Lettera aperta alla cittadinanza di Reggio Emilia,
Ai comunisti, ai progressisti, alle associazioni e ai gruppi militanti e politici della città
A tutti gli eletti ed elettori del M5S e della Lega che hanno a cuore la verità e la nostra Costituzione
Il 25 aprile 2014 a Reggio Emilia non è un giorno come gli altri: oltre ad essere l’anniversario della Liberazione, in Piazza del Monte la Lega Nord decide provocatoriamente di tenere una tappa del suo “Basta Euro Tour”.
Inevitabile la reazione di decine di compagni, lavoratori, giovani, donne, immigrati che quel 25 aprile scesero in piazza e impedirono le provocazione razziste e reazionarie nella nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza: ci si organizza in corteo per impedirne le scorribande e per mantenere alta la bandiera di quei diritti e libertà per tutti conquistati.
Oggi quegli antifascisti sono sotto processo per aver legittimamente difeso la nostra memoria storica (dal sangue dei 7 fratelli Cervi ai nervi dei cinque operai del vecchio PCI ammazzati dall’esercito di Tambroni, passando per le Officine Reggiane di ieri e di oggi ma non solo) e applicato le parti progressiste della nostra Costituzione. I 16 compagni inizialmente sotto processo furono dapprima sottoposti a misure cautelari (obbligo di firma) e poi processati: una parte di questi (14 compagni), scegliendo il rito abbreviato, sono stati condannati a 5 mesi e 10 giorni e 7 mesi e 10 giorni di carcere con pensa sospesa (ora hanno fatto ricorso in Appello). Altri due, il compagno Mattia Cavatorti (dirigente del Partito dei CARC) e Gianmarco De Pieri del TPO di Bologna, hanno invece deciso di continuare questa battaglia e il 6 marzo scorso si è svolta un’ulteriore tappa del teorema accusatorio inscenato dal PM Maria Rita Pantani contro di loro. All’udienza del 6 marzo scorso (qui il comunicato), tenuta dal giudice Simone Medioli Devoto, è stato facile appurare non solo l’inconsistenza delle prove con cui il PM Pantani pretende di condurre il procedimento giudiziario, ma anche come questo sia un processo politico a tutti gli effetti, atto a colpire le avanguardie di lotta e chi oggi alimenta la resistenza spontanea delle masse popolari al procedere della crisi che ha saputo esprimere una rottura, con le elezioni del 4 marzo, nei confronti delle Larghe Intese e del loro “programma comune” di abbattimento di diritti e conquiste. Frutto di questa resistenza spontanea è la breccia nel sistema politico nostrano, il governo M5S – Lega.
Il motivo di quella manifestazione è chiaro: oggi come allora, nessuno spazio a chi soffia sulla mobilitazione reazionaria delle masse popolari e sulla guerra tra poveri. Che questo processo sia ulteriore tappa nello sviluppo della solidarietà di classe e fonte di organizzazione e protagonismo popolare, come la storia passata e attuale della nostra città insegna: dalle prime cooperative a Masone, passando per l’accoglienza dei bimbi orfani e poveri dopo la Seconda Guerra Mondiale fino alle battaglie di civiltà e giustizia che la parte più sana della città porta avanti da sempre. Perché il processo Aemilia ha dimostrato come non regge più la logica delle “infiltrazioni mafiose”: la ‘Ndrangheta, come la Camorra, Cosa Nostra e simili, non è altro che uno dei tanti poteri che spolpano il futuro delle masse popolari, che cercano di sopravvivere facendosi la guerra tra loro ma in definitiva agiscono per fare profitto sulle spalle delle masse popolari, per intossicarle e tentare così di rallentare la rinascita del movimento comunista nel nostro Paese.
Oggi, alla luce delle battaglie per la giustizia e per la verità condotte dai familiari delle vittime di Stato e di abusi delle Forze dell’Ordine, è ancora più importante prendere posizione contro chi semina confusione e intossicazione, andando oltre quella mobilitazione reazionaria di cui Salvini è promotore (le sue sparate reazionarie sono solo la prosecuzione del programma comune attuato da PD e Forza Italia con le anime belle della sinistra borghese che chiudevano ora uno e ora tutti e due gli occhi).
