Di seguito, le mozioni di solidarietà approvate durante la parte pubblica del V Congresso del P. CARC, tenutasi il 26 gennaio a Firenze.
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Mozione di solidarietà al Venezuela Bolivariano
Il tentativo di golpe in questi giorni in Venezuela è solo l’ultima fiammata, in ordine di tempo, con la quale la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti americani, europei e sionisti cerca di affossare il governo Maduro e il movimento bolivariano: sabotaggi, campagne diffamatorie, attività eversive, disordine sociale. L’obiettivo di imperialisti e controrivoluzionari è quello di eliminare il Presidente Maduro e il suo governo, soffocare le organizzazioni popolari chaviste e installare un governo sottomesso alla Comunità Internazionale. Provano a creare il clima adatto a un intervento militare, sia dall’interno che dall’esterno del paese. In questo clima la cacciata dei corpi diplomatici statunitensi è un passo importante sulla strada della sovranità del popolo venezuelano e di contrasto alle scorrerie e alle intimidazioni che i gruppi imperialisti portano avanti in tutto il mondo.
Il V Congresso nazionale del P.CARC esprime la sua solidarietà al governo Maduro e sostiene i compagni venezuelani nel loro processo rivoluzionario per trasformare il loro Paese e guidare le masse popolari venezuelane a prendere il potere, sconfiggere definitivamente le vecchie classi dominanti e la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, avanzare verso il socialismo: non un ideale cui conformarsi o un’aspirazione astratta, ma una società fondata sulla dittatura del proletariato, sulla trasformazione delle aziende capitaliste in aziende pubbliche gestite dai lavoratori secondo un piano democraticamente deciso, sulla partecipazione crescente delle masse popolari alle attività propriamente umane, in primo luogo alla gestione della società.
Esprimiamo la nostra solidarietà nel modo più alto che esiste per farlo: costruire, giorno dopo giorno, la rivoluzione socialista nel nostro paese. È questo il maggiore contributo che diamo alla lotta delle masse popolari venezuelane e alla rinascita del movimento comunista nel mondo.
Mozione di solidarietà ai rivoluzionari prigionieri
A inizio gennaio è stato arrestato Cesare Battisti dopo una vita da latitante all’estero per sfuggire a condanne per omicidi che non ha commesso, ma sono liberi, vivi, vegeti, in affari e in attività: gli stragisti fascisti condannati per le bombe nelle piazze e sui treni; Mauro Moretti ex AD di Ferrovie dello Stato colpevole impunito della strage di Viareggio del 29 giugno 2009; gli amministratori delegati della Thyssen Krupp, colpevoli impuniti della morte dei 7 operai di Torino, il 6 dicembre del 2007; la famiglia Riva che ha avvelenato la Puglia e l’Italia e ha speculato sulla vita di migliaia di persone, ammalate di tumore per l’inquinamento di Taranto; Richard J. Ashby, e Joseph Schweitzer, rispettivamente pilota e co-pilota (quest’ultimo ha persino ammesso di aver distrutto le prove della precisa dinamica dell’incidente) del caccia americano che ha provocato la strage del Cermis nel 1998 perché volava a quota troppo bassa. E tanti altri fra preti pedofili e rampanti uomini di affari che chiudono aziende e lasciano per strada migliaia di famiglie, sgomberano case, devastano e saccheggiano il territorio e l’ambiente, truffano, abusano, sottomettono, spolpano e umiliano uomini e donne, bambini, giovani e anziani delle masse popolari, italiani e stranieri. Con l’arresto di Battisti, Bonafede e il M5S hanno retto il moccolo a Salvini, che può rilanciare la sua campagna “contro i comunisti”, oltre che contro gli immigrati e i poveri. Le masse popolari sono oggetto di una propaganda a reti unificate sulla legalità ovunque e a ogni costo. Ma di giustizia, invece, non ce n’è nemmeno l’ombra. Il V Congresso nazionale del P.CARC esprime la sua solidarietà alle decine di compagni delle Brigate Rosse e delle altre organizzazioni comuniste combattenti, tenuti prigionieri dalla Repubblica Pontificia, colpevoli di non essersi pentiti o dissociati dalla lotta di classe. La resistenza dei rivoluzionari prigionieri alle pressioni e alle lusinghe della classe dominante rafforza la lotta delle masse popolari contro la crisi e i suoi effetti; la lotta delle masse popolari rafforza la resistenza dei rivoluzionari prigionieri.
Mozione di solidarietà ai Sindaci che si ribellano al Decreto Salvini
Il V Congresso nazionale del PCARC saluta positivamente le prese di posizione, in alcuni casi di critica aperta, in altri di aperta disobbedienza, dei più di 100 sindaci che, da una parte all’altra del paese, oggi si oppongono al Decreto Salvini, tra cui alcuni di importanti città (Sala a Milano, Orlando a Palermo, Appendino a Torino, Raggi a Roma, Nardella a Firenze, De Magistris a Napoli).
