Nel comunicato nazionale del 2 agosto, il Partito dei CARC ha indicato come decisivo, ai fini della lotta di classe in corso, porsi l’obiettivo di allargare e alimentare, con una serie di operazioni pratiche e di lotta, la crepa che le masse popolari hanno aperto nel regime politico del nostro paese. Ruolo dei comunisti e di chiunque voglia invertire il corso delle cose è quindi quello di promuovere, proporre e sostenere tali iniziative a sostegno delle misure favorevoli per le masse popolari che questo governo prenderà, a imporre il rispetto delle promesse fatte in campagna elettorale e a ribaltare le misure più reazionarie e ostili agli interessi delle masse popolari che questo governo cercherà di sviluppare.
Un esempio positivo, in tal senso, è rappresentato dalla scritta realizzata dal (nuovo) Partito Comunista Italiano a Napoli nei pressi della Galleria Principe di Napoli, luogo di organizzazione e rinascita popolare chiuso da mesi a causa dell’incuria del Comune e delle speculazioni affaristiche che si compiono su quegli spazi, ora in preda al degrado e all’abbandono.
Il messaggio lanciato ai compagni singoli o appartenenti a organismi popolari che frequentano gli spazi di Galleri@rt e delle realtà occupate nella Galleria Principe di Napoli è un chiaro incitamento a sfruttare la fase attuale, ad allargare la breccia che le masse popolari hanno aperto nel regime politico del nostro paese e rovesciare la circolare interna del Ministero degli Interi in cui si dà indicazione di sgomberare tutte le occupazioni abitative e non.
Azioni volte a riaprire i cancelli della Galleria, a chiamare a raccolta le masse popolari della città, sfidare il Comune, la Regione e il Governo a prendersi le proprie responsabilità sulla vicenda (il presidente della Camera, Roberto Fico, ad esempio, è stato abituale frequentatore della Galleria negli ultimi anni) e la ripresa in varie forme delle attività di autorecupero e autorganizzazione popolare sarebbero la migliore via per allargare la breccia e permettere alle organizzazioni popolari di conquistare terreno e posizioni senza aspettare che siano altri a decidere del loro futuro.
È importante mettere bene a fuoco che quella che si apre è una fase estremamente favorevole che tutti coloro i quali si mobilitano contro gli effetti più gravi della crisi generale del sistema capitalista devono sfruttare al meglio. In particolare le organizzazioni operaie e popolari hanno l’occasione di tirare in ballo gli esponenti del nuovo governo perché attuino le misure favorevoli alle masse popolari che hanno promesso in campagna elettorale, come ha fatto il movimento NO TAV con la manifestazione del 28 luglio o come hanno fatto i lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (FI) con presidi di lotta e manifestazioni.
Sono tanti gli esempi che ci aiutano a comprendere che le organizzazioni operaie e popolari più di prima possono oggi assumersi il compito di: a) attuare direttamente le misure necessarie per far fronte agli effetti disastrosi della crisi; b) esigere che il nuovo governo le appoggi con prese di posizione, azioni concrete e dichiarazioni pubbliche; c) indicare dal basso quali sono le misure da attuare a sostegno della classe operaie e delle masse popolari.
Facendo questo sarà possibile fare passi in avanti non solo nel rafforzamento delle varie e singole battaglie ma soprattutto nella costruzione di pezzi di nuova governabilità.
Rilanciamo in proposito quanto scritto dal compagno Ulisse, Segretario Generale del Nuovo Partito Comunista Italiano, il 18 agosto 2018. Buona lettura.
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È impossibile cambiare un paese rispettando i diritti acquisiti dai suoi tiranni
Luigi Di Maio ha ben detto: non è rispettando codicilli e commi da azzeccagarbugli che faremo rispettare il diritto degli italiani alla vita. Il problema è se il governo Conte e la sua maggioranza parlamentare avranno l’ardire di farlo e di prendere le misure conseguenti, contro la massa di azzeccagarbugli e di magistrati che tutti i Benetton d’Italia e d’Europa metteranno in moto, di abolire con nuove leggi e decreti le leggi e le norme che sanciscono i diritti degli assassini e degli sfruttatori. Le privatizzazioni fatte dai governi delle Larghe Intese, da Prodi a Berlusconi a Renzi, vanno abolite con i contratti che le sanciscono. Non è legale, ma è giusto e legittimo, un governo popolare deve farlo. Se il governo Conte e la sua maggioranza parlamentare avranno il coraggio di farlo, milioni di italiani li appoggeranno: avranno quindi la forza per farlo.
