Il volantino che la sezione di Roma del P.CARC sta distribuendo e distribuirà nel corso di febbraio davanti ai principali depositi e capolinea di ATAC
PROSEGUIRE ED ALLARGARE LA LOTTA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE
PER UN TRASPORTO PUBBLICO E DI QUALITÀ!
Il fallimento del referendum cittadino del 4 novembre è stata una vittoria per tutti i lavoratori ATAC, gli utenti e la cittadinanza! Dopo le elezioni politiche del 4 marzo… un’altra batosta per i partiti delle larghe intese (centro destra e centro-sinistra) che dietro lo specchietto per le allodole dei Radicali e della sigla “Mobilitiamo Roma” sono stati i veri fautori del referendum del 4 novembre. Un altro stop alla loro politica, portata avanti nel corso dei decenni, di privatizzazione e chiusura delle aziende pubbliche, in particolare di quelle controllate o solo partecipate dagli enti locali, il grosso delle quali produce e gestisce servizi di pubblica utilità: dai trasporti all’acqua, energia elettrica, gas, dalla raccolta e gestione dei rifiuti alla manutenzione del territorio, dall’assistenza alle persone alle case (ancora) popolari.
Passare dalla difesa all’attacco! Dopo aver respinto il referendum dell’11 novembre e dopo i riusciti scioperi degli ultimi mesi bisogna creare le condizioni per imporre al Comune di Roma e al governo nazionale la piena ripubblicizzazione di ATAC. Il debito di ATAC è il risultato del suo processo di privatizzazione iniziato nel 2000 (con la trasformazione in società per azioni) e del suo uso come mangiatoia di denaro pubblico ad uso di speculatori e politicanti (ben insediati nel suo management). Comune di Roma e governo nazionale se vogliono mantenere fede ai propositi enunciati in campagna elettorale di difesa dei servizi pubblici per gli utenti e delle condizioni di lavoro di chi vi opera devono rimuovere ogni ostacolo alla piena ripubblicizzazione di aziende come ATAC e alla creazione di comitati popolari di controllo, composto da lavoratori e utenti, sull’operato della sua dirigenza.
Mobilitarsi sciopero dopo sciopero è importante ma non basta: iniziamo a costruire dal basso il piano di rilancio di ATAC!
Bisogna allargare alla partecipazione dei milioni di utenti di ATAC che vogliono un trasporto pubblico e di qualità (quelli che l’11 novembre non si sono prestati alla trappola del referendum) la mobilitazione già in corso contro i danni del “concordato preventivo”, per la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, contro le condizioni incivili di lavoro e di fruizione del servizio pubblico! Lavoratori, contro la privatizzazione di ATAC bisogna continuare la ferma resistenza che portate avanti di sciopero in sciopero ma occorre anche sviluppare la lotta sul piano politico, per imporre la vostra volontà al comune di Roma e al governo nazionale. Il primo passo è che chi vuol darsi da fare si organizzi, al di là delle sigle sindacali, per costruire iniziative di lotta e mobilitazione fuori dai depositi, nelle piazze e nei quartieri, ai capolinea e alle fermate per far conoscere ai cittadini romani quali sono i veri responsabili dei disservizi che vivono giorno per giorno per spostarsi anche solo di pochi kilometri, i veri responsabili dell’affollamento delle vetture, dei guasti, delle partenze saltate e dei ritardi. Utilizzare anche gli scioperi per mobilitare i lavoratori e per mobilitare i romani a partecipare alla lotta per la sicurezza e l’efficienza del servizio di trasporti pubblico della città. I cittadini romani non devono più avere “pazienza”: devono mobilitarsi in difesa del trasporto pubblico!
Il Partito dei CARC è al fianco e sostiene l’attività di ogni lavoratore
o gruppo di lavoratori ATAC che vuole organizzarsi per vincere contro la
privatizzazione del trasporto pubblico!
P.Carc – sezione di Roma ; ; su Fb: Carc Roma ; www.carc.it ; Tel 3462895385
Via Calpurnio Fiamma, 136 (apertura ogni lunedì dalle 17 alle 19.30)