LA DIRIGENZA FCA CAPEGGIATA DAL NUOVO A.D. MANLEY PROSEGUE L’OPERA DEL SUO MAESTRO MARCHIONNE: SMANTELLARE GLI STABILIMENTI FCA IN ITALIA!
ORGANIZZARSI E MOBILITARSI ORA PER FERMARE RICATTI E DISMISSIONE DEGLI IMPIANTI !
“Con l’ecotassa il piano di investimenti va rivisto” ha dichiarato Manley alcuni giorni fa. Già l’annuncio d’investimenti (i fumosi e insufficienti 5 miliardi di cui si è parlato a novembre) puzzava di fregatura. Adesso ne abbiamo la conferma! Ad essere onesti i dirigenti FCA dovrebbero ammettere che il loro unico piano di investimenti per gli stabilimenti FCA in Italia è il corrispettivo dei biglietti aerei per fare la spola dagli USA, dall’Olanda o dall’Inghilterra (i tre cantoni dove è distribuita la testa di comando delle aziende ex FIAT) per venire periodicamente in Italia a somministrare la pillola dello smantellamento, pezzo dopo pezzo, della produzione automobilistica in Italia e del parallelo peggioramento delle condizioni di lavoro.
Non facciamoci ingannare dal chiacchiericcio sull’ecotassa. Ecotassa o non ecotassa la dirigenza FCA avrebbe trovato comunque una scusa utile per fare mosse ulteriori per levare le tende dall’Italia.
Per difendere e creare nuovi posti di lavoro nelle aziende ex Fiat e fermare la spirale della loro morte lenta non servono le chiacchiere e gli annunci. Non servono le chiacchiere della dirigenza FCA (fumo negli occhi per portare avanti ben altri obiettivi) né quelle dei loro complici (politicanti e sindacati che reggono il gioco al padrone) né quelle del governo (che alla faccia “del cambiamento” dimostra di farsi prendere a pesci in faccia dai padroni di FCA alla pari dei suoi predecessori).
Serve invece organizzarsi e mobilitarsi, come i lavoratori FIAT hanno dimostrato saper fare nella loro storia, per fermare i piani del padrone! Chiacchierare di piani
d’investimento fasulli o mobilitare i lavoratori per esigere il rilancio della produzione a condizioni di dignità è oggi la linea di demarcazione tra sindacati complici dell’azienda e sindacati al servizio dei lavoratori.
Serve invece organizzarsi e mobilitarsi per costringere il governo in carica a dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale di difesa del tessuto produttivo dal saccheggio e dalle delocalizzazioni promosse dai gruppi multinazionali come FCA! Il 4 marzo non avete votato perché cambiassero le facce di chi dal governo del paese si fa zerbino dei potenti alla Manley. Il 4 marzo avete votato per un governo del paese che difendesse veramente le vostre condizioni di vita e di lavoro, passando sopra gli interessi dei Manley – Agnelli – Elkann ecc. Adesso esigiamo il rispetto di quel mandato!
«Non ho paura di chi ha il coraggio di venire qua, su una barca, senza nulla, per aggrapparsi agli scogli e cercare una vita migliore. Ho paura dei ricchissimi, che arrivano, sfruttano il mio lavoro, mi prendono tutto, e poi mi chiudono lo stabilimento in trenta minuti».
(un lavoratore della Bekaert di Figline Valdarno, azienda di pneumatici chiusa e delocalizzata nei mesi scorsi da una multinazionale belga)
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