Tre domande emerse dai lavori del V Congresso

Indipendenza energetica, ruolo dei sindacati, i soldi che servono

Riassumere organicamente tutti gli elementi emersi dal V Congresso nazionale รจ estremamente difficile. Per quanto riguarda analisi della situazione politica, orientamento e linea, rimandiamo i lettori ai documenti congressuali approvati in via definitiva, ne raccomandiamo la lettura e lo studio e invitiamo al dibattito (ogni critica, ogni osservazione, ogni punto di discussione รจ utile e preziosa per noi che la riceviamo โ€“ รจ una spinta a trattare piรน nel profondo e nel concreto le tesi che ci guidano โ€“ e per chi la fa โ€“ รจ una spinta a partire dalle condizioni oggettive che caratterizzano la situazione politica). Alla definizione della versione finale dei documenti congressuali e dello statuto, allโ€™elezione del Segretario Nazionale (confermato Pietro Vangeli), della Direzione Nazionale e della commissione Nazionale di Garanzia รจ stata dedicata la seconda giornata del Congresso (27 gennaio).

La prima giornata (26 gennaio), quella aperta al pubblico, รจ invece stata occasione per unโ€™ampia discussione, sviluppata su oltre 60 interventi (fra relazioni, interventi dei delegati, degli ospiti e degli invitati) che hanno dimostrato:

– lโ€™ampiezza dellโ€™attivitร  del P.CARC e lo sviluppo, in particolare, del Lavoro operaio e del Lavoro Giovani, del lavoro nella sanitร  e nelle amministrazioni locali per costruire amministrazioni locali di emergenza; delle relazioni con gli operai e i lavoratori impegnati nelle principali vertenza del paese (Alitalia, FCA, ex Lucchini di Piombinoโ€ฆ);

– lo sviluppo delle relazioni con partiti e organismi che raccolgono i tanti compagni e le tante compagne che hanno โ€œla falce e il martello nel cuoreโ€: se da una parte praticamente tutti i dirigenti nazionali di partiti di sinistra e comunisti hanno declinato lโ€™invito a partecipare, dallโ€™altra molti militanti di base, circoli e Sezioni sono invece intervenuti direttamente e o hanno mandato saluti, a dimostrazione di una sana spinta allโ€™unitร  che si basa sulle attivitร  pratiche comuni, sulle esperienze comuni, sul bilancio dellโ€™esperienza e sul confronto e la lotta ideologica;

– lo sviluppo delle relazioni internazionali con la presenza di delegazioni di movimenti e partiti comunisti e lโ€™invio di molti saluti da ogni parte del mondo.

Tutti gli interventi, le relazioni, i saluti e le mozioni approvate nella prima giornata del Congresso sono pubblicati sul sito.

Di seguito ci soffermiamo su tre aspetti emersi dal dibattito durante i lavori congressuali.

โ€œVoi dite che bisogna rompere con le autoritร  e le istituzioni della UE, ma lโ€™Italia รจ necessariamente dipendente dai paesi della UE, a partire dal fatto che non ha lโ€™indipendenza energetica e lโ€™energia che serve per far funzionare il paese viene importata propria dai paesi della UEโ€; โ€œvoi dite che la situazione รจ favorevole alla mobilitazione della classe operaia, ma il movimento sindacale รจ estremamente debole e non esiste neppure piรน un partito che faccia da sponda politica delle lotte rivendicative in Parlamentoโ€; โ€œvoi dite che il Governo di Blocco Popolare prenderร  misure immediate e straordinarie per invertire il corso delle cose, ma lo Stato non ha i soldi nemmeno per garantire il reddito di cittadinanza a tutti coloro a cui il M5S lo aveva promesso nรฉ per mandare in pensione tutti quelli che la Legge Fornero ha costretto a lavorare per altri 5 o 7 anniโ€.

Per trattare positivamente ognuna di queste obiezioni e per contrastare lo scetticismo รจ utile partire dal bilancio dellโ€™esperienza concreta di chi le pone, alla luce della concezione comunista del mondo.

