La Commissione Gramsci del Partito dei CARC saluta il V Congresso del suo Partito
La Commissione Gramsci del Partito dei CARC prosegue nell’opera intrapresa a febbraio del 2018: seguire la vita di Antonio Gramsci e trovare cosa in ciascun mese dell’uno o l’altro anno fece o scrisse, cosa gli successe, cosa successe al Partito che aveva fondato.(1)
Il mese di gennaio è importante nella vita di Gramsci. E’ nato il 22 gennaio del 1891, e il 21 gennaio del 1921 è stato protagonista della fondazione del primo PCI. Tra il 23 e il 26 gennaio del 1926 è al Congresso del PCI a Lione, scrive le Tesi del Partito e conduce la lotta contro la linea di Bordiga, quella di chi dice che la rivoluzione socialista scoppierà e basta stare ad aspettare. Gramsci dice invece che la rivoluzione socialista bisogna costruirla, e la sua linea vince a Lione con il 90 % dei voti. È la linea che ha portato alla vittoria il partito di Lenin e di Stalin, che porterà alla vittoria il partito di Mao Tse tung in Cina, ed è la linea che porta avanti nel nostro paese il partito dei CARC, che il 26 e 27 di gennaio tiene il suo V Congresso. La Commissione Gramsci del Partito dei CARC coglie l’occasione per salutare il V Congresso del suo Partito.
Cosa lega il V Congresso del Partito dei CARC al Congresso che il primo Partito comunista italiano tenne a Lione 93 anni fa? Il legame principale tra i due eventi è la consapevolezza della necessità della rivoluzione socialista e che chi attua questa rivoluzione è la classe operaia. A Lione i delegati del nuovo PCI scrivono che
non esiste in Italia possibilità di una rivoluzione che non sia la rivoluzione socialista. Nei paesi capitalistici la sola classe che può attuare una trasformazione sociale reale e profonda è la classe operaia. Soltanto la classe operaia è capace di tradurre in atto i rivolgimenti di carattere economico e politico che sono necessari perché le energie del nostro paese abbiano libertà e possibilità di sviluppo complete.
Tutti i documenti del V Congresso del Partito dei CARC, che invitiamo a leggere, sviluppano questa affermazione, la arricchiscono e indicano come stiamo portando a termine l’opera intrapresa dal primo PCI e da Gramsci che lo fondò e lo diresse, e cioè l’opera per fare dell’Italia un paese socialista.
Nella DICHIARAZIONE GENERALE (2) ci qualifichiamo come “promotori della rivoluzione socialista nel nostro paese”. Fissiamo che “il passo da compiere qui e ora per avanzare nella rivoluzione socialista è lo sviluppo del movimento delle organizzazioni operaie e popolari per la costituzione del Governo di Blocco Popolare”. (3) Il Governo di Blocco Popolare è un governo di emergenza che si fonda sul potere delle masse popolari organizzate e dà forma di legge ai provvedimenti che le organizzazioni operaie e popolari prendono negli ambiti in cui operano. Costruire le condizioni per il Governo di Blocco Popolare è il modo per costruire la rivoluzione socialista oggi nel nostro paese. Come ieri Gramsci sapeva che gli organismi protagonisti della costruzione della rivoluzione socialista potevano e dovevano essere i consigli di fabbrica noi oggi sappiamo che le organizzazioni operaie sono le protagoniste della costruzione della rivoluzione socialista. Come Gramsci e la maggioranza del suo partito dissero che Bordiga sbagliava a mettersi in attesa degli eventi, anche noi diciamo che sbagliano quelli che sono “fermi (nel migliore dei casi) ad aspettare una rivoluzione socialista che deve prima o poi scoppiare”.(4)
Bisogna MOLTIPLICARE LE ORGANIZZAZIONI OPERAIE E POPOLARI, RAFFORZARLE, COORDINARLE E ORIENTARLE A COSTITUIRE UN LORO GOVERNO D’EMERGENZA. Questo dice la RISOLUZIONE N. 1 del V Congresso del Partito, quella sulle organizzazioni operaie e popolari, che nel passo seguente si lega all’opera del partito fondato da Gramsci e ai primi anni della sua vita.
(…) uno degli aspetti della bolscevizzazione del vecchio PCI era che le cellule di fabbrica dovevano essere il cuore, l’organizzazione base del partito (su questo Gramsci condusse una battaglia all’interno del partito nel 1923-26).