Le lezioni dal 4 marzo sono molteplici e su tutte ricordiamo l’utilità di usare la formazione e l’azione del governo Di Maio-Salvini (frutto della resistenza spontanea delle masse popolari al decorso della crisi e della loro stanchezza nei confronti di quarant’anni di “programma comune delle Larghe Intese) per promuovere e sostenere la mobilitazione delle masse popolari per pretendere e imporre al governo l’attuazione delle misure a loro favorevoli e per contrastare, impedire, violare le misure che invece sono favorevoli ai capitalisti e ai ricchi, le misure reazionarie. Un passo ulteriore: bisogna seguire con maggiore dettaglio quello che il governo fa o non fa, confrontarlo con le misure previste dal Contratto di governo e usare l’opera del governo per spingere avanti l’organizzazione e la mobilitazione delle masse popolari (per approfondire i ragionamenti vi invitiamo al Congresso emiliano del Partito dei CARC al Centro Sociale Foscato il 20 dicembre alle 20:30).
Questo processo contro gli antifascisti nostrani è occasione per dimostrare la natura contraddittoria di questo Governo, della Lega stessa e della necessità di non attestarsi alla propaganda: la vera risposta alle presenze di quattro topi di fogna alla CasaPound o alle presentazioni di falsi storici sulla Resistenza è quella di mettere al centro la lotta per un lavoro utile e dignitoso per tutti, a partire dalle esigenze del nostro territorio quale è la situazione del mondo cooperativo, pregno di precariato e poche prospettive! È così che si risolveranno i problemi alle Reggiane, è così che l’accoglienza dei migranti trova senso profondo oltre la retorica della carità: sono nostri compagni di lotta per un mondo diverso non poveri fratelli e sorelle a cui tendere la mano per pietà! Solo così chiuderemo la fogna che genera i topi: non limitiamoci ad essere contro ma ribaltiamo le misure reazionarie, come quella sulla Sicurezza, fino a renderle fonti per mettere al centro i nostri interessi! Non morale, ma tattica!
Ad esempio, Salvini ha ordinato ai prefetti di censire le case vuote che sono state occupate per cacciarne gli occupanti. Bisogna approfittare dell’occasione per fare il censimento di tutte le case vuote, spesso lasciate all’abbandono e al degrado e a volte diventate una minaccia. Bisogna creare in ogni comune e quartiere un inventario pubblico delle case vuote o in stato di degrado e insicure per stabilità e impianti domestici, onde procedere al risanamento e destinarle ad un uso utile. Devono essere rimesse in buono stato, rese stabili e munite degli allacciamenti e di impianti sicuri e fatte occupare dalle famiglie che aspettano una casa o destinarle ad attività socialmente utili. Bisogna censire in ogni quartiere anche tutti i terreni abbandonati al degrado e rimetterli in stato di servire agli abitanti (come insegna la realtà di Casa Bettola). Nessuna casa, nessuna scuola, nessun immobile, struttura e infrastruttura deve essere insicura o peggio ancora abbandonata al degrado. Questo è quello che, per composizione e intenzioni, la lista municipalista per le prossime Amministrative, REC – Reggio in Comune, può fare fin da ora: alcune sue realtà già lo fanno!
O ancora, pensando alla zona stazione e via Turri: il degrado non si combatte con l’ennesima speculazione edilizia di un’intera area (si veda il progetto per la nuova sede della Polizia Municipale). Il degrado dei quartieri, gli incendi e la piccola criminalità sono il risultato dell’incuria delle autorità verso il territorio e della mancanza di organizzazione delle masse, così come la grande criminalità e la corruzione sono una componente dei grandi traffici della borghesia imperialista. Un lavoro utile e dignitoso (e un tetto) per tutti è la condizione per cambiare il paese. È su questo che vi invitiamo a ragionare, anche gli elettori della Lega: le legge sulla Sicurezza crea ancora più degrado, altroché! L’unica Sicurezza reale è data dal lavoro, per tutti!
Per questo, sabato 15 dicembre 2018, così come in contemporanea alla prossima udienza giorno 8 gennaio, nella nostra centrale Piazza del Monte, dalle 10:30 il Partito dei CARC vi invita a partecipare e sostenere i banchetti e presidi in solidarietà ai compagni sotto processo!
La solidarietà è un’arma: rimandiamo al mittente il suo attacco! Osare sognare, osare lottare, osare vincere! La lotta alla repressione e lo sviluppo della solidarietà di classe sono occasioni decisive per continuare sulla strada che Reggio Emilia e il nostro Paese il secolo scorso ha intrapreso: la costruzione della rivoluzione socialista in corso nel nostro paese!
Partito dei CARC – Sezione “Lidia Lanzi” Reggio Emilia (FB: Lidia Lanzi – 339.44.97.224)