La sicurezza dei quartieri e delle città dipende dal controllo popolare che deve mettere al centro della sua azione la lotta contro la guerra tra poveri!
Estendiamo la vigilanza democratica!
Nella serata di martedì 9 ottobre la casa della compagna Cinzia Montanaro (membro della sezione “Lidia Lanzi” del Partito dei CARC di Reggio Emilia) è stata oggetto di una strana effrazione: finestra rotta e chiari segni che qualcuno è entrato per cercare qualcosa di valore ma probabilmente non solo. I “ladri” non hanno però portato via nulla, nemmeno un computer di un certo valore comodamente “lasciato” in salotto.
L’edificio, in zona Pappagnocca, è già stato oggetto di furti in passato e ciò fa pensare che l’appartamento della compagna sia solamente un altro obiettivo di una lunga lista di intrusioni: quello che però non quadra, oltre al fatto che nulla manca all’appello, è che una manciata di giorni dopo un soggetto non identificato è stato allontanato da alcuni abitanti della zona perché tergiversava studiando l’edificio da diverso tempo. Così, la compagna si è recata in Questura per integrare la denuncia d’effrazione ma il poliziotto di turno si è rifiutato di prendere in considerazione l’evento: non escludiamo che si tratti di una semplice “disattenzione” del poliziotto che ha preferito non imbarcarsi in altra burocrazia, convinto si trattasse di una segnalazione inutile ai fini investigativi o che l’identificazione del soggetto avrebbe comportato un investimento in tempo e risorse senza certezza di risultato.
In ogni caso, la stranezza dell’accaduto ci porta a non escludere totalmente la possibilità che questa effrazione sia di altra natura, tesa ad intimorire la compagna e a mandare un messaggio all’organizzazione politica di cui fa parte stante il lavoro politico cittadino che svolge. Perché? Non è la prima volta che come Partito dei CARC siamo stati oggetto di tali attenzioni da parte delle Forze dell’Ordine: basti ricordare le recenti effrazioni simili (perquisizioni abusive) ai danni di due nostri compagni di Napoli (qui l’articolo) e di un compagno toscano (qui l’articolo) ma anche a Reggio Emilia, la stessa “sorte” toccò ad un altro compagno del Partito dei CARC nel 2012.
Ancora oggi i procedimenti contro compagni del Partito dei CARC e della Carovana del nuovo Partito Comunista Italiano sono numerosi come ad esempio è ancora in corso, con prossima udienza fissata per l’8 gennaio 2019, il processo contro Mattia Cavatorti del Partito dei CARC e Gianmarco de Pieri del TPO di Bologna per l’aver difeso il 25 aprile 2014 la nostra città dalle scorribande leghiste (qui e qui gli articoli): in generale vale il principio di capovolgere l’accusa e trasformarsi da accusati in accusatori e spostare sul piano politico quello che la borghesia vorrebbe tenere sul terreno della finta giustizia giudiziaria.
Infatti, la democrazia borghese è il sistema in cui il potere politico è riservato ai capitalisti, è la dittatura della borghesia. Non c’è da sorprendersi se le istituzioni, gli organi di controllo, i garanti, i pubblici uffici e tutto l’apparato dello Stato non tutelano gli interessi delle masse popolari e declinano la repressione anche al di fuori dell’alveo della loro legalità.
L’unica forza che può realmente tutelare gli interessi delle masse popolari, è la forza che nasce dall’unione dei comunisti con la classe operaia e con il resto delle masse popolari: la sicurezza dei singoli quartieri e per esteso delle città è strettamente legata al controllo popolare che deve mettere al centro della sua azione la lotta contro la guerra tra poveri! Il degrado e la così detta “micro criminalità” sono prodotti di questo sistema che si fonda sul benessere di pochi e lo sfruttamento dei molti: solo la battaglia per un lavoro utile e dignitoso per tutti permetterà, ad esempio, di “riqualificare” le Officine Reggiane e la zona stazione, sempre più oggetto dell’attenzione “mediatica” da parte della Questura di Reggio (molto significativo l’articolo “La sicurezza dei cittadini non si fa con le conferenze stampa o cavalcando l’onda governativa” apparso su Reggionline il 3 ottobre scorso riportante la posizione del sindacato di polizia Siap in materia), e quindi darà forza alla creazione di una nuova gestione delle nostre strade e delle relazioni sociali sulle quali camminano.
Con questa denuncia pubblica dell’accaduto ne approfittiamo per invitarvi tutte e tutti per una giornata di protagonismo popolare, di sana aggregazione e solidarietà: sabato 27 ottobre presso il centro sociale Foscato ci sarà la terza edizione della Festa della Riscossa Popolare (qui l’evento Facebook). Il programma della Festa si compone di:
– alle 17:30, dibattito sull’attuale situazione politica in cui è immerso il paese con il governo Di Maio – Salvini e i compiti dei comunisti in questa fase per allargare la breccia che si è aperta in campo politico con le elezioni del 4 marzo! (per approfondimenti Comunicato sulla situazione politica e i compiti dei comunisti);
– alle 20:30 ci sarà una polentata, polenta taragna della Valtellina (15 euro – bere escluso – prenotazioni al 33.44.97.224) per sostenere le spese legali dell’attacco a Rosalba e a Vigilanza Democratica!
A seguire canti di lotta e della tradizione con il Coro Selvatico Popolare!
La solidarietà è un’arma, respingiamo l’attacco a chi applica la Costituzione e lotta contro gli abusi di polizia!