Riportiamo di seguito un articolo dal sito “sostenitori.info”, in difesa delle forze dell’ordine, che si pone contro la posizione che un senatore del M5S ha deciso di assumere, dopo il pestaggio del giornalista di Repubblica a Genova, nei confronti dei codici identificativi sulle divise delle forze dell’ordine. La battaglia per il codice identificativo è una battaglia giusta, per la quale molte associazioni si spendono quotidianamente (una tra tutte ACAD) e che si lega alla battaglia di Ilaria Cucchi e delle madri che hanno visto i propri figli morire a seguito di pestaggi nelle caserme, che si lega alla battaglia per la trasparenza sulle catene di comando, alla battaglia in solidarietà a Rosalba Romano della redazione di Vigilanza Democratica. Rosalba è stata condannata ingiustamente con l’unica “colpa” di essere intestataria del sito “Vigilanza Democratica” dedicato alla denuncia pubblica degli abusi delle Forze dell’Ordine, alla ricerca delle responsabilità degli abusi nella catena di comando (contro la teoria delle “mele marce”) e nelle “alte sfere”. E’ stata denunciata per “diffamazione”, ha subito un processo ed è stata condannata con una sentenza che dal punto di vista legale è del tutto ingiustificata. Bisogna approfittare, quindi, del fatto che una parte del M5S voglia andare avanti nella lotta per l’inserimento del codice identificativo, posizione che il M5S ha assunto come sua già dal 2013 per poi metterla da parte con l’illusione di poter governare “in armonia” con la Lega.
Questa battaglia va sostenuta, alimentata: le associazioni e i gruppi che si occupano della battaglia per l’introduzione del codice identificativo devono incalzare e costringere gli esponenti del M5S favorevoli ad andare fino in fondo utilizzando il proprio ruolo istituzionale. Allo stesso tempo, non bisogna limitarsi ad “aspettare” che il M5S faccia quanto dice di voler fare: bisogna sostenere tutte le battaglie in corso. Chiediamo quindi ai nostri lettori di sostenere la battaglia in difesa di Rosalba e per garantire il diritto ad ogni cittadino di poter denunciare gli abusi delle forze dell’ordine.
Il 25 settembre si terrà a Milano il processo di appello contro la condanna a Rosalba. Chiediamo a singoli cittadini, organismi, personaggi politici, del mondo delle associazioni e della società civile di prendere pubblicamente posizione in solidarietà a Rosalba, di schierarsi, di metterci la faccia, di farsi sentire. Come?
– attraverso dichiarazioni pubbliche (testi, video);
– attraverso fotografie con cartelli con scritto “solidarietà a Rosalba e a Vigilanza Democratica” da inviare a carc@riseup.net;
– portando il caso nelle istituzioni;
– partecipando alla raccolta di fondi per sostenere le ingenti spese a cui è stata condannata (Rosalba di mestiere fa l’infermiera precaria, non ha “santi in paradiso”…): Postepay 5333171000241535 intestata a Gemmi Renzo
Per far luce sugli abusi e sulle “catene di comando” che coprono, insabbiano e di fatto alimentano!
Per il codice identificativo sulle divise delle forze dell’ordine!
Per la Vigilanza Democratica e il diritto di espressione!
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Il movimento 5 stelle chiede a Salvini il codice identificativo per i poliziotti
Red –
MERCOLEDÌ 29 MAGGIO 2019
Mentre a Genova un migliaio di persone mette a ferro e fuoco alcune vie e piazze e assalta le forze dell’ordine “colpevoli” di aver difeso il diritto di un partito non gradito agli antagonisti di concludere la propria campagna elettorale tenendo un comizio in città, un senatore del Movimento 5 Stelle chiederà “al governo di riferire su quali misure intenda introdurre per responsabilizzare e rendere identificabili gli agenti”
Il sindaco Marco Bucci negli scorsi giorni attaccato in consiglio comunale ed accusato di non aver negato la piazza a CasaPound, attaccato per non aver ribadito l’ovvio, ovvero che i violenti in piazza erano altri e non gli uomini delle forze dell’Ordine.
E’ notizie di poche ore fa che poi che il m5S a breve dovrebbe interrogare il governo (in particolare il Viminale) sulle intenzioni circa l’identificazione dei poliziotti impiegati in ordine pubblico “in modo da renderli riconoscibili in caso di abuso”. Ad intervenire è un senatore per il Movimento 5 Stelle.
Il senatore, genovese, ha spiegato i fatti accaduti lo scorso Giovedì a Genova, quando in occasione degli scontri è rimasto ferito un giornalista e due Carabinieri.
“Io stesso – dice il senatore – avendo ufficio in tale zona, ho potuto vedere. Una parte dei manifestanti ha tentato di impedire con la violenza il comizio del detto movimento di estrema destra, attaccando le Forze dell’Ordine che presidiavano Piazza Marsala. Negli scontri – specifica il senatore – sono stati feriti due Carabinieri, ai quali va la mia solidarietà e il mio augurio di pronta guarigione”
“Ne censurare le violenze commesse a danno delle Forze dell’Ordine – prosegue il senatore – e pur tenendo presente la situazione di tensione e pericolo venutasi a creare devo porre tuttavia attenzione sulla reazione immotivatamente violenta di alcuni appartenenti hanno posto in essere nei confronti di del giornalista Stefano Origone” (…)
“La procura genovese sta individuando difficoltà nell’identificazione degli agenti coinvolti nel fatto. Come in occasione del G8 di Genova, il casco, la maschera antigas e la divisa rischiano di rendere indistinguibili i pochi agenti che hanno trasceso dai tanti che con professionalità e dedizione compiono il proprio dovere anche in frangente di stress e pericolo”.
“Auspico che anche in Italia come in altri 15 paesi europei venga data attuazione alla direttiva Ue per l’introduzione del codice identificativo. Chiedo al governo di riferire quali misure intenda introdurre per responsabilizzare e rendere identificabili gli agenti durante i particolari servizi di ordine pubblico e preannuncio il deposito di una interrogazione in tal senso”.