Un sistema di potere che non dispone ancora degli strumenti, tipicamente statali, del monopolio della violenza per far rispettare le proprie decisioni con la forza dove non arriva la convinzione (forze armate, polizie, servizi segreti, sistemi di controllo, magistrature, carceri, ecc.), deve iniziare facendo leva su una rete di organismi capillarmente diffusi nel territorio e in misura crescente organizzati attorno a un centro che ne orienta la coscienza e ne dirige l’azione, che li rende capaci di un’azione comune. L’instaurazione del governo sovietico non sarebbe stata possibile senza la creazione di una rete di soviet degli operai e dei soldati (il grosso dei quali erano contadini mobilitati per la guerra) diffusa in tutto il paese, aggregata intorno al partito bolscevico e a cui esso aveva impresso un orientamento ideale e morale favorevole a instaurare il governo sovietico. La vittoria della Resistenza contro il nazifascismo non ci sarebbe stata senza il PCI clandestino e le sue cellule di fabbrica, senza i CLN, senza le organizzazioni di massa orientate dal PCI.
La creazione di questa rete di organismi diffusi nel territorio, organizzata intorno al partito comunista e contrapposta al potere della borghesia imperialista capeggiato dalla Corte Pontificia è il cuore della costruzione del nuovo potere nel nostro paese, è in questa fase l’aspetto centrale della rivoluzione socialista (nel senso che prepara le condizioni per arrivare allo scontro decisivo in condizioni favorevoli).(5)
Per questo siamo “protesi a trasmettere fiducia, sicurezza, certezza che la rivoluzione socialista è necessaria, è possibile ed è in corso”(6) agli operai e alle operaie delle aziende capitaliste e pubbliche, alla FCA a Torino, Pomigliano, Cassino, Melfi, alla Piaggio di Pontedera, alla ex Lucchini di Piombino, alla Bekaert di Figline Valdarno, alla Rational di Massa e ovunque riusciamo ad arrivare,
Nella RISOLUZIONE N. 2 (7) ci leghiamo a uno dei principali contributi che Antonio Gramsci ha dato al pensiero del movimento comunista, la riforma morale e intellettuale che investe tutta la società a partire dai comunisti. Gramsci fu consapevole che la rivoluzione socialista riguarda la personalità di ciascuno e di tutti tra le masse popolari, e che per ciascuno e per tutti la lotta per trasformare la realtà è il senso della vita. La risoluzione dice
Solo con la partecipazione consapevole e organizzata alla rivoluzione socialista un individuo delle masse popolari trova un giusto (nel senso di “storicamente necessario”) senso della vita, acquisisce una visione del mondo indipendente dalla borghesia e quindi capisce il mondo e come trasformarlo, individua i mali e la loro soluzione.
In prima linea nella lotta per conquistare tutto questo sono i quadri del partito, ma il partito che vogliamo costruire deve essere di quadri e di massa. Perciò la Risoluzione dice:
Nel nostro paese ci sono decine di migliaia di compagni della “base rossa”, cioè compagni che aspirano al comunismo e che militano in partiti, organizzazioni, comitati, associazioni, reti, sindacati oppure non sono organizzati.
A questi compagni si aggiungono tutti gli attivisti non comunisti che promuovono o partecipano alle lotte per la difesa delle aziende, dell’ambiente, della sanità, della scuola, del diritto all’abitare, che sono attivi nel volontariato e nell’associazionismo, in liste civiche e comitati di cittadini, ecc. e anche coloro che sono alla ricerca: vogliono capire come va il mondo, cercano un loro ruolo nella società (cercano il senso da dare alla loro vita), non accettano il mondo così com’è ma non sanno ancora cosa fare.
Tutti questi compagni, questi attivisti, queste persone alla ricerca, possono dare un contributo positivo e costruttivo alla lotta per il GBP e per fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Compito del P.CARC è valorizzarli, orientarli, mobilitarli, organizzarli affinché lo facciano, portino a loro volta anche altri a partecipare attivamente alla lotta di classe in corso nel nostro paese e orientino in modo migliore chi già è attivo, si organizza, si mobilita.
