Il 12 Giugno 2018, a Sentosa, un’isola della Repubblica di Singapore, si è tenuto un vertice fra Kim Jong Un, dirigente del Partito del Lavoro di Corea, e il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Si tratta del primo vertice nella storia fra capi di Stato di questi due paesi. I due leader hanno discusso della denuclearizzazione e della distensione delle ostilità tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), la Corea del Sud e gli USA. Il vertice si è concluso con la firma di una dichiarazione congiunta in cui i due stati si impegnano a stabilire nuove relazioni diplomatiche, al rilascio immediato di tutti i prigionieri e dispersi di guerra e a lavorare per costruire una situazione di pace stabile e duratura nella penisola Coreana.
L’incontro e la dichiarazione congiunta sono il frutto della capacità di manovra del Partito del Lavoro di Corea e del governo della RPDC che hanno ottenuto che il governo statunitense alleviasse le pressioni ultra decennali. Ingredienti della manovra sono stati:
a) la deterrenza nucleare, per impedire che la RPDC e il suo popolo finissero come carne da macello per gli imperialisti. Una tattica vincente che ha sottratto il paese dal fare la fine Libia di Gheddafi, della Jugoslavia di Milosevic, dell’Iraq di Saddam Hussein e di tanti altri “stati canaglia”;
b) la partecipazione alle Olimpiadi di Pyeonchang, che ha messo in scacco l’amministrazione Trump, isolandola e favorendo la ripresa dei rapporti con la Corea del Sud e l’avvio di rapporti costruttivi con il presidente Moon Jae-in e la stesura della dichiarazione di Panmunjom in cui Nord e Sud hanno prospettato per l’intero popolo coreano una nuova era di pace e riconciliazione.