Il Partito dei CARC aderisce e invita a partecipare alle manifestazioni che si terranno in tutto il paese nella giornata di mobilitazioni studentesche del 12 ottobre.
Allargare la breccia nel sistema politico.
Il governo M5S – Lega si è insediato perché i partiti che lo compongono hanno raccolto milioni di voti sulla base del fatto che si sono presentati alle elezioni come alternativi alle Larghe Intese (PD e Forza Italia in primis) e hanno fatto specifiche promesse favorevoli alle masse popolari (abolizione della Buona Scuola, del Jobs Act, del lavoro gratuito, della legge Fornero, ecc.), ma si è insediato solo a seguito di un accordo fra M5S, Lega e poteri forti italiani e internazionali.
Il Contratto di governo è un compromesso fra le due spinte e per questo motivo è contraddittorio, come contraddittoria è l’azione del governo: una parte promuove la continuazione delle politiche dei precedenti governi (sia di Centro-destra che di Centro-sinistra: guerra contro i poveri, privatizzazioni, razzismo di stato), un’altra parte è illusa che per fare fronte alla crisi in cui versa il paese e la società intera sia sufficiente favorire “la ripresa dei consumi” e imporre “il governo del buon senso e della legalità”.
In verità la crisi in cui siamo immersi è irreversibile e l’unico modo per porvi fine è la sostituzione del modo di produzione capitalista con un altro modo di produzione e di società superiore, il socialismo. E questa sostituzione non avviene spontaneamente, ma solo come risultato dell’opera cosciente dei comunisti e del movimento cosciente dei lavoratori e delle masse popolari che, combinandosi, costruiscono passo dopo passo la rivoluzione socialista fino alla vittoria.
Considerare il governo M5S-Lega come un qualunque altro governo precedente è sbagliato, perché a differenza di ogni altro governo ha goduto e gode del sostengo di ampi settori popolari in ragione delle specifiche promesse di riforme che ha fatto.
Usando le contraddizioni fra governo e poteri forti nazionali e internazionali, usando le contraddizioni fra la parte della maggioranza di governo che vuole continuare l’attuazione delle politiche antipopolari dei governi precedenti e quella parte che invece vuole “far ripartire i consumi, più democrazia, buon senso e legalità” e usando la necessità di M5S e Lega di mantenere le promesse che ha fatto, pena il rapido declino del loro consenso (un inciso: la Lega è sempre stata un partito razzista, ma non è mai andata oltre l’11% alle elezioni nazionali… è arrivata a più del 17% quando ha promesso l’abolizione della Legge Fornero e del Jobs Act…) è possibile approfittare della situazione per costringere il governo a mantenere le promesse positive per gli interessi delle masse popolari tutte, respingere le misure reazionarie e antipopolari che il governo tenta di imporre (vedi ad esempio il Decreto Sicurezza di Salvini), allargare la crepa che le masse popolari hanno aperto nel sistema politico delle Larghe Intese con le elezioni del 4 marzo scorso.
Per quanto riguarda gli studenti, essi hanno la possibilità di avvalersi della mobilitazione di tutti gli altri settori delle masse popolari che già sono in mobilitazione contro i tentennamenti, le reticenze, i passi indietro che il governo ha fatto rispetto a quanto aveva promesso e portare un colpo decisivo per lo smantellamento della Buona Scuola. Si tratta di:
– impugnare con forza la parola d’ordine “abolizione della Buona Scuola” e agitarla in una serie concatenata di mobilitazioni scuola per scuola, città per città, regione per regione fino a farne un movimento nazionale. Via la nomina ministeriale dei presidi, via l’alternanza scuola lavoro, via la riforma dei licei, la sottomissione dei programmi didattici alle sponsorizzazioni dei privati, ecc.;
– sostenere, partecipare, rinforzare tutte le mobilitazioni che rivendicano l’attuazione delle parti favorevoli alle masse popolari del Contratto di governo: reddito di cittadinanza vero, che consenta una vita dignitosa, abolizione del Jobs Act e della legge Fornero, ecc.;
– contrastare tutte le misure reazionarie antipopolari: sia quelle contenute nel Contratto di governo, sia quelle che il governo prende volta per volta (rompere ogni continuità con la guerra ai poveri promossa dai governi precedenti, contrastare il razzismo di stato, la repressione e la criminalizzazione dei movimenti);
– costruire in ogni scuola organizzazioni giovanili che si occupano della scuola (dei problemi degli studenti, del sistema scolastico, della difesa e del potenziamento della scuola pubblica) e che escono dalla scuola per legarsi alle organizzazioni operaie e alle organizzazioni popolari che già esistono sul territorio e a quelle che si formeranno.
Questa è la via per allargare la crepa nel sistema politico, sbarrare la strada alle misure antipopolari e reazionarie, costruire la spina dorsale della nuova governabilità dal basso del paese e per affermare gli interessi delle masse popolari tutte contro i circoli della finanza, gli speculatori e i padroni. Questa è la via concreta per avanzare, qui e ora, nella costruzione della rivoluzione socialista. Queste sono le parole d’ordine che porteremo nelle mobilitazioni studentesche di questo autunno!