Il 30 giugno alla Casa del Popolo “il Campino” di Firenze si è tenuta una assemblea in occasione del secondo centenario della nascita di Karl Marx, fondatore della scienza che arma della classe operaia per il suo ruolo d’avanguardia nella svolta epocale che l’umanità sta sperimentando, svolta verso una società senza più divisione in classi, senza sfruttati e sfruttatori, una società senza padroni, come la hanno chiamata gli operai e le operaie degli stabilimenti italiani di FIAT Chrysler riuniti in assemblea a Pomigliano (NA) il 23 giugno scorso, una nuova società socialista dopo quelle costituite nel secolo scorso in Russia, in Cina e altrove e che hanno coperto un terzo delle terre del pianeta e dei suoi abitanti.
I partecipanti all’assemblea, primi fra loro i relatori Pietro Vangeli, Segretario nazionale del Partito dei CARC, e Amarilis Graffe, Console a Napoli della Repubblica Bolivariana del Venezuela, esprimono la loro solidarietà agli operai e alle operaie della Bekaert di Figline nel Valdarno. La Bekaert ha dichiarato una settimana fa di volere chiudere, lasciando senza lavoro 318 operai e operaie. Questa azienda oggi ha nome Bekaert perché questi sono i suoi proprietari dopo l’acquisto, tre anni fa, da Pirelli. È una delle tante vendute agli stranieri, che le sfruttano fino a che lo ritengono utile e poi le chiudono, azzerando così l’apparato produttivo del paese.
Marcello Gostinelli, di 56 anni, operaio Pirelli per 32 anni e per tre operaio Bekaert, ha detto: “Non ho paura di chi ha il coraggio di venire qua, su una barca per cercare una vita migliore. Ho paura dei ricchissimi, che arrivano, sfruttano il mio lavoro e poi mi chiudono lo stabilimento”. I partecipanti all’assemblea condividono queste parole. Mostrano la chiarezza di giudizio che hanno gli elementi avanzati della classe operaia. Gli “stranieri” che mandano in rovina il nostro paese sono quelli a cui i padroni del nostro paese vendono le aziende. Il ministro del lavoro faccia tesoro di giudizi come questo e alzi la propria voce rispetto al razzismo di Salvini, il quale abbaia come un cane non per avvertire gli abitanti della casa che i ladri li stanno derubando, ma per coprire con il chiasso i ladri, quelli che vendono le fabbriche, quelli che le chiudono. Il ministro del Lavoro applichi la costituzione che
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all’art. 41 dice che l’iniziativa economica privata “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”,
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e all’art. 42, 3° comma, dice: “La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale”.
Il governo eletto dalle forze che hanno vinto le elezioni, prima fra tutte il M5S, attui la Costituzione e agisca in linea con gli interessi delle masse popolari che il 4 marzo 2018 hanno votato quelle forze e il 4 dicembre del 2016 hanno votato per la difesa della Costituzione!
La classe operaia e le masse popolari si organizzino a livello locale e si coordinino per imporre la difesa dell’apparato produttivo del paese, la difesa delle parti progressiste della Costituzione, per un governo che sia espressione della loro volontà, dei loro interessi e delle loro aspirazioni!
I partecipanti all’assemblea del 30 giugno