Per celebrare il bicentenario della nascita di Karl Marx il P.CARC ha mobilitato tutte le Sezioni a svolgere la lettura pubblica e collettiva dell’articolo “Duecento anni dopo la nascita di Marx”, del numero 58 de La Voce del (nuovo)PCI. Le letture sono state divise in tre sessioni, una per ognuno degli aspetti del marxismo che vengono affrontati nell’articolo: la filosofia, la critica dell’economia politica, la rivoluzione socialista.
Questa serie di letture pubbliche era rivolta all’esterno, ma principalmente aveva un obiettivo formativo interno, sia per quanto riguarda lo sviluppo della collaborazione fra il P.CARC e il (n)PCI, sia nel trattare e assimilare concetti che non sempre siamo abituati a padroneggiare, secondo il metodo di “imparare insegnando”. Le letture hanno anzitutto portato i compagni delle Segreterie Federali e delle Sezioni a cimentarsi nell’esposizione di tesi fondanti del marxismo, a dirigere i dibattiti e a rispondere alle domande che venivano sia dai compagni del Partito che dagli altri partecipanti. È una sperimentazione che deve ora consolidarsi nella riproposizione di momenti di formazione simili.
La formazione ideologica è fondamentale per avere la coscienza di dove siamo, di dove stiamo andando e di quale strada dobbiamo seguire. Lenin diceva che senza teoria rivoluzionaria non può esserci alcuna pratica rivoluzionaria; la scienza marxista (oggi marxista-leninista-maoista) è lo strumento per dirigere e determinare il corso degli eventi, per costruire la rivoluzione socialista. Moltiplicare queste iniziative che alimentano la coscienza del compito storico che stiamo perseguendo e lo slancio verso l’obiettivo, assumere il compito di formare altri compagni e imparare a farlo facendolo è un passo per essere sempre più gli organizzatori, gli educatori e i formatori dei quali le masse hanno bisogno. Elevare lo sguardo oltre le contingenze quotidiane permette di comprendere il marasma in cui siamo immersi e come farvi fronte: questo aspetto è determinante per elevare l’azione delle nostre Sezioni, perché diventino punti di riferimento e dirigenti del movimento spontaneo della classe operaia e del resto delle masse popolari.
Durante le letture abbiamo ripreso alcune tesi fondanti del marxismo che nel senso comune corrente di tanti compagni, influenzati dalle teorie della sinistra borghese, sono considerate a torto superate oppure vengono travisate; sono diffuse le tesi che negano l’esistenza oggettiva della lotta di classe o della classe operaia, oppure che affermano che Il Capitale è superato perché con la globalizzazione saremmo entrati in un nuovo modo di produzione rispetto a quello capitalista. Parallelamente ci si è posti anche il compito di evidenziare quegli aspetti del marxismo che hanno avuto sviluppi successivi, questioni che Marx nella sua esperienza concreta non poteva analizzare e concepire non avendole vissute, come la forma della rivoluzione socialista, che solo con l’esperienza e l’elaborazione fatta in successione da Lenin, Stalin e Mao sappiamo essere oggi una Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata (mentre Marx la concepiva come una rivoluzione che “scoppia”, al modo delle rivoluzioni borghesi che lui aveva direttamente visto prorompere sulla scena della storia). Questi e altri aspetti affrontati non sono rimasti a mezz’aria nei ragionamenti teorici, ma sono stati affrontati mettendoli a confronto con le esperienze concrete, con la pratica politica quotidiana e con le idee che ognuno dei partecipanti aveva nella sua testa.
La partecipazione attiva anche di compagni esterni ha evidenziato la fame di marxismo di tanti operai e lavoratori avanzati, di studenti, di militanti in altri partiti che si richiamano al comunismo. Non è vero che non c’è interesse verso la teoria: i seminari su Marx durante la Festa nazionale della Riscossa Popolare hanno avuto un numero tale di iscrizioni da costringere il rinvio di molti compagni ad altri corsi che si terranno nei prossimi mesi.
Fra le tante iniziative svolte prendiamo come esempio quelle organizzate dalla Sezione di Brescia. Le tre sessioni di lettura e dibattito si sono svolte nella sede della federazione bresciana del PCI (di Alboresi), un risultato importante e un tassello nello sviluppo della politica da fronte con questi compagni. Le letture si sono inserite in un processo cominciato relativamente da poco, dalla recente campagna elettorale per le amministrative che la Sezione bresciana del nostro Partito ha condotto mettendo al centro l’intervento verso la classe operaia, in particolare dell’Iveco, e coinvolgendo anche i compagni più disponibili del PCI, costruendo su questo la politica da fronte e ponendo le basi per consolidare attività ordinarie e proporre questi (e altri) momenti di formazione. La partecipazione alle letture di un compagno del PCI e l’interesse manifestato anche da altri, anche se per vari motivi non hanno potuto partecipare, conferma che il terreno è fertile per il dibattito ideologico con quanti si pongono domande sul che fare e aspirano all’unità dei comunisti. La politica da fronte si intreccia con il lavoro per la ricostruzione di una rete di contatti nel contesto cittadino, con la partecipazione ai dibattiti sia di nuovi compagni e compagne che si avvicinano a noi per la prima volta, sia di vecchi contatti con i quali si riavvia un lavoro su basi nuove che combinano la formazione con l’attività pratica. Esperienze similari a quella della Sezione di Brescia si sono svolte in tutto il paese e sono una piccola, ma efficace, dimostrazione della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato.