[Italia] Verso il V Congresso del Partito dei CARC: i saluti del (nuovo) PCI

Di seguito rilanciamo il saluto che il segretario nazionale del (n)PCI, il compagno Ulisse, invia al P. CARC (pubblicato su LaVoce60) come augurio per i lavori congressuali che nei prossimi giorni e settimane vedranno coinvolgere le nostre sezioni e le istanze locali fino al congresso nazionale che si terrà a Firenze il 26 e il 27 gennaio. Invitiamo i nostri membri, simpatizzanti e collaboratori e gli ianteressati a leggerlo e farne le proprie considerazioni.

Avanti verso il V Congresso del Partito dei CARC!

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V Congresso del P.CARC

Saluto del segretario nazionale del (n)PCI, compagno Ulisse

  

Il CC del (nuovo) PCI augura buon lavoro ai compagni del P.CARC che il 26 e 27 gennaio 2019 terranno il loro V Congresso. Recentemente, nell’intervista pubblicata su Resistenza n. 11-12, il vostro Segretario Nazionale, il compagno Pietro Vangeli, ha annunciato che al centro dei lavori congressuali ci sono 1. il lavoro sulle organizzazioni operaie e popolari (OO e OP), 2. la costruzione del P.CARC come partito di quadri e di massa, 3. la propaganda del socialismo. Il (n)PCI augura che ognuno di voi esca dal prossimo congresso pienamente cosciente che sviluppando più e meglio la sua attività in questi tre campi darà un contributo prezioso alla lotta comune per fare dell’Italia un nuovo paese socialista, cioè, in questa fase, per “allargare la breccia” aperta dalle masse popolari nel sistema politico delle Larghe Intese con le elezioni del 4 marzo che ha portato alla formazione del governo M5S-Lega!

Il (n)PCI è clandestino, ma non per questo sottovaluta l’importanza dell’azione di organismi come il P.CARC che “conducono nell’ambito della legalità borghese un’attività loro propria e che, avendo un loro campo di azione specifico, hanno obiettivi e tattiche particolari che elaborano in autonomia dal (n)PCI, ma che condividono in tutto o in parte con il (n)PCI concezione del mondo, bilancio del movimento comunista, analisi del corso delle cose, linea generale e contribuiscono alla loro elaborazione e verifica” (I quattro campi del lavoro esterno del Partito, da La Voce 59 pag. 21). Di organismi che, orientandosi con la scienza comunista, mettono all’opera ogni persona decisa a cambiare il corso disastroso per gli uomini e l’ambiente imposto dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e con essa dai vertici della Repubblica Pontificia.

La costituzione di OO e OP è la questione cruciale: su questo bisogna condurre una sperimentazione generale con verifica, fare esperienze-tipo, mobilitare compagni che facciano attivamente un lavoro capillare. È il vero e decisivo problema che dobbiamo risolvere per avanzare lungo la via che abbiamo tracciato per arrivare alla costituzione del GBP e poi al socialismo. La via è la costruzione del nuovo potere (il potere delle masse popolari organizzate) attraverso la formazione di OO e OP perché solo questo porta o alla costituzione del GBP o direttamente all’instaurazione del socialismo, se i comunisti dovessero prendere il posto degli esponenti dei tre serbatoi senza passare tramite la costituzione del GBP e la lotta per farlo operare e difenderlo dall’aggressione della borghesia imperialista, se la costruzione del partito comunista entrasse nel terzo stadio [MP pag. 184] senza il passaggio attraverso la costituzione del GBP.

Le masse che noi comunisti oggi dobbiamo mobilitare a partecipare alla rivoluzione socialista, non possiamo che mobilitarle sulla base del loro senso comune: della coscienza, delle aspirazioni e delle condizioni in cui ognuno (individuo, gruppo, ambiente) si trova. Dobbiamo praticare in ogni ambiente la linea di massa: far leva sulla sinistra perché unisca a sé il centro e isoli la destra. Far fare in ogni momento e circostanza a ognuno il passo avanti che è in grado di fare.

Il senso comune è il risultato dell’azione delle borghesia imperialista e del clero, della propaganda dei comunisti, dell’esperienza diretta pratica delle masse popolari (su questa esperienza i comunisti basano la loro “scuola di comunismo” [MP nota 30]). Il senso comune è vario: per classe, per ambiente e per individuo. Da qui la necessità che ogni organismo comunista e ogni comunista traduca il nostro indirizzo generale nel particolare con il quale ha a che fare. Il senso comune si trasforma nel tempo.

I comunisti devono avere una visione lungimirante del percorso e una vista acuta capace di penetrare nei molteplici aspetti del contesto (a questo serve assimilare il materialismo dialettico), ma ogni loro referente devono mobiliarlo sulla base del livello a cui il referente è effettivamente: parole ma soprattutto azioni e aspirazioni per cui è disposto a battersi, a metterci qualcosa. È la questione della relazione tra avanguardia e massa, avendo chiaro che la massa è massa rispetto a noi, ma è costituita da ambienti, gruppi e individui ognuno anche con caratteristiche sue proprie e tutta la nostra azione è tanto più efficace quanto più è “personalizzata”, quindi basata sulla comprensione dell’individuo, del gruppo e dell’ambiente in cui operiamo (la dialettica particolare/generale). Questo vuol dire essere dirigenti: portare qualcuno (individuo, gruppo o ambiente) a fare non quello che sta facendo, ma quello che è già capace di fare e che, una volta che l’avrà fatto, lo porterà ad essere più avanti e più legato a un percorso che il dirigente conosce. Noi dobbiamo elevare la coscienza di ogni ambiente, gruppo e individuo al livello più alto che è in grado di raggiungere, ma dirigerlo a fare con una coscienza che è la nostra. Sulla base dell’esperienza, anche le masse capiscono e aderiscono.

Non abbiate timore di andare contro corrente rispetto a quanti nella sinistra borghese gridano al “governo fascio-leghista”. Dedicatevi ad allargare la breccia con scienza, coscienza e determinazione e prendendo esempio dall’azione condotta dai bolscevichi guidati da Lenin nei confronti del Governo Provvisorio costituito in Russia nel febbraio 1917. Questo proclamava che avrebbe fatto cose che non faceva e non era in grado di fare. I bolscevichi guidarono le masse popolari a farle esse stesse. Come ha ben scritto la vostra Direzione Nazionale nel comunicato del 2 agosto 2018, “noi comunisti non siamo né ci consideriamo parte di una indistinta “sinistra”, siamo i promotori della rivoluzione socialista che instaurerà il socialismo nel nostro paese”.

Buon lavoro, compagni!

  

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Allargare la breccia – Approfittare del governo M5S-Lega

Misure favorevoli alle masse popolari che attua. Usarle per un ulteriore sviluppo: per forza di cose ogni misura sarà parziale, lascerà irrisolti alcuni problemi delle masse e della vita sociale e ne creerà altri. Esempio: bene la CIGS, ma bisogna impedire riduzione, smembramento, chiusura, delocalizzazione delle aziende.

Misure concepite solo come “operazioni dall’alto”. Stravolgerle, farle diventare “operazioni dall’alto e dal basso” e allargare “il basso”. Esempio: bene mobilitarsi contro le organizzazioni criminali che in Campania prosperano sui rifiuti, ma bisogna sviluppare la raccolta differenziata e il riciclo, quindi mobilitare disoccupati e precari per farlo.

Misure antipopolari. Opporsi, ma in modo da sviluppare l’organizzazione e la mobilitazione popolare e la violazione delle leggi antipopolari. Esempio: contro il censimento e lo sgombero degli immobili occupati, fare il censimento e denunciare gli immobili vuoti abbandonati al degrado, pretenderne l’assegnazione e prenderne possesso.

– Denunciare ogni arretramento del governo M5S-Lega (TAP, TAV, grandi opere, privatizzazioni, pensione e stipendi d’oro, ecc.): sono dovuti solo alla sudditanza di M5S e Lega a un pugno di speculatori, affaristi e ricchi che spadroneggia nel nostro paese e nel mondo e al fatto che non osano far leva sulle masse popolari.

Ognuno dei 30 capitoli del Contratto per il governo del cambiamento offre materia per condurre campagne, battaglie e operazioni di orientamento e di mobilitazione delle OO e OP.

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