Mai in nessun paese si è cambiato lo stato delle cose rispettando i diritti dei suoi oppressori e dei profittatori del regime. Il diritto e le leggi prescrivono e legalizzano gli interessi di chi comanda. Le classi dominanti hanno violato i diritti scritti sulla carta tutte le volte che erano in contrasto con i loro interessi. Quanti articoli della Costituzione del 1948 non sono mai stati attuati? Quanti articoli della Costituzione del 1948 hanno violato? La Costituzione entrò in vigore il 1° gennaio 1948 e già il 7 febbraio le sezioni riunite della Corte di Cassazione, composte da magistrati educati e promossi sotto il fascismo, sentenziarono che le norme della Costituzione che stabilivano i nuovi diritti dei lavoratori (al lavoro, all’istruzione, all’assistenza sanitaria, all’abitazione, ecc.), delle donne (all’eguaglianza di diritti con gli uomini) e dell’Italia alla sovranità nazionale erano solo “programmi” che avrebbero dovuto essere attuati, traducendoli in leggi nuove che non furono mai fatte. Furono attuati solo in piccola misura fin quando i lavoratori, aggregati attorno al PCI e forti del sostegno del movimento comunista mondiale e dell’Unione Sovietica, fecero ai capitalisti e al clero abbastanza paura da indurli a fare concessioni per calmare le acque.
Per migliorare le cose, bisogna avere il coraggio e la forza per farlo. Il governo ha la forza per farlo, contro leggi e regolamenti, contratti e codici se ha l’appoggio delle masse popolari, se è deciso ad appoggiarsi sulle masse popolari che il 4 marzo si sono già espresse con il voto a favore del cambiamento.
Le pensioni d’oro sono legali, ma ingiuste: vanno abolite. Le pensioni di fame, sono legali, ma ingiuste: vanno abolite e sostituite con pensioni decenti. La disoccupazione è legale, ma ingiusta: va abolita. Ad ogni adulto va assegnato un lavoro utile e dignitoso e un reddito adeguato a una vita civile. La protezione della vita e del benessere delle persone e dell’ambiente passa davanti alle leggi: le leggi in contrasto sono ingiuste, vanno abolite. Questa è la sovranità nazionale. Abbiamo i mezzi per farlo: basta abolire i lussi e gli sprechi dei ricchi e la loro libertà di disporre dei beni del paese e del lavoro degli altri. Che il governo e la sua maggioranza parlamentare chiamino la gente in piazza, che indicano referendum su ogni questione controversa, su ogni questione in cui i ricchi e il clero, i partiti da PD a Berlusconi, la magistratura e gli alti funzionari statali fanno opposizione e ostruzione. Il governo e la sua maggioranza parlamentare devono destituire tutti gli alti funzionari civili e militari, delle Forze Armate, dei Carabinieri e della Polizia che non adempiono lealmente le decisioni del governo e della maggioranza parlamentare e nominare al loro posto persone leali e favorevoli agli interessi delle masse popolari. È la volta che finalmente un governo che fa gli interessi delle masse popolari faccia approvare con voti di fiducia misure adeguate in Parlamento e ne imponga l’attuazione chiamando le masse popolari ad attuarle anche direttamente e a controllare che ogni organo delle Pubblica Amministrazione le attui lealmente. I magistrati che non osservano rigorosamente la Costituzione della Repubblica devono essere licenziati. Con l’appoggio delle masse popolari il governo e la sua maggioranza hanno la forza per far fronte all’oligarchia finanziaria dell’UE e alla NATO. Proprio la grandezza del Debito Pubblico (più di 2.100 miliardi di euro) è una garanzia che l’oligarchia dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti tratterà l’Italia con cautela maggiore persino di quella che usa con la Turchia: i loro crediti diventano carta straccia se il governo italiano smette di pagare gli interessi e di rimborsare i titoli in scadenza, nazionalizza le banche e blocca i movimenti dei capitali finanziari e le istituzioni finanziarie che li movimentano.
Tutto dipende dal coraggio che Conte e il suo governo, Di Maio e il M5S, Salvini e la Lega avranno o non avranno di mettere gli interessi e la sovranità de popolo italiano prima degli interessi dell’oligarchia finanziaria che pretende governare il mondo, l’oligarchia di cui la famiglia Benetton, gli assassini di Genova, fa parte. Ogni pressione per darglielo, è giusta e benvenuta.
Qui si misura la natura del M5S e della Lega, non nelle chiacchiere, nelle dichiarazioni e nelle promesse.
La solidarietà con le vittime di Genova consiste oggi nel mobilitarsi in ogni piazza e paese e chiedere al governo Conte di prendere le misure necessarie, di avere il coraggio di mantenere le promesse elettorali.
Ulisse, segretario generale del CC del nuovo Partito Comunista Italiano, 18 agosto 2018