Da diversi mesi il P.CARC interviene per sostenere, consolidare e sviluppare il coordinamento degli operai del gruppo FCA-ex FIAT impegnati nella lotta contro la morte lenta delle rispettive fabbriche; il coordinamento degli elementi avanzati della classe operaia è una condizione imprescindibile per la costituzione del Governo di Blocco Popolare, il governo di emergenza che può cominciare a invertire questa rotta, e quelli degli stabilimenti ex FIAT sono storicamente la punta avanzata dei metalmeccanici e il nocciolo duro dei lavoratori che si scontra con una fazione, quella degli Agnelli-Elkann, fra le più reazionarie del padronato italiano.
Per questi motivi sosteniamo il Movimento Operai Autorganizzati FCA (MOAF), un embrione di coordinamento promosso da alcune avanguardie di lotta di Mirafiori, Cassino, Termoli, Pomigliano e Melfi, decise a dare battaglia ai piani di Marchionne di smantellare quel che resta (e si tratta ancora di oltre trentamila lavoratori) di uno dei maggiori gruppi industriali del paese.
Abbiamo reso ordinario il lavoro di propaganda e agitazione davanti ai cancelli combinando la diffusione della nostra linea con i documenti del MOAF e le loro principali iniziative, come lo sciopero del 23 marzo scorso a Pomigliano. L’obiettivo principale rimane quello di individuare dove ci sono, e promuoverle dove mancano, organizzazioni operaie che a prescindere da tessere sindacali e appartenenze politiche si occupano della fabbrica prevenendo le misure del padrone, giocando d’anticipo contro chiusure, delocalizzazioni, ristrutturazioni e attuando le misure necessarie a respingere attacchi alle tutele e ai diritti.
Questo è il contenuto che abbiamo portato davanti ai cancelli di Mirafiori e Melfi, Pomigliano e Cassino, alla GKN di Firenze e alla New Holland di Modena. Abbiamo “approfittato” di questo fermento dentro e intorno agli stabilimenti ex FIAT per aprire nuovi interventi in altre aziende prodotto delle operazioni “spezzatino” sempre degli Agnelli-Elkann, come alla Iveco di Brescia e a Pratola Serra (AV), alla Maserati e alla Ferrari di Modena (qui abbiamo partecipato anche allo sciopero generale, territoriale, del 10 maggio).
Dove ci siamo riusciti, come a Torino, abbiamo spinto a intervenire altre forze politiche e sindacali (PC di Rizzo, Potere al Popolo, SI Cobas) nella battaglia contro la morte lenta delle fabbriche ex FIAT per allargare il fronte della solidarietà e della mobilitazione.
Uno strumento che abbiamo usato per allargare la partecipazione e il dibattito e raccogliere nuovi contatti sono state le proiezioni a Cassino e Torino di “Senza chiedere il permesso”, un filmato sulle lotte alla FIAT degli anni Settanta e Ottanta; entrambe le iniziative hanno riscosso un buon successo di partecipazione. Nei prossimi mesi puntiamo a sviluppare ulteriormente il filone delle iniziative culturali promuovendo cicli di letture operaie, altre proiezioni e spettacoli teatrali a tema.
Nella seconda metà di maggio il lavoro di propaganda è stato indirizzato ad alimentare la mobilitazione per contestare la parata che Marchionne e soci hanno tenuto il 1° giugno a Balocco (TO) per la presentazione del nuovo piano industriale; questo, a maggior ragione dopo le sue dichiarazioni di voler delocalizzare la produzione delle auto di piccola e media fascia in favore dei modelli di fascia superiore: una dichiarazione neanche troppo velata di chiusura di interi stabilimenti (a Mirafiori e Pomigliano entro l’anno scadono i già risicati ammortizzatori sociali). Abbiamo lanciato la parola d’ordine di fare iniziative e mobilitazioni non solo in Piemonte ma in ogni zona dove si trova una fabbrica di FCA e dell’indotto, perché il problema riguarda tutti; la FIOM ha tenuto iniziative praticamente in tutti gli stabilimenti e questo, oltre a essere risultato indiretto della mobilitazione del MOAF, è positivo per la diffusione capillare della lotta contro il sistema Marchionne e sostenere la riscossa degli operai FCA: vincere nelle fabbriche ex FIAT apre la strada a tutta la classe operaia italiana.
Iniziative della FIOM in programma negli stabilimenti del gruppo ex FIAT in occasione della presentazione del nuovo piano industriale
- FCA Melfi: 1 giugno volantinaggio
- CNHI Suzzara (Mantova): 1 giugno volantinaggio
- MAGNETI MARELLI Crevalcore e MAGNETI MARELLI Bologna: 1 giugno volantinaggio
- VM Cento (Ferrara): assemblea in fabbrica e sciopero generale della Fiom Ferrara il 6 giugno
- SEVEL Atessa Chieti – MAGNETI MARELLI Sulmona
- FCA Termoli: 1 giugno tavola rotonda con Gianni Rinaldini
- CNHI Foggia – MAGNETI MARELLI Bari – CNHI Lecce: 1 giugno conferenza stampa congiunta con CGIL e a seguire volantinaggio ai cancelli
- FCA Pratola Serra (Avellino) 1 giugno consegna al Prefetto delle firme dei lavoratori raccolte fuori dallo stabilimento nelle giornate 8 e 10 maggio
- FCA Pomigliano (Napoli): 1 giugno iniziativa pubblica con Francesca Re David
- FCA Mirafiori e Grugliasco (Torino): 31 maggio iniziativa pubblica, 1 giugno volantinaggio
- IVECO Brescia: 1 giugno volantinaggio
- FCA Cassino: 1 giugno volantinaggio
- CNHI Jesi (Ancona): 1 giugno presidio fuori dai cancelli con megafono aperto
- CNHI e MASERATI Modena (dopo sciopero generale con CGIL del 10 maggio): 1 giugno volantinaggio.