Cacciare gli imperialisti USA, riprendersi il paese mettendo al centro la parola d’ordine “per un lavoro utile e dignitoso ad ogni adulto”
Organizzarsi e mobilitarsi contro la sottomissione agli USA e alla Nato, per la creazione di un governo d’emergenza che utilizzi la spesa pubblica nella creazione di posti di lavoro dignitosi!
Il Partito dei CARC invita i suoi collaboratori, simpatizzanti, gli operai e le masse popolari tutte a partecipare al Campeggio del movimento antimilitarista sardo “A Foras” che si terrà dal 14 al 16 Settembre a Tertenia (Ogliastra) e in particolar modo invita a partecipare all’assemblea generale che si terrà il 16 Settembre.
Con questo saluto il Partito dei CARC intende portare il suo contributo all’assemblea generale di A Foras del 16 Settembre a Tertenia (Ogliastra), ai compagni antimilitaristi sardi e a tutti coloro che vogliono lottare, in Sardegna e in Italia, per la rottura della sottomissione agli interessi NATO e per la smilitarizzazione dei territori, per un lavoro utile e dignitoso per ogni adulto e per la salvaguardia dell’ambiente e della salute delle persone messa a rischio dalla presenza dei poligoni NATO. La lotta contro le basi in Sardegna è intrecciata a quella dei comunisti, degli antimilitaristi e dei sinceri democratici italiani, che lottano contro lo stato di cose presenti e per l’instaurazione di un governo che faccia gli interessi delle masse popolari, che rompa con la sottomissione alla NATO e azzeri i costi della partecipazione italiana alla guerra imperialista e si impegni a utilizzare quelle risorse per il pieno impiego dei disoccupati nelle bonifiche dei territori inquinati, nella riapertura di aziende strategiche in maniera compatibile con l’ambiente, nell’intervento sul dissesto idrogeologico ecc. La Sardegna è un territorio ricco di risorse ma impoverito e lasciato a se stesso dal governo italiano e dalla complicità del governo della Regione Autonoma della Sardegna. Sarà così finché l’economia sarà nelle mani dei capitalisti nostrani e stranieri. Questi faranno quello che ritengono utile per valorizzare il proprio capitale: promozione di guerre in ogni paese che non si sottomette alle imposizioni dei maggiori gruppi imperialisti, investimenti nella produzione di guerra e nella “difesa”, delocalizzazione di aziende, precarizzazione dei lavoratori, riduzione di diritti e di salari. Non c’è campo che non sia stato trasformato per fare gli interessi dei capitalisti, eliminando o riducendo le conquiste di civiltà e di benessere che la borghesia aveva dovuto concedere quando il movimento comunista era forte e la rivoluzione proletaria avanzava nel mondo minacciando il loro potere e i loro privilegi.
A tutto ciò non basta contrapporre una propaganda che smonta le tesi del nemico, bisogna legarsi agli operai e al resto dei lavoratori per difendere e riconquistare posti di lavoro: per ogni posto di lavoro che viene cancellato, prende forza la spinta della disoccupazione a far arruolare centinaia di giovani disoccupati, prende forza la retorica dei vertici militari secondo cui “il comparto difesa è l’industria più importante della Sardegna”. La prima emergenza oggi è la disoccupazione, quindi la necessità di creare posti di lavoro utili e dignitosi rompendo con gli interessi NATO e UE: dare risposte in questo senso è il primo passo per legarsi agli operai e al resto dei lavoratori.
Per noi comunisti sostenere la lotta di A Foras vuol dire sostenere ogni organizzazione popolare, operaia, di giovani che si oppongono al catastrofico corso delle cose. Vuol dire lottare per strappare ogni conquista che vada negli interessi delle masse popolari e metta in discussione il dominio della borghesia. I “cambiamenti” che occorrono alle masse popolari sono “un lavoro utile e dignitoso per ogni adulto”, la garanzia della bonifica e della tutela dell’ambiente, la rottura dei vincoli e accordi con gli imperialisti USA e UE ecc. Questo è il cambiamento che dobbiamo imporre al “governo del cambiamento”. Se non è in grado di farlo o non vuole farlo, bisogna fargli fare la fine dei governi delle Larghe Intese (Gentiloni, Renzi e compagnia cantante) e sostituirlo con un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, con un governo delle organizzazioni operaie e popolari.
La base per realizzarlo è la mobilitazione e l’organizzazione dei lavoratori, nelle aziende private e pubbliche, nelle istituzioni e nelle zone di abitazione, nei territori. Questa è la strada più rapida per la rinascita del movimento comunista e per avanzare verso il Socialismo, unica via per la rottura definitiva della sottomissione delle masse popolari agli imperialisti USA e sionisti, la UE, il Vaticano, le organizzazioni criminali e il corollario di padrini e padroni, per garantire alle masse popolari la propria indipendenza politica ed economica!
Come comunisti accogliamo positivamente la mobilitazione antimilitarista in Sardegna, che crediamo si debba legare a quella in Italia: ogni vittoria contro il nemico comune (imperialisti USA e UE, padroni e capitalisti italiani) rafforza la mobilitazione per invertire il corso catastrofico delle cose.