[Lombardia] Congresso Federale del P. CARC: i saluti del (nuovo) Partito Comunista Italiano

Trasmettiamo il saluto che il (n)PCI ha inviato al congresso della Federazione Lombardia del P.CARC, tenutosi ieri a Milano. Al nuovo gruppo dirigente la nostra agenzia stampa “Staffetta Rossa” fa i migliori auguri di un buon lavoro.

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12 gennaio 2019

Al Congresso della Federazione Lombardia del Partito dei CARC (Milano)

Cari compagni,

ringrazio a nome del CC del (n)PCI la Segreteria Federale Lombardia che ci ha invitato a parlare a questo Congresso.

I documenti proposti per il V Congresso nazionale del P.CARC sono del tutto congruenti con l’analisi del corso delle cose e la linea del (n)PCI: non è un caso né frutto di un accordo o della buona volontà. La nostra unità non ha niente a che fare con l’unità in vista di attrarre voti che tanti gruppi e organismi stanno contrattando per riuscire ad avere qualche seggio nelle elezioni europee di maggio o nelle elezioni amministrative di primavera. È il risultato del fatto che sia il P.CARC sia il (n)PCI nell’analizzare la realtà e nell’intervenire per trasformarla, si guidano con la concezione comunista del mondo. Eventuali divergenze non sono escluse: derivano da limiti o errori nell’analisi della situazione concreta e si superano verificando nella pratica.

Attualmente sia per il P.CARC sia per il (n)PCI il lavoro per moltiplicare il numero di organizzazioni operaie e di organizzazioni popolari (OO e OP) è il principale lavoro esterno. Il lavoro sulle OO-OP è la sintesi di tutto il lavoro esterno della Carovana del (n)PCI ed è la verifica della buona qualità di esso, con la specificazione che il lavoro interno è premessa del lavoro esterno e funzionale ad esso – i risultati nel lavoro esterno sono la verifica della buona qualità del lavoro interno.

La rottura del sistema politico dei governi delle Larghe Intese che, sotto la direzione della Commissione Europea e la tutela del sistema finanziario internazionale, della NATO e del Vaticano, attuavano in Italia il programma comune della borghesia imperialista, è un avvenimento di grande importanza. La rottura della continuità della successione di governi delle Larghe Intese è come il rovesciamento di una dinastia.

A chi non si limita ad aspettare che la rivoluzione socialista scoppi e ad auspicarla, questo evento apre grandi possibilità di azione per avanzare verso l’instaurazione del socialismo. La rottura è il risultato della crescita della resistenza delle masse popolari alla politica imposta dai governi delle Larghe Intese. Come la scelta di astenersi dal voto, anche la scelta di votare il M5S o la Lega fatta da elettori delle masse popolari che prima votavano il PD e i suoi accoliti o altri partiti della coalizione di Berlusconi, è frutto di questa resistenza. Sta ora a noi comunisti promuovere, rafforzare e dirigere questa resistenza perché raggiunga livelli superiori. Dobbiamo legarci alla resistenza e orientarla, portando le masse popolari (e in particolare gli operai delle aziende capitaliste e i lavoratori delle aziende pubbliche) a organizzarsi e a prendere in mano direttamente la situazione.

Il governo M5S-Lega ha rotto la successione dei governi delle Larghe Intese, ma non è in grado di liberarsi dalla tutela dell’UE, della NATO, del Vaticano, del sistema finanziario internazionale. Quindi non attua le sue promesse: noi dobbiamo mobilitare elettori e attivisti M5S e Lega a esigere dal governo l’attuazione delle promesse; passo dopo passo, battaglia dopo battaglia, operazione dopo operazione arriveremo a mobilitarli a creare le condizioni per attuarle realmente: cioè a far crescere il numero e la forza delle OO e OP. Dobbiamo muoverci con visione strategica e con flessibilità tattica.