Invita le organizzazioni operaie e popolari a rafforzare l’iniziativa di contrasto al Decreto Salvini e a incalzare i “sindaci ribelli” perché passino dalle parole ai fatti. Ad esempio, il sindaco di Milano, Sala, è “critico” nei confronti del Decreto Salvini e commenta le manifestazioni contro il razzismo augurandosi la “rinascita della sinistra”. Incalzarlo significa costringerlo a prendere posizione pubblica e istituzionale:
– contro la condanna, comminata in attuazione retroattiva del Decreto Salvini, di 4 compagni che nel 2015 parteciparono a un presidio alla DHL di Settala (MI) affinché fosse applicato il CCNL ai lavoratori della logistica,
– contro l’arresto di 9 compagni accusati di associazione a delinquere, come prevede il Decreto Salvini, perché sostenevano l’assegnazione dal basso delle case popolari nel quartiere Giambellino di Milano.
Il sindaco di Roma, Raggi, è “preoccupata” per gli effetti del Decreto sui richiedenti asilo presenti in città. Incalzarla significa costringerla a riconoscere le occupazioni di case come soluzione di emergenza e a sospendere gli sgomberi, che il problema, invece, lo moltiplicano. E così via.
Il V Congresso nazionale del PCARC invita le organizzazioni operaie e popolari a organizzarsi e coordinarsi per
– sviluppare un’ampia propaganda e denuncia di tutte le misure reazionarie contenute nel Decreto;
– sostenere attivamente, praticamente, i “sindaci ribelli”, quali che siano i loro obiettivi, nella ribellione e nella disobbedienza al Decreto Salvini, spingendoli a passare dalle parole ai fatti e a disobbedire anche alle altre misure contenute nel Decreto Salvini, prendendo iniziative per attuare le parti progressiste della Costituzione del 1948;
– non aspettare che siano i sindaci a prendere l’iniziativa, ma metterli di fronte “al fatto compiuto”, valorizzando tutte le attività, iniziative di lotta e mobilitazioni.
Il V Congresso nazionale del P.CARC indica l’esempio degli operai della Bekaert di Figline Val d’Arno (FI) che, contro la chiusura della fabbrica e per l’annullamento della parte del Jobs Act che bloccava la CIG per gli operai delle aziende che cessano la produzione, hanno mobilitato tutto il mobilitabile, dal sindaco al governatore della Toscana, dalla CGIL, fino ad artisti come Sting.
Mozione di solidarietà al movimento dei gilet gialli
Il V Congresso Nazionale del P.CARC esprime solidarietà e sostegno al movimento dei gilet gialli: operai, lavoratori, studenti, donne, pensionati delle masse popolari che in Francia si mobilitano da oltre due mesi contro gli effetti della crisi.
Essi sono un esempio per le masse popolati italiane e di tutti i paesi imperialisti perchè:
– dimostrano che le misure che ogni governo espressione della classe dominate impone alle masse popolari sono il frutto della seconda crisi generale del capitalismo;
– dimostrano, parallelamente, che paese per paese la resistenza spontanea delle masse popolari al procedere della crisi ha la stessa radice e necessita della stessa soluzione: l’instaurazione del socialismo;
– insegna che per cambiare il corso disastroso delle cose è necessario liberarsi dai vincoli materiali e morali della legalità della classe dominante. Non è possibile cambiare il corso delle cose rispettando leggi, regole e prassi della classe dominante che ci ha portato al marasma attuale: quando c’è un ordine sociale ingiusto, il disordine è il primo passo per instaurare un ordine sociale giusto!
Tutto il mondo è in fermento, il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, mostrerà la via e aprirà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi imperialisti e di tutto il mondo.
Mozione sulla Giornata della Memoria e solidarietà al popolo palestinese
In occasione della Giornata della Memoria, domani 27 gennaio, il V Congresso nazionale del .CARC ricorda tutti i Popoli perseguitati e oppressi dall’imperialismo. Non confonde le masse popolari ebree con lo Stato sionista d’Israele. I sionisti stanno agli ebrei, come i fascisti stavano agli italiani e i nazisti ai tedeschi. Oggi la massa degli ebrei in tutti i paesi del mondo e anche in Israele sono oppressi e comunque dominati dai sionisti sia a causa dell’eredità delle persecuzioni antisemite a cui sono stati sottomessi nei paesi cristiani europei da duemila anni a questa parte e culminate nell’Olocausto organizzato dai nazisti con il tacito assenso del Vaticano sia a causa del declino del movimento comunista e il connesso sopravvento della cultura reazionaria della borghesia imperialista e del suo clero che caratterizza il periodo seguito all’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria.
La lotta aperta e senza riserve contro il sionismo e contro ogni forma di razzismo (compresa la lotta senza riserve contro l’antisemitismo dei gruppi fascisti, nazisti, cristiani integralisti e affini) è un aspetto della rinascita del movimento comunista. Essa aiuterà anche gli ebrei comunisti e progressisti a riprendere forza e la massa degli ebrei a scuotersi di dosso il dominio dei sionisti.