Elezioni amministrative 2018 – La nostra campagna elettorale: unire quello che l’elettoralismo divide

Senza la mobilitazione e la partecipazione attiva delle organizzazioni operaie e popolari è impossibile rompere con il corso catastrofico delle cose che la borghesia imperialista impone al nostro paese. La lotta per la costruzione di Amministrazioni Locali di Emergenza e per è in estrema sintesi lotta delle masse popolari organizzate per imporre governi locali che prendano in mano le “questioni urgenti” del territorio, a partire dal lavoro utile e dignitoso per tutti, che si collegano ad altre disposte a rompere con le misure antipopolari emanate dal governo centrale, che legano strettamente ogni loro azione (politica, economica, giuridica, ecc.) all’attuazione delle parti progressiste della Costituzione sulla cui attuazione si formano le nuove autorità pubbliche del paese fino a imporre il Governo di Blocco Popolare.
Nella campagna elettorale per le amministrative dello scorso giugno abbiamo tradotto questo orientamento generale in iniziative particolari territorio per territorio, sfruttando i mille appigli che la campagna elettorale offre in termini di fermento, interesse e partecipazione delle masse popolari alla vita politica, abbiamo promosso una mobilitazione che non si limita e non si esaurisce nella partecipazione diretta alle elezioni con proprie liste (da contrapporre alle altre) né nella stesura del “migliore dei programmi possibili”, né infine nelle indicazioni di voto. Abbiamo perseguito l’obiettivo di alimentare e promuovere la lotta di classe ponendo al centro della campagna elettorale, con la forza della mobilitazione popolare per il lavoro utile e dignitoso per tutti e gli altri diritti che oggi vengono smantellati.
I comunisti devono usare ogni strumento per “soffiare sul fuoco sotto la cenere”, per questo approfittiamo anche delle campagne elettorali, che senza l’intervento dei comunisti e da comunisti, restano anche nei casi in cui le intenzioni sono buone, mere passerelle politiche. Riportiamo le principali attività della nostra partecipazione alla campagna elettorale.

Brescia. Abbiamo usato la campagna elettorale per “aprire un intervento” e avviare il lavoro di costruzione di una sezione del Partito. Lo abbiamo fatto senza candidarci in nessuna lista, ma
– ponendo al centro della campagna elettorale la questione dell’IVECO (del gruppo CNH-FCA), una delle più grandi aziende metalmeccaniche della città e provincia, in cui lavorano circa 1800 operai, più i circa 900 dell’indotto;
– sviluppando la politica da fronte con i candidati delle liste del PCI e di Potere al Popolo (le due liste si presentavano in reciproca alternativa);
– promuovndo la solidarietà verso i lavoratori colpiti da repressione aziendale (licenziamenti politici, ecc.);
Abbiamo organizzato vari volantinaggi davanti all’IVECO, utili per sviluppare l’inchiesta e prendere contatti. All’iniziativa pubblica del 4 giugno “Amministrative Brescia: quale futuro per IVECO?”, promossa dai nostri compagni e dal PCI hanno partecipato diversi operai della zona ed è intervenuto telefonicamente Mimmo De Stradis, operaio della FCA di Melfi, esponente di avanguardia della lotta contro il piano Marchionne e del Movimento degli Operai Autorganizzati FCA. Il dibattito ha fatto emergere “l’orgoglio operaio” dei partecipanti e si è articolato attorno ai motivi per cui il movimento comunista ha perso terreno nelle fabbriche, a dimostrazione del legame che c’è tra la rinascita del movimento comunista e la forza della classe operaia nella sua lotta per il potere. Durante l’assemblea sono state raccolte firme in solidarietà con Luciano Pasetti.

