Nella mattina di ieri una delegazione del P. CARC ha partecipato al presidio di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), presieduto da Luigi Di Maio, indetto dal sindacato Cambiamenti M410 che fa capo a Micaela Quintavalle, licenziata politica di ATAC a Roma dopo aver denunciato lo status di degrado e inefficenza del trasporto pubblico. Al presidio hanno partecipato anche CUB Alitalia e alcuni sindacati di regime e USB trasporti, in concomitanza dell’incontro al MISE per discutere del futuro della compagnia di bandiera. La lotta contro il licenziamento politico di Micaela Quintavalle e la lotta per il rilancio di Alitalia e la salvaguardia dei posti di lavoro si sono combinate con un riuscito sciopero del trasporto pubblico proclamato proprio da M410, che ha paralizzato la città. L’incontro al MISE sulla vertenza Alitalia ha riportato, secondo Antonio Amoruso della CUB, dei passi avanti rispetto al passato e un apparente cambio di rotta: il governo per la prima volta non parla di smantellamento dell’azienda e di ristrutturazione, di spacchettamento, di cessioni, ma di rilancio della compagnia, di salvaguardia dei posti di lavoro, di investimenti – afferma Amoruso. Allo stesso tempo afferma che, nonostante il governo si riservi 15 giorni per elaborare delle proposte più concrete (ossia fino a fine ottobre), può da subito attuare misure urgenti: epurare e rimuovere quei commissari e dirigenti messi a capo di Alitalia dai vecchi governi e da Calenda che sicuramente ostacoleranno qualsiasi tentativo di cambio di rotta e che finora hanno remato contro il risanamento di Alitalia.
Questo, ci teniamo a sottolineare, è l’atteggiamento giusto da tenere nei confronti di questo governo: non “aspettare” che mantengano le promesse, ma spingere e incalzarli nell’occuparsi di ciò che hanno promesso (salvaguardia della struttura produttiva italiana e dei posti di lavoro, nazionalizzazioni ecc) e andare fin nel concreto nel “cambiamento” che hanno promesso. Cambiamento che non possiamo dire si sia verificato nel licenziamento politico di Micaela Quintavalle, per il quale lo stesso M5S romano guidato dalla sindaca Raggi si è trincerato dietro la “giusta causa” della violazione del codice etico. Ha detto bene un compagno dei Cobas di Firenze, Nannini, che “non esiste codice etico quando i padroni e la loro stampa infangano i lavoratori del trasporto pubblico chiamandoli “lavativi”, che non esiste codice etico quando si smantella il servizio pubblico, e non esiste codice etico quando si licenziano lavoratori. Il codice etico è solo uno strumento contro i lavoratori per ricattarli quando vogliono denunciare gli abusi e ciò che non funziona sul proprio posto di lavoro!”.
Il contributo del P. CARC in questa importante giornata di lotta è stato quello di riportare all’attenzione la grave vicenda che ha visto ieri coinvolti 2 dei 5 operai licenziati politici FCA, che hanno ricevuto un foglio di via di 5 anni da Roma per la protesta inscenata davanti al MISE. E’ indicibile che la risposta del governo alla richiesta di giustizia dei licenziati politici sia quella dei fogli di via e della repressione e il presidio tutto e le vertenze operaie in corso devono solidarizzare con gli operai FCA. Allo stesso tempo oggi non bisogna nemmeno attendere che il governo M5S-Lega e i suoi ministri si attengano alle promesse elettorali fatte e alle belle dichiarazioni: il 4 marzo soprattutto il M5S ha firmato una cambiale con le masse popolari italiane garantendosi i voti del malcontento e della rabbia diffusa tra i lavoratori e le masse popolari, e sarà la risposta a questo sentimento e alle esigenze delle masse popolari a tenerlo in piedi. E’ quindi una situazione favorevole per “prendere in parola” il governo M5S-Lega sulle misure progressiste che ha promesso aumentando e sviluppando la mobilitazione e costringendolo a intervenire con misure che vanno negli interessi delle masse popolari, e lo sciopero indetto dal sindacalismo di base per il 26 ottobre diventa occasione per farlo, unendo tante battaglia a prescindere dalla tessera sindacale. Per quanto riguarda la battaglia Alitalia quindi vuol dire che non basta la rimozione immediata dei dirigenti ligi ai compiti affidatigli dai vecchi governi, ma bisogna mettere a dirigere Alitalia persone di fiducia dei lavoratori Alitalia come coloro che hanno guidato la mobilitazione non arretrando di fronte alle lusinghe e agli sgambetti dei padroni. Lo stesso vale per ATAC: Micaela Quintavalle va reintegrata e premiata alla dirigenza di Atac perchè con la sua azione di denuncia ha dimostrato di tenere all’azienda più di chi attualmente la dirige!
Avanti quindi nell’unione delle lotte e nell’incalzare il governo sulle misure urgenti da prendere!
Riportiamo di seguito il video degli interventi di CUB Alitalia e di Micaela Quintavalle e, infine, il saluto del P. CARC