Affrontare e risolvere la crisi ambientale è urgente, necessario e possibile

 

Affrontare e risolvere la crisi ambientale è urgente, necessario e possibile

C’è bisogno di una rivoluzione
A chi guarda le grandi manifestazioni contro gli effetti della crisi ambientale che sta mettendo a repentaglio la stessa esistenza del genere umano sulla terra, diciamo che le milioni di persone, in gran parte giovani, che manifestano hanno ragione. Le manifestazioni, le assemblee, le iniziative per difendere l’ambiente dimostrano che nonostante i mille modi con cui la classe dominante provi a distorcere la realtà, essa non riesce più a nascondere nè gli effetti del suo dominio sulla società, nè le sue responsabilità. Un numero crescente di persone, a vari livelli di consapevolezza e coscienza, ha chiaro che la società non può continuare a svilupparsi come ha fatto fino ad oggi, c’è bisogno di un cambiamento profondo, c’è bisogno di una rivoluzione.

C’è bisogno della rivoluzione socialista
A chi manifesta diciamo che protestare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza ambientale è giusto. Ma gli interlocutori a cui si rivolgono per cambiare le cose non sono disponibili ad ascoltare o fanno finta di ascoltare. Nonostante esistano già molte leggi per la tutela dell’ambiente nel nostro paese, esse sono sistematicamente violate o eluse. Nonostante ciclicamente vengano ratificati accordi internazionali fra stati e paesi, essi sono sistematicamente violati e disattesi. La classe dominante pretende di avere piena libertà e completa impunità rispetto al saccheggio delle risorse, alla devastazione ambientale, all’inquniamento di cui è prima e principale responsabile, mentre cotemporaneamente scarica le sue responsabilità sulle masse popolari, accusandole di egoismo e di insensibilità nei mille individuali “comportamenti irresponsabili e incivili”. La verità è che non può esserci nessuna efficace educazione ambientale e nessun comportamento individuale virtuoso in un sistema che sfrutta e spolpa tutto (ambiente, persone, diritti, leggi, ecc.) in nome del profitto. La verità è che per invertire il corso delle cose c’è bisogno di un cambiamento profondo, una rivoluzione: c’è bisogno della rivoluzione socialista.

Sono già mille i campi in cui applicando le moderne tecnologie è possibile abbassare o eliminare del tutto le catastrofiche conseguenze ambientali dalla produzione capitalista di beni e servizi. Ma ciò non avviene perchè il capitalismo si basa sul profitto, non sul benessere delle masse popolari e sulla salvaguardia dell’ambiente: perciò, ad esempio, anche se una grande opera è inutile e dannosa, come il TAV o il TAP, ma produce profitti per i capitalisti, essa si farà. Se dotare gli impianti industriali delle aziende inquinanti di sistemi che abbattono emissioni nocive è troppo costoso e il profitto dei capitalisti diminuirebbe, allora non si impiegano. Se l’implemento dell’utilizzo dei mezzi pubblici va scapito dell’industria del petrolio, allora esso sarà ostacolato, ecc.

C’è bisogno del socialismo
Il socialismo è un modo di produzione e un sistema sociale basato su tre pilastri: la dittatura del proletariato, la proprietà pubblica delle aziende, la crescente partecipazione delle masse popolari nella direzione della società. Cioè singifica che saranno gli operai e i lavoratori a decidere secondo i loro interessi cosa produrre, quanto produrre e come produrre; significa che ogni aspetto della vita delle masse popolari, svincolato dall’obbligo di generare profitto per i capitalisti, sarà finalizzato ad accrescere il benessere collettivo, significa che la tutela e il miglioramento dell’ambiente saranno il compito dell’intera società. solo su questa base è possibile promuovere una educazione di massa all’ecologia.

Cosa fare subito
Per fare fronte da subito agli effetti della crisi ambientale e per avanzare nella costruzione della rivoluzine socialista è necessario combinare le manifestazioni di protesta e di rivendicazione con la costruzione in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni quartiere e in ogni zona di organizzazioni operaie e organizzazioni popolari che individuano i problemi da risolvere e che si mobilitano per risolverli partendo da quelli che sono alla loro portata mobilitando le masse popolari.

Per far funzionare la sua società, la borghesia ha bisogno del sostegno o almeno della rassegnata collaborazione delle ampie masse. Ma la crisi generale spinge le masse popolari nella direzione opposta: il consenso verso la borghesia si riduce, la ribellione cresce, ma soprattutto diminuisce la rassegnata collaborazione. Ecco, bisogna trasformare la rassegnata collaborazione e la ribellione in organizzazione e mobilitazione per l’avanzamento della rivoluzione socialista. Mille forme di boicottaggio, sabotaggio, resistenza, negazione dei valori, delle regole, dei dettami e delle prassi della società borghese coinvolgono a livello individuale o a piccoli gruppi una vasta parte di masse popolari che cercano una via individuale o di nicchia per “sopravvivere”. A tutti loro, centinaia di migliaia di persone, noi comunisti e la parte organizzata della classe operaia e delle masse popolari possiamo dare una prospettiva, una soluzione, un esempio di riscossa, un senso di appartenenza. “Dal parare i colpi” al contrattacco. Questo è il senso del discorso.
Da  Le masse popolari organizzate devono dirigere il paeseResistenza n. 3/2019.

 

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