SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ COMUNISTA DI FIRENZE!
Abbiamo appreso che questa mattina la Polizia ha fermato e portato in Questura alcuni compagni del Fronte della Gioventù Comunista di Firenze mentre manifestavano in occasione del test di medicina contro il numero chiuso.
Come Partito dei CARC esprimiamo la nostra solidarietà, schierandoci senza mezzi termini a favore di chi lotta contro un’università e una scuola di classe e per un diritto allo studio accessibile a tutti. La mobilitazione dei compagni è stata importante perché riaccende l’attenzione sulla legittimità del numero chiuso (introdotto nel nostro Paese nel 1999 con la legge 264/99, governo D’Alema) e sul problema del progressivo restringimento delle modalità di accesso all’Università di cui il numero chiuso è uno degli strumenti che si va a sommare al progressivo definanziamento al Fondo di Finanziamento Ordinario, ai tagli al diritto allo studio, al calo del personale docente, alla chiusura di corsi di laurea, ecc.
Oltre a questo nell’attuale sistema scolastico individualismo e sottomissione vengono posti come valori primari a cui ogni studente dovrebbe sottomettersi, un sistema che non forma a pensare e non offre ai giovani nessun tipo di prospettiva, che non li forma a diventare cittadini e lavoratori consapevoli e competenti (vedi articolo: “Perché i giovani non studiano?” su Resitenza n. 4/2017) e che non solo non offre strumenti per migliorare la società, ma scoraggia i giovani dal farlo usando anche la repressione com’è accaduto oggi a Firenze. Nonostante ciò, sono tanti gli studenti che non si rassegnano alle condizioni pietose in cui scuole e università riversano e al futuro misero che l’attuale ordinamento sociale prospetta.
Gli attacchi repressivi possono diventare una scuola e una grande selezione: chi non si lascia abbattere, convincere, impaurire e demotivare è spinto ad avanzare. La repressione va rivoltata, (si può) contro chi la scatena con campagne di solidarietà, costruendo fronti comuni di lotta con altri organismi studenteschi, con lavoratori, con aggregati politici, associativi, sindacali, con campagne di denuncia per promuovere lo schieramento dell’opinione pubblica. Anzitutto chiamando tutti gli studenti del proprio Istituto o della propria Facoltà e i lavoratori (docenti e personale ATA) a solidarizzare con chi è oggetto di repressione per costruire un fronte compatto a sostegno di chi si è mosso per difendere i diritti degli studenti, in seconda istanza allargando il fronte stesso, attraverso il coinvolgimento di quante più masse popolari e realtà possibili. In conclusione, non solo ribadiamo la nostra solidarietà ai compagni del FGC ma invitiamo anche le altre organizzazioni studentesche, partiti, associazioni e movimenti a farlo e a prendere esempio dalla loro determinazione.
Federazione Toscana del P.CARC