Massa. La lotta della Rational che dura da oltre un anno e la particolarità di questo gruppo di lavoratori “decisi a vincere”, che sta nel legame con i comunisti, con altri operai e con le masse popolari su cui esercitano orientamento e spinta ad organizzarsi, ha caratterizzato la campagna elettorale su tre filoni:
– incalzare tutti i candidati e tutti gli eletti a occuparsi della lotta degli operai Rational, a prendere impegni concreti, a dare seguito agli impegni presi (consegnare le chiavi dell’azienda agli operai, trovare i fondi per aprire la cooperativa, ecc.), a conoscere, interessarsi e mobilitarsi subito, già prima delle elezioni. In proposito, sono state diverse le iniziative di mobilitazione: il 1° maggio e il 28 maggio sono stati organizzati due cortei operai (vedi Resistenza n. 6/2018); il PC di Rizzo ha fatto la conferenza stampa di presentazione della lista nel piazzale della fabbrica; il 1°giugno la sezione del P.CARC ha promosso l’assemblea“Come far fronte agli effetti più disastrosi della crisi? Applicare le parti progressiste della Costituzione, far valere la forza delle masse popolari organizzate!” con i candidati del M5S, del PC e di Potere al Popolo, incalzati ad assumersi responsabilità nella lotta in corso.
– “esportare” fuori da Massa l’esperienza dei lavoratori Rational per farla conoscere ad altri operai alle prese con la chiusura dell’azienda e la perdita del posto di lavoro, oltre che per alimentare il legame e la solidarietà tra operai: una delegazione della Rational ha partecipato alla festa operaia di Pontedera (Pisa) e a una iniziativa a Siena sulle sorti della Whirpool.
– la sezione di Massa del P.CARC ha organizzato diversi banchetti in città, sottoponendo ai cittadini un questionario per raccogliere informazioni sui principali problemi che affliggono le masse popolari (sanità, servizi, istruzione, casa, lavoro, luoghi di aggregazione), cosa che ha permesso di sviluppare l’inchiesta sui lavori che occorre fare per rimettere in piedi il territorio e di spingere le masse popolari ad organizzarsi per fare pressione sull’amministrazione locale affinchè li assuma come punti del programma su cui mettersi e mettere a lavoro.

Siena. La Sezione del P.CARC ha svolto un ruolo importante nel mostrare il volto della crisi nella città nota come la “piccola Oxford”, dove la crisi del Monte dei Paschi, ha avuto ricadute su tutto il tessuto sociale, politico ed economico cittadino, con la conseguenza che alcune tra le principali aziende del territorio sono sulla strada della morte lenta. Ne sono esempio i lavoratori della la Bassilichi, indotto MPS, che si stanno battendo affinché l’azienda non venga smembrata in mille pezzi, e gli oltre 400 operai e impiegati della Whirlpool a cui a dicembre scadranno gli ultimi ammortizzatori sociali e con un futuro che prospetta la chiusura o il ridimensionamento della fabbrica. Il tema del lavoro è stato il centro del dibattito pubblico “Verso le amministrative: cosa serve alle masse popolari?” cui hanno partecipato anche lavoratori della Rational e che è servito per conoscere un’altra vertenza cittadina, quella dei lavoratori di Mercatone Uno. Mettere al centro la questione del lavoro, ha portato la Sezione a promuovere la politica da fronte tanto con i candidati di Potere al Popolo quanto con il meet-up del M5S, nonostante la lista del Movimento non sia stata presentata. Questo intendiamo con “unire ciò che l’elettoralismo divide in funzione degli interessi dei lavoratori”.

Quarto. Per la Sezione, portare al centro del dibattito elettorale la questione del lavoro ha significato prima di tutto scoprire dove è concentrata la casse operaia, avviando l’inchiesta sulla zona industriale della città. Attraverso alcuni volantinaggi, si è scoperto che ci sono circa 70 aziende principalmente nel settore della logistica. In secondo luogo, la mobilitazione per la campagna elettorale è servita soprattutto a:
– sviluppare la politica da fronte con le forze più sane e progressiste della città, aldilà delle liste di riferimento; cosa che non solo ha permesso di conoscere nuovi organismi, ma anche di approfondire con quelli attivi sul territorio il ragionamento sul ruolo delle organizzazioni operaie e popolari rispetto all’Amministrazione: né delega né sostituzione, ma mobilitazione, spinta e pressione affinché usino ogni potere a disposizione in favore delle masse popolari;
– portare sul territorio e metterle a disposizione degli organismi locali, alcune esperienze di autorganizzazione popolare che rappresentano delle “avanguardie” nei campi in cui si mobilitano, come il Comitato Vele di Scampia nell’ambito della lotta per la conquista di una casa dignitosa. Con questi obiettivi è stata costruita l’assemblea pubblica “Incontro tra comitati popolari: basta delegare, decidiamo noi”, iniziativa cui hanno partecipato diversi comitati attivi sul territorio: Comitato Acqua e Territorio, Comitato Popolare 219 (nato proprio durante la campagna elettorale, per l’emergenza abitativa), Associazione Ashiwa Flegrea, Comitato Vele di Scampia, Cantiere 167 di Scampia, Comitato Ospedale San Gennaro e Movimento Meridionale per il Lavoro.

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