Oltre che sugli elettori del M5S, possiamo e dobbiamo intervenire anche sugli elettori della Lega. Dove ci sono lavoratori, ci devono essere i comunisti, i comunisti possono orientare. La vostra federazione sta facendo sperimentazioni d’avanguardia in questo campo, stimolo ed esempio per tutta la Carovana del (n)PCI. Esse mostrano bene le potenzialità e gli spazi di manovra che ci sono anche in questo ambito. È una sperimentazione da portare ancora più avanti. Dobbiamo essere infatti spregiudicati nell’intervenire sugli elettori della Lega, a maggior ragione dove la Lega ha le sue roccaforti ed è alla testa delle amministrazioni regionali. “Prima gli italiani” deve significare lavoro e condizioni dignitose di vita per tutti i lavoratori italiani. “Prima gli italiani” deve significare impedire che gruppi stranieri vengano nel nostro paese, acquistino aziende, le smembrino e le delocalizzino. “Prima gli italiani” deve significare essere in prima linea contro la morte lenta delle fabbriche, per la sicurezza sui posti di lavoro, curare la manutenzione di strade, scuole e ospedali! “Prima gli italiani” deve significare porre fine alla partecipazione dei gruppi imperialisti italiani e delle forze armate italiane alla devastazione e al saccheggio dei paesi oppressi, causa dell’emigrazione. Senza questo, “Prima gli italiani” è una maschera per aumentare lo sfruttamento generale dei lavoratori.

Allo stesso tempo, dobbiamo sostenere tutte le mobilitazioni e iniziative contro le misure reazionarie adottate dal governo M5S-Lega: la lotta contro l’influenza che hanno nella Lega e nel governo i promotori e fautori della mobilitazione reazionaria delle masse popolari italiane contro gli immigrati (il Decreto sicurezza e altre leggi messe a punto dal governo M5S-Le sono in larga misura opera loro) ci dà modo di mobilitare anche quella parte delle masse popolari che è ancora legata al PD e alla sinistra borghese di vecchio tipo.

Chi fa dichiarazione di pietà per gli emigranti e non si preoccupa di assicurare lavoro e condizioni dignitose di vita e di lavoro ai lavoratori italiani, è un imbroglione. I lavoratori italiani e immigrati non hanno bisogno della pietà e della carità che nascondono lo sfruttamento da parte dei capitalisti e della criminalità organizzata, ma di diritti e di dignità.

La rottura della successione dei governi delle Larghe Intese è quindi un ottimo risultato della resistenza delle masse popolari. Essa offre a noi comunisti condizioni favorevoli ad affermare la funzione dirigente dei comunisti tra le masse popolari: questa è condizione indispensabile (assieme all’esperienza diretta di passi pratici in avanti, di vittorie) perché le masse popolari superino la sfiducia in se stesse. Questa sfiducia è per la borghesia imperialista e il clero l’arma più potente per perpetuare il loro dominio, facendo leva sulla sconfitta che abbiamo subito e sulla novità delle condizioni in cui avanza la rivoluzione socialista. 

Recentemente, grazie alla lotta che avete condotto per mesi, avete raggiunto un’importante vittoria: il reintegro del compagno Luciano Pasetti, membro del P.CARC e delegato SGB, licenziato da Carrefour per l’attività sindacale che svolge a difesa dei diritti dei lavoratori e dei clienti (le “motivazioni ufficiali” dell’azienda sono solo una farsa). Giustamente ora vi state organizzando per proseguire la battaglia affinché il reintegro sia effettivo e non avvenga in condizioni lavorative peggiorative; per raccogliere i frutti della ricca semina che avete fatto, ponendo particolare attenzione all’organizzazione degli operai della grande distribuzione; per rafforzare la lotta più complessiva a livello nazionale contro il Jobs Act e, dunque, per mobilitare gli elettori del M5S-Lega per far attuare al governo le promesse fatte. Questo è un esempio concreto di come agire per “allargare la breccia”. Allo stesso tempo, la vittoria di questa battaglia e i campi d’azione che essa ha aperto mostrano le potenzialità per lo sviluppo della nostra azione per individuare, far nascere e sviluppare OO e OP. Fate tesoro di questi insegnamenti: bisogna osare sognare, osare lottare, osare vincere!

Termino con l’augurio che ognuno di voi prenda con forza e dignità il suo posto nella lotta per far avanzare la rivoluzione socialista e creare le condizioni per costituire il governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, tappa della rivoluzione socialista. Il V Congresso nazionale del P.CARC indica la strada da seguire.

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