Ognuno di questi compagni, attivisti, persone alla ricerca, è prezioso: ognuno di loro costituisce una parte del nuovo mondo che sta sorgendo sotto la cenere del vecchio, una parte della nuova umanità che sta prendendo via via forma e che esiste in modo embrionale nel marasma prodotto dal capitalismo. Il P.CARC vuole sostenere, rafforzare, alimentare, potenziare questo embrione di nuova umanità, organizzarla, orientarla affinché diventi tappa dopo tappa, battaglia dopo battaglia, forza politica capillare e travolgente in grado di dettare la direzione di marcia al resto delle masse popolari e arrivare a costituire il GBP e, in questo modo, contribuire alla costruzione della rivoluzione socialista in Italia. (8)
La società attuale è l’anticamera del socialismo. La rivoluzione socialista è l’uno che si divide in due: da una parte il vecchio mondo che va a morire e dall’altra il nuovo mondo che si rende autonomo, si stabilisce e consolida sulle proprie gambe fino a dare origine alla nuova società comunista. La rivoluzione socialista è l’azione pratica che noi comunisti svolgiamo per organizzare e mobilitare le masse popolare, a partire dagli operai, a rimuovere gli ostacoli all’affermarsi del nuovo mondo. (9)
Questa è la strada su cui siamo e l’opera che stiamo compiendo insieme al (nuovo)Partito comunista italiano, il nostro partito fratello. Sosteneteci, contribuite, sperimentate questa strada, associatevi! Viva il movimento comunista italiano! Viva Antonio Gramsci! Viva il Partito dei CARC! Viva il (nuovo)PCI!
Commissione Gramsci del P.CARC
Gennaio 2019
NOTE
[1]Febbraio: La scuola nuova, in http://www.carc.it/wp-admin/post.php?post=13078&action=edit.
Marzo, Ottimismo della ragione e della volontà, in http://www.carc.it/2018/03/22/ottimismo-della-ragione-e-della-volonta/.
Aprile, Fiducia nella classe operaia, fiducia in noi stessi, in http://www.carc.it/2018/04/22/gli-anniversari-della-vita-di-antonio-gramsci-aprile/.
Maggio, Il nuovo partito di cui parla Gramsci un secolo dopo, un nuovo governo per le masse popolari italiane, un nuovo CLN!, in http://www.carc.it/2018/05/25/il-nuovo-partito-di-cui-parla-gramsci-un-secolo-dopo-un-nuovo-governo-per-le-masse-popolari-italiane-un-nuovo-cln/.
Giugno, Il fascismo, in http://www.carc.it/2018/06/23/il-fascismo/.
Luglio, Il partito che c’è, in http://www.carc.it/2018/07/26/il-partito-che-ce/.
Agosto, Pensare e non solo ricordare, in http://www.carc.it/2018/08/29/pensare-e-non-solo-ricordare/.
Settembre, Agli operai e alle operaie di ieri e di oggi, in http://www.carc.it/2018/09/21/agli-operai-e-alle-operaie-di-ieri-e-di-oggi/.
Ottobre, Scoperchiamo le carceri, in http://www.carc.it/2018/10/25/scoperchiamo-le-carceri/.
Novembre, Studiare e studiare, in http://www.carc.it/2018/11/17/studiare-e-studiare/
Dicembre, Agli operai e alle operaie che studiano a Torinohttp://www.carc.it/2018/12/21/agli-operai-alle-operaie-e-ai-giovani-che-studiano-a-torino/.
[1]In http://www.carc.it/2018/12/27/v-congresso-del-p-carc-documenti-congressuali/.
[1]Vedi al riguardo la Dichiarazione Generalenel capitolo3.15.Governo M5S-Lega e Governo di Blocco Popolare.
[1]Dichiarazione generale, cit.
[1]In http://www.carc.it/2018/12/27/v-congresso-del-p-carc-documenti-congressuali/.
[1]Risoluzione n. 1 – Il lavoro sulle organizzazioni operaie e popolari, in http://www.carc.it/2018/12/27/v-congresso-del-p-carc-documenti-congressuali/.
[1]Risoluzione n. 2 – Elevare il livello del partito e allargare la nostra rete per diventare un partito di quadri e di massa in http://www.carc.it/2018/12/27/v-congresso-del-p-carc-documenti-congressuali/.
[1]Vedi sopra.
[1]Risoluzione n. 3 – Sviluppare la propaganda del socialismo, in in http://www.carc.it/2018/12/27/v-congresso-del-p-carc-documenti-congressuali/.