[Emilia Romagna] Indicazioni di voto del Partito dei CARC Emilia Romagna per le elezioni del 26 maggio 2019

Inquadramento generale

Per l’inquadramento generale sulle prossime elezioni europee del 26 maggio rimandiamo al comunicato della Direzione Nazionale del Partito dei CARC Elezioni europee: per cosa lottare e per chi votare.

L’unico voto utile è quello che rafforza la mobilitazione e l’organizzazione dei lavoratori e del resto delle masse popolari, il loro coordinamento e la loro volontà di costituire un loro governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare. Per questo, le nostre indicazioni di voto per le europee in Emilia Romagna (Circoscrizione Nord Est) e per le amministrative a Reggio Emilia si basano sull’analisi della campagna elettorale di quei candidati e di quelle liste che hanno concretamente dimostrato di sostenere le masse popolari, le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari: in altre parole, indicazioni per chi ha già iniziato a fare ciò che ha promesso in caso di elezione.

Analisi del contesto politico di Reggio Emilia durante la campagna elettorale per le Amministrative

La campagna elettorale in città si è svolta durante una fase economico politica particolare, in città e non solo: la Coop Allenza 3.0 ha dichiarato di aver chiuso il 2018 con un “rosso” di 289 milioni di euro e in tutta Italia si susseguono le chiusure di centri commerciali e centinaia di lavoratori (anche a Reggio Emilia) verranno lasciati a casa: nella zona più inquinata d’Europa, abbiamo davvero bisogno, come in via R. Luxemburg, di eliminare gli ultimi cunei verdi della città, continuare nel consumo di suolo e speculare sull’apertura di nuovi centri commerciali che creano solo più inquinamento?

Questo fa il paio con la situazione in cui versa il sistema cooperativo locale (fino alla recente richiesta della coop edile, la Tecton per il concordato preventivo): che i lavoratori non vengano tutelati a promesse ma che vengano sostenuti ad organizzarsi per fornire lavori e servizi che servono. Infatti, ampia la scelta, dalla sanità cittadina sempre più sotto organico, per non parlare dell’assistenza nelle case di cura o quella domiciliare, all’edilizia pubblica e scolastica che crolla, ai trasporti locali e alle piste ciclabili che, per come sono oggi, incentivano l’uso delle automobili. O ancora, il “sacco” della struttura produttiva del territorio continua: la ex Brevini di Villaggio Crostolo è stata acquista al 100% da DANA, mastodontica multinazionale USA e già ci sono le prime voci di trasferire l’Amministrazione in Lituania con conseguenti perdite di posti di lavoro a Villaggio Crostolo. Non è l’unica azienda del territorio che è stata acquisita da gruppi di interessi stranieri (come anche la ex Lombardini, oggi Kohler) e bisogna organizzarsi per tempo per vigilare sulla sicurezza occupazionale locale, visto che le delocalizzazioni e le chiusure sono materia quotidiana.

A fronte di tutto ciò, a Reggio Emilia abbiamo però notato, in generale, una predominanza dell’attestarsi al CONTRO e una minore attenzione al PER, che è poi ciò che maggiormente serve alle masse popolari reggiane. Infatti, oltre la giusta canea contro l’Amministrazione del Partito Democratico uscente (che ha il coraggio di ricandidare Luca Vecchi, promotore di uno sviluppo cittadino non sostenibile e che strizza l’occhio a speculazioni finanziarie come con IREN) soltanto il Movimento 5 Stelle e la lista municipalista REC Reggio Emilia in Comune (REC) hanno avviato un percorso di messa al centro degli interessi dei cittadini ma per entrambi si tratta di essere sempre più conseguenti: sia il M5S che la la lista municipalista Reggio Emilia in Comune hanno praticamente sostenuto la battaglia dei Comitati Ambiente e Salute nella lotta contro la creazione dell’impianto a Biogas di Gavassa voluto da IREN, con iniziative pubbliche importanti. Non solo, ma ha in particolar modo REC, si è sforzata di trattare della questione lavoro in città, sul fronte caldo del sistema cooperative, in crisi da anni e il cui conto lo stanno pagando i lavoratori in termini di licenziamenti, contratti capestro e paghe orarie infime.

Per queste ragioni, una Amministrazione Comunale che vuole praticare le promesse elettorali non può che legarsi strettamente al coordinamento di Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari del territorio, organi di realizzazione degli interessi dei cittadini e non di multiutiliy alla IREN che ricatta con gli investimenti per l’area delle ex Officine Reggiane per mantenere in cambio, in deroga a un referendum vinto, la gestione dell’acqua e la costruzione dell’impianto di Gavassa. Quest’ultimo può essere fermato e bloccato, o per lo meno sicuramente rivisto, perché non interessa solo gli abitanti della nostra prima campagna ma anche ogni lavoratore, agricoltore, studente e disoccupato della città: la terra e l’aria sono un bene comune!

