilarsi in mezzo alle contraddizioni per “farle esplodere”! Crediamo non solo che abbiano fatto bene, ma che debbano essere presi d’esempio per l’inventiva, la spregiudicatezza, il coraggio e debbano essere emulati ogni volta e in ogni situazione e contesto in cui è possibile.

 

Non c’è niente di divino nel costringere il Vaticano a scendere sul terreno concreto della mobilitazione e a usare “una briciola” della sua influenza per sostenere le masse popolari che si mobilitano per resistere agli effetti della crisi. E, allo stesso modo, non c’è niente di diabolico nel riuscire a mettere il potere occulto, irresponsabile e di ultima istanza del paese contro il Ministero dell’Interno, la propaganda reazionaria e la guerra contro i poveri promossa da Salvini.

Sono entrambi movimenti concreti, pratici ed esemplari.

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