[Milano] Unificare, combinare e organizzare: l’intervento di un licenziato politico all’assemblea del sindacalismo di base del 9 giugno

Trasmettiamo di seguito il saluto che Luciano Pasetti, delegato SGB e licenziato politico della Grande Distribuzione Organizzata di Milano, ha portato all’assemblea organizzata dai sindacati di base CUB, SGB, SiCobas e USI, tenutasi il 9 giugno ’18 a Milano. L’importanza di questo saluto sta nella tensione a voler unire ciò che si muove e mobilitarsi su tutti fronti, a cercare quindi di dare coordinamento e obiettivi comuni alle centinaia di vertenze che caratterizzano il territorio milanese.

***

Compagni e compagne, le mobilitazioni del 14 e del 28 aprile scorso hanno visto protagonisti più di 60 persone tra militanti politici e militanti sindacali di varie Organizzazioni Sindacali di Base, operai di fabbriche alimentari, metalmeccaniche e della grande distribuzione organizzata provenienti da Milano e da varie parti delle province della Brianza; amici, colleghi e compagni militanti che, appena hanno saputo del mio licenziamento si sono riuniti, organizzati, innescando un tam tam mediatico che li ha portati a bloccare per 6 ore le merci al Gs/Carrefour di Famagosta, Viale Monza e Bellusco (MB);  centinaia di militanti politici e sindacali che insieme a me, Luca, Mauro e Anna (licenziati politici della Grande Distribuzione Organizzata) e al Sindacato Generale di Base hanno organizzato e stanno organizzando spontaneamente e sistematicamente presidi e banchetti per raccogliere le firme (ormai più di 1000) per imporre non solo il mio reintegro, ma anche quello degli altri licenziati. Questi compagni hanno dimostrato che quando i lavoratori sono organizzati e decisi e che quando perseguono e fanno loro una linea politica precisa possono pensare e portare avanti attività importanti come quelle del mese di Aprile.

Tutti noi sappiamo che la guerra contro i padroni è e sarà lunga e faticosa ed è per questo che crediamo che sia giusto iniziare ad aggregare e organizzare tutti i militanti politici e sindacali, le organizzazioni sindacali stesse e tutti gli appartenenti della società civile che, a prescindere dalla tessera sindacale, hanno promesso di dare il proprio contributo economico e di tempo da dedicare alla causa di tutti i lavoratori.

Oltre alla normale attività sindacale, è quindi necessario iniziare un’opera sistematica e duratura nel tempo di denuncia degli effetti nefasti di leggi e accordi al ribasso siglati tra sindacati di regime e padroni (come Job’s Act, Riforma delle pensioni Fornero, decreto Salva Italia, Testo Unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2016) e di organizzazione di lavoratori, unita all’intervento su più fronti di lotta.  Ad esempio:

1) Chiedendo, e poi imponendo, a politici e amministratori a tutti i livelli, di prendere posizione ufficiale contro le leggi infami, facendo capire loro a quali conseguenze andrebbero incontro e quale sarebbe il conto da pagare per tutti se dovessero continuare a far finta di niente, come se non fosse affare loro; infatti una parte delle firme raccolte nella campagna in sostegno al mio reintegro le abbiamo inviate anche a questi signori, e dopo le firme, dobbiamo chiedere e pretendere da loro un contributo economico alla cassa di resistenza e di presiedere ufficialmente in piazza e alle udienze in tribunale. I prossimi appuntamenti infatti del Comitato per il reintegro di Luciano sono 11 e 12 giugno a Palazzo Marino con Laura Specchio e Filippo Barberis, e in regione Lombardia con Dario Violi.

2) Nei posti di lavoro dove ognuno di voi é presente a vari livelli, bisogna sostenere la campagna politica e sindacale per la cancellazione del Jobs Act, delle leggi sovraelencate, contro accordi al ribasso e contro i licenziamenti politici cammuffati da licenziamenti disciplinari.

3) Bisogna partecipare alle iniziative sindacali e politiche messe in cantiere dal COMITATO COMPAGNI E COMPAGNE DI LUCIANO in sostegno alla lotta di Luciano, Anna, Luca e Mauro (compresa la sistematica presenza alle udienze in tribunale);oppure costruire comitati  in autonomia o di comune accordo, con il suddetto Comitato e con i lavoratori coinvolti, per promuovere iniziative alle quali saremo lieti di partecipare.

4) Unificare, combinare e organizzare (con un calendario condiviso il più possibile) tutte le vertenze e le lotte di tutti i lavoratori di tutte le organizzazioni sindacali, che ogni giorno vedono in piazza  migliaia di lavoratori che lavorano nella filiera della GDO e della Logistica affinché ogni singola lotta rafforzi le altre, per fare fronte comune contro gli accordi dei padroni (vedi i continui cambi di appalto al ribasso), perché non si perdano mesi interi a chiamare per  organizzare riunioni e non si disperdano forze per colpa di una improvvisazione che non ha più ragione di esistere se vogliamo vincere la guerra contro i nostri nemici di classe: i padroni e il capitalismo.

5) Costruire da subito la Cassa di Resistenza per dare autonomia economica alla lotta proletaria.

Costruiamo, unifichiamo, organizziamo da subito un fronte unico contro i padroni e contro il capitalismo, contro i licenziamenti politici e quelli a causa dello smantellamento delle aziende, per mettere in pratica  tutte le proposte che usciranno da questa assemblea (attraverso una linea e una  proposta congiunta) per  unificare il fronte di lotta e per costruire da subito anche lo sciopero generale di questo autunno.

Luciano Pasetti, licenziato politico di Gs/Carrefour di Milano

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