Trasmettiamo una nota del segretario della Federazione Campania del P. CARC in merito ad una importante mobilitazione degli operai portuali.
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Gli armatori, dopo aver fatto profitti e rendite parassitarie per anni e anni, pensano di poter disporre del Porto e dei lavoratori del Porto a proprio piacimento, aumentando i carichi di lavoro per i lavoratori in produzione mentre gran parte dei lavoratori portuali in Italia sono ancora in cassa integrazione e non ci sono certezze sulla loro sorte? Riprende la mobilitazione operaia!
La resistenza dei portuali non è piegata! Portuali di banchina e lavoratori di stiva, operai della logistica e addetti alla movimentazione merci il 13 marzo 2019 in sciopero generale. Tutti uniti in manifestazione, blocco delle banchine azioni di lotta che dimostrano, ancora oggi, la fermezza e capacità di organizzazione dei lavoratori dei Porti italiani. Da Genova a Livorno, da Civitavecchia a Salerno, da Ravenna a Trieste, tutti a Napoli, come dita strette in un unico pugno!
Colpiscono uno, si muovono tutti! È la parola d’ordine dei portuali d’Italia che riaffermano con una grande manifestazione nel Porto di Napoli che la lotta continua e continuerà di Porto in Porto. È la parola d’ordine di quanti, oggi, intendono dare continuità allo sciopero! Perché i confini di un singolo Porto consentono solo una difesa limitata delle condizioni di vita e di lavoro degli operai. Perché l’organizzazione collettiva e coordinata degli operai è il primo passo per far pesare il numero e l’unità della classe operaia, sia nelle rivendicazioni sia nello scontro con armatori e padroni che vorrebbe operai pacificati e libertà di sfruttamento. Perché uniti si vince!
Dare continuità e prospettiva alle rivendicazioni ed alla lotta, allora, significa coordinarsi! Stabilire contatti e rapporti tra gli operai combattivi nei Porti, indipendentemente dalle sigle sindacali di appartenenza o all’appartenenza a nessun sindacato. Costruire azioni di lotta e propaganda in contemporanea tra i porti, coordinarsi con altri operai e gli altri movimenti di lotta anche fuori dai porti. È possibile farlo perché fuori esiste oggi un vasto movimento di resistenza sociale pronto a sostenere la lotta dei portuali, perché la lotta dei portuali, storicamente, ha dato forza e fiducia alle lotte delle masse popolari delle città portuali. È possibile farlo perché “quando si muovono i portuali si fermano le città!”
Costruire un Governo di Emergenza Popolare è l’unica alternativa concretamente praticabile per cacciare padroni, armatori e rovesciare i loro enti e le loro autorità. Bisogna costruire un governo fondato sulle organizzazioni operaie e popolari che lavora negli interessi generali delle masse popolari, cioè disposto anche a violare le leggi della classe dominante assumendo, di volta in volta, i provvedimenti che le organizzazioni operaie e popolari, autonomamente, prenderanno per garantire la continuità delle aziende e tutela del territorio.
La situazione politica generale, la provvisorietà e le contraddizioni del governo M5S-Lega, la breccia che le masse popolari del nostro Paese hanno aperto nel sistema politico, che aveva governato l’Italia negli ultimi 40 anni, con il voto alle Elezioni politiche del 4 marzo 2018 offrono un terreno particolarmente favorevole alla costruzione di una rete di nuovo potere di cui la classe operaia è spina dorsale.
Il Partito dei CARC sostiene e organizza ogni operaio che si mette su questa strada!
Il Partito dei CARC – Federazione Campania sostiene il Comitato Lavoratori Porto Napoli nella sua opera di costruzione dell’organizzazione dei portuali.