Per l’unità d’azione dei comunisti, per rafforzare le organizzazioni operaie e popolari
per la sovranità nazionale contro capitalisti, UE, NATO e Vaticano
Stante la svolta politica in atto nei paesi imperialisti e più in generale la crisi dell’intero sistema politico della classe dominante, i risultati delle elezioni europee del 26 maggio saranno caratterizzati da due tendenze:
– si rafforzeranno in ogni paese i sentimenti contro l’UE e più in generale contro le autorità della Comunità Internazionale degli imperialisti (BCE, FMI) e i partiti che in ogni paese ne sono sostenitori;
– si rafforzeranno nel parlamento europeo le correnti che almeno a parole si oppongono alla UE e alle politiche delle sue autorità e istituzioni indebolendole benchè il parlamento europeo abbia solo un ruolo consultivo.
Anche i risultati delle elezioni politiche in Spagna del 28 aprile confermano il crescente distacco, che in ogni paese avviene con modalità e caratteristiche diverse legate alla sua storia e alle sue condizioni economiche e sociali, delle masse popolari dalla borghesia imperialista e dai suoi partiti. I partiti delle Larghe intese spagnole (popolari e socialisti) hanno raccolto il 45,4% dei voti (189 seggi su 350, nelle precedenti elezioni del 2016 avevano raccolto il 55,6% dei voti e 222 seggi).
Sono entrambe tendenze che si svilupperanno spontaneamente, cioè sulla spinta della resistenza spontanea delle masse popolari al procedere della crisi e come disaffezione, sfiducia e protesta contro i partiti che hanno imposto il programma comune della borghesia imperialista negli ultimi 40 anni e senza un legame organico con il movimento comunista cosciente e organizzato, cioè in modo indipendente dall’iniziativa e dall’orientamento dei comunisti (e infatti entrambe si caratterizzano per essere principalmente CONTRO).
Avvalendoci della dispiegata resistenza spontanea delle masse popolari e della mobilitazione suscitata dalla campagna elettorale e alimentata dai partiti delle Larghe Intese e dall’azione del governo M5S-Lega noi comunisti possiamo – e quindi dobbiamo – approfittare delle elezioni europee per
– allargare la breccia che le masse popolari hanno aperto nel sistema politico delle Larghe Intese con le elezioni del 4 marzo 2018;
– rafforzare le organizzazioni operaie e popolari nella loro azione pratica contro gli effetti peggiori della crisi, spingendole ad assumere in modo crescente il ruolo di nuove autorità pubbliche;
– favorire le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare nel nostro paese;
– fare un’ampia, articolata e profonda propaganda del socialismo come unica soluzione per mettere fine alla barbarie del capitalismo.
In termini di orientamento generale dobbiamo promuovere la lotta per la sovranità nazionale nell’unico modo in cui essa può esistere: non nazionalismo borghese, ma come
– lotta contro chiusura e delocalizzazione delle aziende italiane e la loro vendita ai gruppi multinazionali, per mantenerle aperte e in funzione in Italia (attuazione degli articoli 41, 42 e 43 della Costituzione), per nazionalizzare le aziende come Alitalia, FCA, TIM, ecc.
– lotta contro la UE e le sue istituzioni (debito pubblico, patti di stabilità, pareggio di bilancio in Costituzione, assegnazione di quote di produzione in campo agricolo e industriale, ecc.);
– lotta contro la NATO (basi e installazioni militari, partecipazione a missioni di guerra, partecipazione alle sanzioni economiche contro altri paesi, ecc.);
– lotta contro il Vaticano (abolizione dei Patti Lateranensi e dei privilegi della Chiesa Cattolica rispetto alle altre organizzazioni e associazioni religiose).
Chiunque impugni la parola d’ordine della sovranità nazionale separandola, o peggio contrapponendola, alla lotta per il socialismo è un truffatore; come un ingenuo è chi impugna la parola d’ordine del socialismo contrapponendola a quella della sovranità nazionale: è impossibile instaurare il socialismo senza lottare per la sovranità nazionale! Per l’Italia oggi la lotta per la sovranità nazionale è reale ed efficace solo se combinata con la lotta per instaurare il socialismo! È impossibile trasformare il sistema delle relazioni internazionali in un sistema mondiale di scambio, collaborazione e solidarietà tra i popoli senza sovranità nazionale!
