[PISTOIA] Quale “piano sicurezza” serve al paese? Un lavoro utile e dignitoso per tutti!

Venerdì 9 novembre 2018, nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale a Pistoia, si terrà l’incontro pubblico “TASER: siamo tutti più sicuri”.

Verrà promosso fra le dotazioni a disposizione delle forze dell’ordine italiane l’utilizzo della pistola elettrica TASER, come ulteriormente indicato nel recente decreto firmato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Oltre al sindaco Alessandro Tomasi, sono previsti rappresentanti locali e nazionali del sindacato autonomo di Polizia (SAP), organizzazione di estrema destra protagonista di prese di posizione spesso controverse e antipopolari come quelle su Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e in opposizione all’effettiva iscrizione di un reale reato di tortura nel Codice Penale.

Ma cosa significa essere tutti più sicuri? L’abbandono, l’incuria e il degrado dei quartieri popolari delle città sono il frutto avvelenato della politica della borghesia del nostro paese. I governi che si sono susseguiti dal dopoguerra ad oggi e in particolare quelli degli ultimi decenni, i governi delle Larghe Intese, attuando un programma comune hanno via via creato le condizioni per limitare, ridurre ed eliminare ogni possibilità per le masse popolari di condurre una vita dignitosa: avere un lavoro, una casa, cure mediche, spazi di aggregazione in cui sviluppare una socialità sana, formarsi e arricchirsi moralmente e culturalmente.

La classe dominate e parassitaria del nostro paese, ha fatto della cura e gestione del territorio un ambito da cui trarre profitto e attorno al quale fare opera di sciacallaggio. Noi comunisti siamo per la sicurezza sociale. Ma quale sicurezza serve alle masse popolari: quella della militarizzazione dei territori, della video-sorveglianza tanto cara al sindaco Alessandro Tomasi e della repressione di ogni forma di dissenso e opposizione alle misure criminali della borghesia oppure quella che vede le masse popolari protagoniste del proprio futuro attraverso la partecipazione di studenti e operai alla vita politica e sociale del paese?

La sicurezza non è una questione di TASER. La mancanza di sicurezza delle persone, dei beni, delle strutture e delle infrastrutture (il Ponte Morandi di Genova è solo il caso più eclatante e un monito) è la conseguenza del degrado delle relazioni sociali imposto dai capitalisti. Oggi una società che non garantisce a tutti di poter guadagnare quello che occorre per una vita dignitosa facendo un lavoro utile e dignitoso, crea inevitabilmente una massa di individui a disposizione per caporali e per organizzazioni criminali ed è inevitabile che i più intraprendenti di essi prendano essi stessi iniziative di ogni genere per procurarsi tutto il benessere che gli riesce di procurarsi. Dove non c’è sicurezza per tutti, oggi non c’è più sicurezza per nessuno! TASER, espulsioni e galere non cambieranno la situazione.

Decreti sicurezza e misure repressive sono tutte misure che vanno contrastate. I senatori De Falco, Nugnes, Manteri e Fattori proponendo degli emendamenti per modificare il decreto sicurezza hanno dato un segnale importante, che certamente prende forza dalle mobilitazioni contro il decreto stesso che stanno attraversando tutto il paese e che vedono un’ampia partecipazione delle masse popolare. Ma non basta! Bisogna aver il coraggio di contrastare fino in fondo le misure reazionarie e antipopolari: legarsi al movimento popolare e mobilitando gli esponenti delle amministrazioni locali per denunciarle, aggirarle e quando necessario disobbedire seguendo l’esempio di Mimmo Lucano, cosa che il PD pistoiese non ha avuto il coraggio di fare, dimostrando nei fatti che le misure reazionarie prese dal ministro Matteo Salvini sono in perfetta continuità con quelle decretate da Marco Minniti (PD).

Come rendere tutti più sicuri.. Dobbiamo approfittare degli appigli che il governo M5S – Lega offre per favorire tutte quelle misure che difendono e allargano i diritti delle masse popolari. Serve prima di tutto incalzare il governo a mettere al centro un lavoro utile e dignitoso per tutti, eliminare il Jobs Act, la riforma della Legge Fornero, sviluppare le trattative per non delocalizzare e far chiudere le aziende (come è stato fatto per la Bekaert di Figline e per la Whirpool di Siena) e per garantire a tutti coloro che ancora non hanno un posto di lavoro il reddito di cittadinanza.

Questo è il principale terreno su cui avanzare nella costruzione di un governo che sia realmente promosso e sostenuto dalle organizzazioni popolari e operaie e per avanzare nella costruzione della rivoluzione socialista!

Venerdì 9 novembre 2018, tutte e tutti sotto il palazzo comunale in piazza del duomo a Pistoia per affermare che l’unico piano sicurezza che serve al paese è quello che garantisce a tutti un posto di lavoro utile e dignitoso, mette in sesto il patrimonio pubblico e rende efficienti e gratuiti i servizi alle persone.  Ritrovo ore 09:30 all’angolo tra Ripa della Comunità e via 26 Aprile (di fianco al palazzo del comune).

Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (P. CARC)  – Sezione di Pistoia

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