Lโ€™Italia รจ dipendente da altri paesi per quanto riguarda la produzione di energia? Adesso sรฌ. Ma ciรฒ non รจ dovuto a una particolare e sfortunata condizione oggettiva, quanto da una precisa scelta di politica e di politica economica fatta dai capitalisti nei decenni passati (scelta che, fra lโ€™altro, ha comportato lโ€™uccisione di Enrico Mattei). Eโ€™ possibile cambiare le cose? Se ce ne รจ la volontร  politica sรฌ. Un governo che opera per affermare gli interessi delle masse popolari ha tutte le condizioni e gli strumenti per liberare lโ€™Italia dalla dipendenza dal petrolio (necessitร  che preme su ogni paese imperialista sia per una questione di consumo delle risorse, sia per una questione di tutela ambientale), per investire nelle energie rinnovabili (ricerca, produzione e distribuzione), per creare migliaia di posti di lavoro in un processo di produzione eco compatibile che rende indipendente il paese. Ci sono oggi conoscenze scientifiche superiori al passato, esistono strumenti che 20 anni fa non esistevano, esiste un diffuso sentimento ambientalista che 30 anni fa non esisteva, esiste una reale emergenza ambientale, ma anche politica, economica e sociale. Che lโ€™Italia sia destinata a sottomettersi ai gruppi imperialisti USA e franco-tedeschi per una presunta dipendenza energetica รจ propaganda di guerra dei gruppi imperialisti contro la classe operaia e le masse popolari italiane!

Il movimento sindacale รจ estremamente debole. Vero. Ma non si tratta di una caratteristica specifica degli operai che sono moralmente corrotti, obbedienti e sottomessi, la debolezza di oggi รจ il risultato della combinazione della politica che le principali organizzazioni sindacali hanno promosso ieri; chi per limiti di comprensione della realtร  e chi per opportunismo continua a ripetere che โ€œil sindacato non fa politica, deve fare il sindacatoโ€ afferma o non ha capito in quale situazione disastrosa si trova il paese oggi, oppure fa il gioco dei padroni! Ogni organismo ha il dovere (oltre che la possibilitร ) di porsi la questione del governo del paese. Che non va confusa con il sostegno elettorale a questo o quel partito, a questo o quel politicante piรน o meno โ€œamico degli operaiโ€ (quando ricordiamo il governo Prodi, Ferrero e Diliberto ministri e Bertinotti presidente della Camera agli operai si drizzano i capelli in testaโ€ฆ), che รจ praticamente la questione di chi si prende la responsabilitร  di individuare i problemi e di mobilitarsi e mobilitare direttamente per affrontarli e risolverli con gli strumenti che giร  oggi ha a disposizione.

E, infine, rispetto ai soldi che non ci sonoโ€ฆ Nella storia non รจ mai esistita una fase in cui cโ€™รจ unโ€™abbondanza di soldi come oggi. Anzi, i soldi sono talmente tanti che i padroni, capitalisti, non riescono piรน nemmeno a valorizzarli negli investimenti di qualunque tipo (produzione di merci e speculazione finanziaria). Non รจ vero che non ci sono i soldi: รจ vero invece che ogni governo borghese i soldi ai ricchi li chiede in prestito a fronte di interessi piรน o meno alti (in genere alti), ai lavoratori i soldi li estorce con tasse e imposte, attraverso il carovita, con le politiche sui salari. Il movimento della societร  intera รจ che i soldi (tanti) transitano sempre e solo dai poveri verso i ricchi. Eโ€™ il meccanismo che va rotto a ogni livello: non pagare i debiti dello Stato verso autoritร  finanziarie e ricchi prestatori, prendere i soldi dove sono (fondi di investimento, banche di investimento, ricchi depositi, fondi esteri, beni mobili e immobili, proprietร  societarie, proprietร  del Vaticano, ecc.) per finanziare la rinascita del paese negli interessi delle masse popolari, per contrastare efficacemente precarietร  e povertร , per convertire produzioni inutili e dannose in produzioni utili e ecocompatibili, per contrastare il degrado materiale dei quartieri e del territorio, ecc. ecc.

Come ognuno puรฒ vedere, si tratta di volontร  politica. Che da sola non basta, perchรฉ nessun governo che abbia volontร  politica, ma non si dร  i mezzi per trasformare la volontร  in misure concrete non potrร  andare oltre il โ€œvorrei ma non possoโ€. E โ€œdarsi i mezziโ€ vuol dire principalmente una cosa: far valere, valorizzare, schierare in campo e far pesare la forza e lโ€™organizzazione della classe operaia e delle masse popolari. Torniamo al principio: รจ possibile imporre il Governo di Blocco Popolare e attuare in misure pratiche il suo programma in 7 punti? Si, se la classe operaia e le masse popolari lo vogliono, lo perseguono e diventano il motore della sua costituzione e del suo funzionamento.

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