[TOSCANA] IL V CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE TOSCANA DEL P.CARC: UN BREVE BILANCIO

Il 12 e 13 gennaio si è svolto a Massa il V congresso della Federazione Toscana del Partito dei CARC che ha visto l’ elezione del nuovo gruppo dirigente.

È stata eletta come nuova segretaria federale la compagna Silvia Fruzzetti, mentre la composizione della Segreteria Federale ha visto la riconferma dei compagni Cristian Boeri (Responsabile Federale Settore Organizzazione), Fabio Gambone (Responsabile Federale Lavoro Operaio), Mariangela Nasillo (Responsabile Federale Settore Economico) e l’integrazione di una nuova giovane compagna: Gaia Dondoli Responsabile Federale Lavoro Giovani.

Nella giornata di sabato 12 gennaio si è svolta la parte pubblica del congresso con dibattito e a seguire cena di autofinanziamento.

La discussione è stata partecipata e ricca: l’obiettivo che ci eravamo posti era quello di far sì che ciascun partecipante uscisse dal dibattito con le idee più chiare sul “che fare”, cioè su come prendere parte al meglio alla lotta di classe in corso.

La discussione ha avuto al centro l’analisi della fase: con il voto del 4 marzo si è aperta una breccia nel sistema politico vigente, le masse popolari hanno posto fine alla successione dei governi delle Larghe Intese, cioè le formazioni politiche di centro destra e centro sinistra (da Berlusconi, Prodi, Renzi, Gentiloni) che negli ultimi 40 anni hanno governato il nostro paese imponendo lo stesso programma di lacrime e sangue.

È una svolta che non riguarda solo il nostro paese ma tutti i principali paesi imperialisti dove partiti ed esponenti del sistema delle Larghe Intese sono scomparsi o sono stati messi in grosse difficoltà o addirittura scalzati da personaggi alla Trump, alla Macron o da persone di buoni propositi alla Di Maio e alla Tsipras.

Diversi interventi hanno criticato ed espresso riserve nei confronti del Governo M5S-Lega, in maniera differente ogni critica tendeva a mettere al centro, a fermarsi, all’azione del Governo M5S-Lega (soprattutto all’azione del Ministro degli Interni Matteo Salvini verso la politica migratoria) anziché ragionare sulle opportunità che l’esistenza di questo governo (in virtù delle promesse fatte in particolare da parte del M5S, e delle contraddizioni che si sono aperte nel campo della classe dominante) offre ai comunisti, alle masse popolari per l’avanzamento della lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese.

Quello che abbiamo chiarito è che questo non è il nostro governo, tanto meno è un governo capace di far uscire le masse popolari dal disastroso corso delle cose. Il punto è che i comunisti non si pongono il problema se un governo è buono o cattivo ma come possono metterlo a contributo per sviluppare l’organizzazione delle masse popolari e della classe operaia. Il dato certo è che la classe dominante non riesce più a gestire la situazione con i “soliti” metodi, non riesce più a ratificare la situazione con lo strumento delle elezioni. Siamo, quindi, in una situazione che offre numerose possibilità di azione, la Bekaert è un esempio di questo. Gli operai con la loro azione, nei fatti, hanno approfittato della svolta politica in corso mobilitando tutto quanto era mobilitabile: dal governo, ai sindacati concertativi, ai sindaci del PD. Il governo è pieno di contraddizioni e sta a noi comunisti sfruttarle a nostro favore, in favore delle masse popolari!

Per comprendere la concezione e l’atteggiamento che i comunisti devono avere verso il Governo M5S-Lega abbiamo richiamato l’esperienza dei bolscevichi rispetto al governo provvisorio instauratosi in Russia nel febbraio del 1917. Anche questo proclamava che avrebbe fatto cose che non faceva e non era in grado di fare. I bolscevichi guidarono le masse popolari a farle esse stesse e a rendersi conto che dovevano prendere il posto del Governo Provvisorio.

Strettamente legato all’analisi della fase e all’azione che devono promuovere i comunisti è emerso, dai vari interventi, il tema della frammentazione del movimento comunista e della necessità, per i comunisti, di unirsi.

Noi comunisti della Carovana del (n) PCI, a cui il P.CARC appartiene, siamo a favore dell’unità ma diciamo anche che l’unità che serve non è la somma di tante “debolezze ideologiche e politiche” è invece l’unità sulla concezione comunista del mondo che permette al partito comunista di essere lo stato maggiore della guerra popolare rivoluzionaria e di condurla fino alla vittoria. Ai tanti compagni che pongono la questione proponiamo il confronto e il dibattito su una serie di questioni precise e non eludibili quali: il bilanco del movimento comunista (prima ondata della rivoluzione proletaria e dei primi paesi socialisti, crisi del movimento comunista e revisionismo moderno, rinascita del movimento comunista sulla base del marxismo-leninismo-maoismo); la natura della crisi capitalismo e la connessa situazione rivoluzionaria in sviluppo; il regime di controrivoluzione preventiva nei paesi imperialisti; la strategia della guerra popolare rivoluzionria di lunga durata come forma della rivoluzione socialista fino a instaurare il socialismo. Quest’anno cade il centenario della fondazione della prima Internazionale Comunista e del Biennio Rosso: queste ricorrenze offrono mille occasioni per discutere dell’esperienza e degli insegnamenti che ricaviamo dall’opera dei comunisti nostri predecessori, per condurre con successo la nostra lotta! Al contempo promuoviamo l’unità d’azione su tutti i fronti dove è possibile esprimerla in particolare rispetto alla solidarietà di classe davanti agli attacchi delle forze repressive.

Infine, abbiamo colto l’occasione del dibattito congressuale per salutare con gioia i compagni Angelo e Chiara che hanno scelto di dimettersi dal Partito dei Carc per unirsi al Comitato Centrale clandestino del nostro partito fratello il (n)PCI.
A loro auguriamo, nuovamente, un buon lavoro nella loro nuova postazione di lotta e li ringraziamo per il contributo dato al Partito dei Carc e per il contributo che stanno dando alla Carovana tutta e alla lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Come nuova Segreteria Federale ci appelliamo a quanti vogliono opporsi all’attuale corso disastroso delle cose affinché supportino e si uniscano alla Carovana del (n) PCI per contribuire alla lotta di classe nel nostro paese.

La Segreteria Federalle Toscana

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