Il Partito dei CARC aderisce e invita a partecipare i suoi simpatizzanti e collaboratori, operai e lavoratori, studenti, disoccupati al campeggio indetto dal Movimento No Muos (Niscemi, 2-5 agosto) e alla manifestazione (4 agosto) contro l’installazione delle antenne militari in Sicilia. Il MUOS è un sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina Militare americana (US Navy). La sua costruzione in Sicilia è segno della sottomissione del nostro paese agli interessi dei gruppi imperialisti USA, così come ne sono segno i 3 poligoni di tiro NATO in Sardegna che causano da decenni morti e malati di tumore tra civili e militari e contro cui si mobilitano decine di associazioni. Sarà così finché l’economia del nostro paese sarà nelle mani dei capitalisti nostrani e stranieri. Questi faranno quello che ritengono utile per valorizzare il proprio capitale: promozione di guerre in ogni paese che non si sottomette alle imposizioni dei maggiori gruppi imperialisti, investimenti nella produzione di guerra e non in sanità e tutela dell’ambiente, riduzione di personale compensato nel migliore dei casi con ammortizzatori sociali, delocalizzazione di aziende, esternalizzazione di lavorazioni con in più appalti e subappalti, precarizzazione dei lavoratori, riduzione di diritti e di salari. Non c’è campo quindi che non è stato trasformato per fare gli interessi dei capitalisti, eliminando o riducendo le conquiste di civiltà e di benessere che la borghesia aveva dovuto concedere quando il movimento comunista era forte e la rivoluzione proletaria avanzava nel mondo minacciando il loro potere e i loro privilegi.
In questo andamento generale della società, l’esito del voto del 4 marzo ha aperto una breccia nel sistema politico delle larghe intese, che favorisce l’ingovernabilità e l’instabilità politica. Per noi comunisti quindi sostenere la lotta del Movimento No Muos vuol dire sostenere ogni organizzazione popolare, operaia, di giovani che si oppongono al catastrofico corso delle cose e alle misure che la borghesia impone loro. Vuol dire lottare per strappare ogni conquista che vada negli interessi delle masse popolari (quindi non fermarsi al “tradimento” di questa o quella promessa elettorale, o al tentennamento rispetto al blocco delle grandi opere speculative e dannose del M5S) vuol dire alimentare quella breccia che si è aperta con l’esito elettorale del 4 marzo e che la borghesia (con ricatti, scandali e accordi sotto banco) sta già cercando in tutti i modi di richiudere.
Aderiamo quindi alla manifestazione indetta per il 4 agosto e al campeggio organizzato dal 2 al 5 agosto con una delegazione di compagni, che porterà la parola d’ordine di mobilitarsi e organizzarsi per imporre al “governo del cambiamento” le misure necessarie affinché a decidere delle installazioni militari americane siano le masse popolari e la classe operaia, per imporre la fine all’uso della basi NATO e sioniste stazionate del nostro paese per destabilizzare altri paesi e devastarli, e per imporre che le risorse con cui l’Italia sostiene le costruzioni e le operazioni di guerra NATO siano destinate per la creazione di posti di lavoro utili e dignitosi. Promuovere la mobilitazione e l’organizzazione di ogni elemento delle masse popolari e della classe operaia verso questi obiettivi è compito di ogni persona di buona volontà che è intenzionato oggi a porre fine al catastrofico corso delle cose.