Le radici del futuro: seminario sui primi paesi socialisti

Firenze. Nel numero 1/2019 di Resistenza avevamo parlato dell’avvio del seminario sui primi paesi socialisti organizzato dalla Federazione Toscana del P.CARC. Il ciclo dei tre incontri si è concluso, possiamo farne un bilancio più approfondito.
La partecipazione è stata sempre molto alta e costante, con circa 20 persone che confluivano a Firenze dalle varie parti della Toscana: dai giovani studenti a compagni di più lungo corso, ai compagni di altre forze politiche, i seminari sono stati caratterizzati da una presenza molto variegata che ha contribuito a instaurare un dibattito costruttivo sui più svariati temi.
Le ultime due sessioni hanno preso in esame alcuni capitoli dell’opuscolo I primi paesi socialisti di Marco Martinengo (pubblicato dalle Edizioni Rapporti Sociali) che sono stati analizzati col metodo della lettura collettiva e successivo commento. Il testo di Martinengo prende in esame in particolar modo l’esperienza dell’URSS (è l’esempio più completo della parabola percorsa dai primi paesi socialisti), di cui analizza nascita, percorso di costruzione e anche le cause che hanno portato alla sua dissoluzione e ritorno al sistema capitalista, la cui storia ha dei tratti in comune con quella degli altri paesi socialisti sorti nella prima ondata della rivoluzione proletaria. Ripartire dal bilancio delle esperienze del passato non è un’attività fine a sé stessa: l’obiettivo dei seminari non era quello di parlare per parlare, ma di studiare la storia a partire dai fatti concreti (contro la propaganda e l’intossicazione della classe dominante che denigra l’esperienza dell’URSS, della Repubblica Popolare Cinese, ecc.) per capire cosa fare oggi per instaurare il socialismo in un paese imperialista come il nostro, opera a cui si dedica la Carovana del (nuovo)PCI.
Lo svolgimento delle sessioni ha fatto emergere come l’esperienza dei primi paesi socialisti desti un interesse vivo tra le masse popolari che vogliono e richiedono orientamento per analizzare la storia: soprattutto i giovani sono quelli più penalizzati dal punto di vista dello studio dell’esperienza del passato. La classe dominante, se da una parte fa di tutto per intossicare le menti e i cuori dei ragazzi, dall’altra cerca di insegnare il meno possibile a proposito dei primi paesi socialisti: il comunismo viene presentato come un’ideologia tra le altre, quando va bene (al pari del fascismo), o addirittura come “la fonte di tutti i problemi” e i grandi dirigenti politici del passato come Stalin o Mao sono additati come dittatori sanguinari che hanno ucciso milioni di persone. La verità è che la borghesia ha paura di far conoscere la storia alle masse popolari, presenta il comunismo come il male, ma la crisi in cui siamo immersi è causata interamente dal sistema economico capitalista e questo è innegabile!
Concluso il seminario, molti dei partecipanti hanno chiesto dei prossimi appuntamenti di formazione in programma o di approfondire alcuni aspetti che per necessità di tempo era impossibile trattare nel corso dei tre incontri. Grazie al corso alcuni hanno conosciuto meglio la linea del Partito e le attività che svolge e ci hanno chiesto di collaborare e sostenerci maggiormente, come un compagno di Lotta Comunista che si è offerto di aiutarci a portare i manifesti per la propaganda del Congresso Nazionale nelle varie case del popolo di Firenze. Questo elemento molto positivo è anche indice del fatto che le masse popolari non si accontentano di parlare solo di salario, di pensioni, di lamentarsi delle cose che non vanno; allo stesso modo non solo vogliono parlare di socialismo, ma anche mettersi all’opera per realizzarlo! Ognuno può dare il suo contributo alla causa della rivoluzione.
Il bilancio dell’esperienza ci dice che è importante studiare e diffondere lo studio della storia dei primi paesi socialisti e il P.CARC invita a replicare momenti del genere, a organizzare incontri, iniziative culturali, seminari, letture e presentazioni di libri su più larga scala possibile. La scienza comunista non è patrimonio esclusivo di questa o quella organizzazione o partito ma, anzi, deve avere la più ampia diffusione tra le masse popolari. Come Partito siamo disponibili a organizzare incontri anche in territori dove ancora non abbiamo una sede e incoraggiamo anche dalle pagine di Resistenza i lettori a proporci testi, libri, argomenti su cui sviluppare e alimentare la discussione politica. Perché la rivoluzione socialista era e rimane l’unica prospettiva positiva di emancipazione delle masse popolari di fronte al marasma della crisi del sistema capitalista.

3 COMMENTS

  1. Non nominare il nome di Dio invano.( secondo comandamento) E’ la seconda volta che accostate Lotta Comunista alla vostra organizzazione. Delle due l’una: O non conoscete (ignoranti) la storia di L.C. o siete dei falsi (e quindi provocatori) . Che qualcuno usi il nome di L.C. presso di voi non significa, comunque, che abbia la patente per farlo.

    • Caro compagno, dove abbiamo accostato il nome di Lotta Comunista al P. CARC? Abbiamo solo affermato che un membro di Lotta Comunista, in contatto con alcuni nostri compagni, ci ha dato una mano. E questo è un fatto. Se abbia la patente o no, per noi vale il contenuto del dibattito che si è sviluppato con lui e l’attività che si fa in comune, non di certo l’appartenenza politica a questa o quella organizzazione. Se ci avesse detto di appartenere all’associazione Onlus del quartiere X, avremmo scritto questo. Quindi, ti chiediamo di chiederci delucidazioni prima di darci dei falsi o ignoranti: ci permettiamo di scrivere solo ciò di cui siamo certi. Fiduciosi nella possibilità di avere un riscontro positivo da parte tua, ti inviamo i nostri saluti comunisti.

      • Evidentemente voi non avete la minima idea di cosa significa essere “membro” di L.C. . Vi avesse detto di essere il pronipote di Marx lo avreste pubblicato? Se andassi in banca a dire di essere Andrea Agnelli, mi darebbero accesso al conto o chiamerebbero il 118, per un eventuale t.s.o. ? E’ molto più probabile che sia Napoleone Bonaparte reincarnato che un membro di L.C. . Non metto in dubbio che sia un “Membro”, di cosa non saprei. Non tutti coloro che frequentano i circoli di L.C. sono membri di L.C. . Voi sapete benissimo che la vostra politica e quella di L.C. è assimilabile al diavolo e all’acqua santa (scegliete voi). E non vi fa onore usare questi mezzucci, se proprio citazione doveva essere potevate scrivere p. es. :” un compagno che afferma di essere etc,etc…” Ma siccome non sono qui a fare la morale bensì a guardare la sostanza, dico semplicemente la mia, segnalandovi questa incongruenza. Confermo, ovviamente, a maggior ragione: delle due l’una, o ignorate ( non c ‘è niente di male, si può sempre rimediare, informandosi), o falsificate. Detto per inciso, qui io rappresento me stesso, quindi non sono l’avvocato che di me stesso. Lotta Comunista non abbisogna della mia difesa. Nel suo curricula vitae , oltre alla politica, parlano storia, pubblicazioni, tradizione e uomini, quelli si membri dell’organizzazione. Saluti. gigi

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