In termini di orientamento per l’iniziativa pratica dobbiamo quindi usare la campagna elettorale per le elezioni europee (e le regionali e le amministrative che si svolgono nella stessa data) per rafforzare ed estendere le battaglie che la classe operaia e le masse popolari già conducono e per aprire nuovi fronti di lotta
- per l’attuazione di un piano nazionale straordinario dei lavori di pubblica necessità per la manutenzione di scuole, edifici, strade e la salvaguardia del territorio e dell’ambiente (lotta per creare milioni di posti di lavoro utili e dignitosi per effettuare i lavoro che servono ma non vengono fatti, lotta per estendere e allargare il reddito di cittadinanza, per pensione dignitose)
- per lottare contro la smantellamento e morte lenta di aziende strategica come FIAT/FCA, Piaggio e per la nazionalizzazione di Alitalia,
- per la produzione dell’acciaio che serve al nostro paese salvaguardando l’ambiente e al salute dei lavoratori e della popolazione all’ILVA, all’AST di Terni e alla ex-Lucchini e nelle altre aziende,
- per la salvaguardia dei diritti sindacali e della sicurezza dei lavoratori, per i diritti degli immigrati,
- per una sanità pubblica e una scuola pubblica di qualità,
- per lottare contro il razzismo della Lega e i gruppi scimmiottatori del fascismo del secolo scorso il fascismo (Casa Pound, Forza Nuova) alimentati dalla borghesia imperialista,
- per promuovere la solidarietà e il sostegno alla Repubblica Bolivariana del Venezuela, alla Repubblica Popolare di Corea e i popoli dell’Iran, della Siria e della Palestina aggrediti dagli imperialisti USA e dai sionisti,
- per la lotta contro la NATO e le missioni di guerra a cui partecipa il nostro paese,
- per la lotta contro la repressione, per solidarietà proletaria e per la giustizia (Vigilanza Democratica, misure repressive e vessatorie contro le masse popolari e contro l’impunità e privilegi dei padroni, dei ricchi e del Vaticano e del suo codazzo di cardinali e prelati).
Per l’unità dei comunisti
Le elezioni presentano una novità importante: per la prima volta il PC di Marco Rizzo si presenta con una lista con la falce e martello su tutto il territorio nazionale. Il PC ha raccolto e organizza la parte più numerosa della base rossa, proveniente dal disfacimento del PRC, legata ai valori del vecchio movimento comunista e all’esperienza storica dei paesi socialisti e organizza centinaia di giovani sotto la bandiera rossa e la parola d’ordine del socialismo; è l’aggregato più legato alla prima ondata della rivoluzione proletaria e vi è un ampio terreno comune con la Carovana del (n)PCI: il bilancio positivo dei primi paesi socialisti, l’obiettivo del socialismo come chiara e unica soluzione alla barbarie del capitalismo, il ruolo della classe operaia come costruttrice della nuova società socialista, la solidarietà internazionalista con la Repubblica Bolivariana del Venezuela e con Repubblica Popolare di Corea… E’ un terreno che favorisce il confronto e l’azione comune: uno sviluppo che auspichiamo poichè rigettiamo la concorrenza e l’antagonismo fra organizzazioni e partiti comunisti.
Confronto e azione comune è il campo su cui chiamiamo a convergere anche i tanti compagni e le tante compagne che non hanno una lista di riferimento alle elezioni europee, in particolare quelli del PCI di Mauro Alboresi e di Potere al Popolo.
Per quanto esistano differenze anche importanti rispetto all’analisi della situazione, proponiamo a ogni compagno e a ogni compagna un percorso comune basato su
1. dibattito franco e aperto relativo all’analisi della situazione, al bilancio del movimento comunista, al programma, ai metodi di lavoro, alla linea generale e alle linee particolari;
2. unità d’azione in tutti i casi in cui l’obiettivo almeno immediato è comune (lotta per sovranità nazionale: innanzitutto la lotta contro la chiusura di aziende, la delocalizzazione e la vendita di aziende a gruppi multinazionali, lotta contro la NATO e le guerre di aggressioni imperialiste, ecc.)
3. solidarietà reciproca di fronte alla repressione borghese.