Alla luce di ciò, per entrambe le realtà, le elezioni si vincono il 27 maggio (sempre che non si vada al ballottaggio, cosa molto probabile) perché il reale cambiamento passa inevitabilmente e unicamente dal legame con le masse popolari e la realizzazione dei loro interessi. Nessuna “cambiale in bianco”: le masse popolari devono spingere il M5S a mantenere le promesse più progressiste fatte, senza attestarsi alle dichiarazioni d’intenti e a dare valenza positiva anche a quelle più critiche. Altro che la sicurezza è data da “più controllo”, l’unica vera sicurezza è data dall’avere un lavoro utile e dignitoso!. “Riqualificare” la zona di via Turri significa prendere di petto l’annoso problema delle oltre 7 mila case sfitte in città e contemporaneamente fare le grandi opere che servono alla città che creano nuovi posti di lavoro: l’ammodernamento degli edifici pubblici e delle scuole, la messa in sicurezza del territorio, la gestione pubblica dell’energia e dei rifiuti (a Forlì, tornando pubblica si è passati da 50 lavoratori a 188, con un taglio dell’8% della spesa complessiva data la qualità della gestione stessa). Infatti, nel loro programma è prevista la resa pubblica della gestione dell’acqua o il cambio nella gestione dei rifiuti e anche in caso non venga espresso il loro candidato sindaco come nuovo Amministratore già come consiglieri comunali possono fare molto nel sostenere il Comitato per l’Acqua Pubblica: in questi 5 anni su questo fronte c’è stato più silenzio che altro, ora si tratta di essere conseguenti perché molti dei candidati al Consiglio Comunale del M5S sono “storici” del meet up locale e devono far valere il peso dell’organizzazione a livello popolare da cui sono partiti!

Inoltre, negli ultimi giorni si è riproposta (come avvenne prima del 4 marzo 2018) la promozione della contrapposizione tra gruppi scimmiottatori del fascismo (alla Forza Nuova) e l’antifascismo padronale delle Larghe Intese nell’estremo tentativo di racimolare qualche voto facendo leva sulla memoria storica della nostra terra. A queste si sono aggiunte le giuste risposte antifasciste popolari che hanno dato un segnale di resistenza importante che deve però andare oltre l’antifascismo “militante” e lottare per assegnare a ogni adulto (italiano e immigrato) un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato).

Indicazioni di voto per la Circoscrizione del Nord Est (Europee) e per la città di Reggio Emilia (Amministrative)

Per i territori in cui la Federazione in costruzione del P. CARC Emilia Romagna non è riuscita a esprimere una precisa indicazione di voto, in particolare Modena, Carpi (MO) e Casalgrande (RE), chiamiamo compagni e compagne, operai e lavoratori avanzati a orientarsi con i criteri che abbiamo usato nell’orientamento generale che riportiamo sinteticamente:

VOTARE E FAR VOTARE i candidati (e la lista ad essi collegata)

– che sostengono e promuovono le vertenze e l’azione delle organizzazioni operaie e popolari contro la delocalizzazione e la morte lenta delle aziende, contro le grandi opere inutili e dannose, contro la devastazione dell’ambiente, contro il degrado,

– che promuovono la formazione di organizzazioni operaie e popolari, il loro rafforzamento e coordinamento, la loro ribellione e la loro volontà di formare un governo di emergenza popolare che metta al centro del suo programma: un lavoro utile e dignitoso per tutti,

– che appoggiano e promuovono la mobilitazione contro l’UE e la NATO, contro i gruppi imperialisti USA e sionisti, contro le guerre di aggressione imperialiste,

– che promuovono la lotta contro il Vaticano e i suoi privilegi, contro la repressione delle masse popolari, il razzismo e il fascismo e la guerra tra poveri.

Per quanto riguarda le elezioni Europee diamo indicazione di voto per Laura Bergamini di Partito Comunista alla luce dell’attività territoriale che promuove, in particolar modo rispetto alla difesa del tessuto produttivo e occupazionale e alla promozione della mobilitazione contro l’UE e la NATO, contro i gruppi imperialisti USA, sionisti, contro le guerre di aggressione imperialiste.

Per quanto riguarda le comunali reggiane, le sfide concrete riportate sopra rappresentano il lavoro imprescindibile da fare per costruire un’Amministrazione Locale che serve alle masse popolari di Reggio Emilia e le nostre indicazioni di voto non possono che convergere su quei candidati e liste che già oggi, in piccola parte, hanno dimostrato di non voler aspettare l’elezione, in particolar modo sul tema della lotta contro le grandi opere inutili e dannose come l’impianto interprovinciale IREN di Gavassa e contro la devastazione ambientale (cementificazione, inquinamento, consumo di suolo). Per tanto, diamo indicazione di voto disgiunto.

Come candidato sindaco indichiamo Rossella Ognibene del Movimento 5 Stelle.

Indichiamo inoltre, il candidato consigliere, Simone Armini della lista REC – Reggio Emilia in Comune (soprattutto per i quartieri Crocetta, Belvedere, San Pellegrino e Buon Pastore,) essendo espressione della giusta priorità che l’organizzazione e il protagonismo popolare devono avere ai fini della costruzione di una città che metta concretamente al centro gli interessi dei quartieri e delle masse popolari tutte.

Usiamo il voto alle elezioni europee per avanzare nella lotta per la sovranità nazionale che è reale ed efficace solo se combinata con la lotta per instaurare il  Governo di Blocco Popolare e il socialismo! Usiamo il voto alle elezioni amministrative per allargare la breccia nel sistema politico delle Larghe Intese che le masse popolari hanno aperto con le elezioni politiche dello scorso anno!

Instaurare il socialismo è l’unica effettiva, realistica e possibile strada per farla finita con la crisi del capitalismo. Il malcontento, l’insofferenza, l’indignazione e la rivolta delle masse popolari sono il terreno spontaneo su cui noi comunisti possiamo e dobbiamo far crescere la rivoluzione socialista.

È impossibile instaurare il socialismo senza lottare per la sovranità nazionale! Per l’Italia oggi la lotta per la sovranità nazionale è reale ed efficace solo se combinata con la lotta per instaurare il socialismo! È impossibile trasformare il sistema delle relazioni internazionali in un sistema mondiale di scambio, collaborazione e solidarietà tra i popoli senza sovranità nazionale!

Partito dei CARC – Federazione Emilia Romagna – Sezione “Lidia Lanzi” del Partito dei CARC – Reggio Emilia

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