Il 18 maggio sono in programma decine di iniziative in tutta Italia che mettono al centro il tema del lavoro e dei diritti sociali. Ne vogliamo segnalare due in particolare.
La prima è l’assemblea operaia nazionale che si terrà a Pomigliano (NA) dalle 10:00 al Palazzo dell’Orologio. L’assemblea è stata promossa dai 5 operai licenziati dalla FCA di Pomigliano che nei giorni di Pasqua sono saliti sul campanile della chiesa del Carmine di Napoli per rivendicare il diritto al Reddito di Cittadinanza per tutti i licenziati, disoccupati e immigrati, per rompere i vincoli imposti dell’Isee, le discriminazioni sulla composizione del nucleo famigliare e della nazionalità che esclude milioni di persone dall’acquisizione del Reddito di Cittadinanza (vedi il Comunicato della Segreteria Federale Campania del P.CARC).
È esemplare l’iniziativa presa dai licenziati politici della FCA di Pomigliano: sfruttare i riflettori delle celebrazioni della Pasqua, oltre che la campagna elettorale, arrampicarsi sul campanile della chiesa e costringere partiti di maggioranza e opposizione, il governo e l’INPS a intervenire e a sbloccare la situazione: il neo Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, si è subito attivato in dichiarazioni importanti e vincolanti affermando che una soluzione sarà certamente trovata e convocando un tavolo di confronto immediato.
Le dichiarazioni non sono certo misure concrete, la lotta deve proseguire, ma l’iniziativa dei 5 licenziati di Pomigliano indica concretamente cosa vuol dire “passare dalla difesa all’attacco”, prendere l’iniziativa, mobilitarsi, suscitare ampia solidarietà, incalzare il governo e sfruttare la campagna elettorale a favore della lotta condotta dalle masse popolari!
L’assemblea del 18 maggio servirà ad estendere la mobilitazione e a promuovere la solidarietà e il coordinamento: interverranno operai e realtà di lotta, sindacali e politiche di tutto il Paese, fra cui Aldo Milani, il coordinatore nazionale del SI COBAS recentemente assolto dal Tribunale di Modena dopo una montatura giudiziaria finalizzata “a scoraggiare e punire l’organizzazione e la mobilitazione della classe operaia tutta”
– La seconda mobilitazione su cui ci soffermiamo è la manifestazione promossa dal Coordinamento Terremoto Centro Italia che ha deciso di scendere in piazza a Roma, dalle 10 in Piazza Montecitorio per (riprendiamo dall’appello):
“1. per una ricostruzione veloce, partecipata, democratica;
- per il lavoro, il reddito e la dignità dei terremotati;
- per la trasparenza nella gestione dei fondi pubblici.
C’è una parte dell’Italia dove il tempo si è fermato. (…) Nel cuore dell’Appenino la ferita del sisma è ancora aperta. Il centro Italia colpito dal terremoto continua a morire lentamente giorno dopo giorno da ben due anni e mezzo, perchè chi aveva un lavoro non lo ha più e ci sono migliaia di posti di lavoro, aziende artigiane, agricole, commercianti, costretti a chiudere”.
La situazione d’emergenza che vive la cittadinanza del centro Italia è la dimostrazione eclatante che ciò che serve al paese non sono opere inutili e dannose (come il TAV, il TAP, ecc.) ma un piano di ricostruzione dei territori!
Da Napoli a Roma: a prima vista sembrano due iniziative che tra loro non hanno nulla in comune. In realtà ciò che le unisce (e l’unico sbocco positivo che hanno) è la lotta per un lavoro utile e dignitoso per tutti!
È per questo motivo che sosteniamo ogni mobilitazione che dal basso incalza il governo e le istituzioni locali, che sta loro col fiato sul collo, impone le misure che vanno negli interessi delle masse popolari e combatte quelle che vanno negli interessi dei padroni.
Organizziamoci ovunque e mobilitiamoci!
Facciamo del Reddito di Cittadinanza uno strumento di organizzazione e di mobilitazione!
Lottiamo per imporre un piano di rinascita per il nostro paese!