[TOSCANA] I “balletti” del teatrino della politica borghese e la lotta di classe in corso, non restiamo a guardare… Le prossime iniziative del Partito dei CARC in Toscana

– Firenze:
venerdì 25 maggio (al SMS di Pretola, via Pratese 48. Firenze), dalle ore 16.30, presentazione del Piccolo Manuale di Autodifesa Legale. A seguire “aperibuffet” in sostegno ai compagni perseguitati (per info vedi https://www.facebook.com/events/373234713166698/);
sabato 26 maggio (al SMS di Peretola, via Pratese 48. Firenze), dalle 16:30, dibattito su “Il Governo M5S-Lega e il ruolo di noi comunisti: le prospettive della lotta di classe in Italia dei prossimi mesi”

– Siena:
mercoledì 23 maggio presso la Facoltà di Lettere di Siena in Via di Fieravecchia (nell’auletta autogestita al 2^ piano), lettura di Resistenza: “Per un governo che abolisce subito Jobs Act e legge Fornero” (vedi: https://www.facebook.com/events/193620834616823/)
domenica 3 giugno iniziativa pubblica alla Casa del Popolo di Ravacciano, dalle 17.00, sul governo che serve alla città a partire dalle misure d’emergenza che occorre mettere in campo: contro la chiusura e perdita dei posti di lavoro, contro lo smantellamento della sanità pubblica, per il controllo popolare di MPS (per informazioni più precise rimandiamo a prossime comunicazioni)

– Cecina
sabato 26 maggio presidio contro la guerra a piazza Guerrazzi

– Pisa
sabato26 maggio, alla Casa del Popolo di Pisanello (v. Marsala – Riglione Pisa) la sezione locale del P. CARC aderisce e interverrà alla Giornata di confronto con la cittadinanza “No guerra, No Camp Darby, No alla militarizzazione dei territorio, No ferrovia della guerra!” dalle ore 17.30. A seguire cena popolare (vedi: https://www.facebook.com/nocampdarby/).
sabato 2 giugno, il Partito dei CARC parteciperà e chiama a partecipare alla manifestazione a Camp Darby contro la guerra e per la smilitarizzazione del territorio (vedi: https://www.facebook.com/nocampdarby/)

– Massa
lunedì 28 maggio, la sezione locale parteciperà e chiama a partecipare alla manifestazione cittadina per il sostegno alla battaglia Rational per la riapertura della fabbrica, in difesa dei posti di lavoro
venerdì 1 giugno, iniziativa pubblica sul governo che serve alla città e sule misure d’emergenza da mettere in campo per far fronte ai problemi del lavoro, alla mancanza di spazi sociali, ai problemi della sanità, dell’ambiente, ecc. Sono invitati a partecipare i lavoratori, gli organismi presenti sul territorio e i candidati alle prossime elezioni del 10 giugno (per informazioni più precise rimandiamo a prossime comunicazioni)
***
Dal 4 marzo le “cronache politiche” hanno seguito i balletti di Di Maio e Salvini che si muovevano alla musica diretta da Mattarella al punto che, a due mesi e mezzo dalle elezioni, le “cronache politiche” sono diventate apertamente e propriamente diversione dalle vere “emergenze nazionali”: i morti sul lavoro, la chiusura delle aziende, la morte lenta delle aziende, la povertà crescente, la disgregazione sociale e l’emarginazione, lo stato di degrado e abbandono del territorio, dei quartieri, delle scuole, la collaborazione attiva e la partecipazione dell’Italia ai crimini della Comunità Internazionale degli imperialisti USA e sionisti (vedi sostegno ai bombardamenti in Siria del 14 aprile e la partenza del giro d’Italia da Israele in piena “caccia al palestinese” che prosegue da oltre un mese). “(…) Il M5S ha raccolto voti perché ha promesso di rompere con il programma comune della borghesia imperialista attuato dai governi delle Larghe Intese (Berlusconi, Prodi, Monti, Renzi e ausiliari). La Lega ha portato via voti al partito di Berlusconi perché ha anch’essa promesso di rompere con il “pilota automatico” di Draghi e della Banca Centrale Europea. (…) Ritornando al nostro paese, il governo Di Maio (10.7 milioni di voti) – Salvini (5.7 milioni di voti ma con alle spalle i soldi e le relazioni di Berlusconi che ha dato il via libera e la lunga e diffusa pratica di partecipazione della Lega Nord alle Larghe Intese) nasce, se nasce, con il consenso e con accordi sotterranei con i vertici della Repubblica Pontificia, dell’UE, della Banca Centrale Europea e della NATO. Infatti nei due mesi passati dal 4 marzo né M5S né Lega hanno mobilitato i loro elettori e attivisti a esigere che Mattarella rompesse gli indugi, la smettesse col teatrino delle consultazioni e nominasse un capo del governo. Il nuovo governo sarà tanto più ligio ai loro voleri, quanto più numerosi saranno quelli che stanno a vedere cosa farà sperando in dio, come se su un melo potessero nascere pere. Tradirà le promesse elettorali del M5S e della Lega tanto più apertamente e profondamente, quanto meno ampia sarà la mobilitazione per esigere il pieno rispetto delle promesse elettorali e la piena attuazione delle parti progressiste della Costituzione del 1948 che il referendum del 4 dicembre 2016 ha impedito venisse stravolta anche ufficialmente.
Come nuova edizione mascherata del governo delle Larghe Intese asservito agli interessi dell’oligarchia finanziaria, industriale e militare internazionale, il governo Di Maio – Salvini non andrà lontano: per gli stessi motivi per cui si sono arenati i precedenti governi delle Larghe Intese. Il corso delle cose ha reso ancora più stringenti quei motivi. Esso nasce in netto e aperto contrasto con le aspirazioni degli elettori che in questi ultimi anni si sono staccati dai partiti delle Larghe Intese ai quali erano legati per tradizione e hanno votato M5S o Lega. Tanto meno andrà lontano quanto più vasta e più energica sarà la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari e in particolare degli stessi elettori e attivisti del M5S e della Lega per far rispettare le promesse elettorali, per creare nel paese un nuovo potere di organizzazioni operaie e popolari, per imporre la piena attuazione delle parti progressiste della Costituzione del 1948, per esigere quindi l’abolizione della legge Fornero e del Jobs Act, il ripristino delle autonomie locali con le necessarie dotazioni di entrate e l’annullamento dei debiti con le banche e i fondi d’investimento, un grande piano di spesa pubblica in vista della piena occupazione in un lavoro utile, stabile e dignitoso, per la cura del territorio e la bonifica dell’ambiente, per una sanità universale efficiente, per la rinascita della scuola e dei saperi, per la difesa dei beni e dei servizi comuni, per far valere la sovranità nazionale e democratica, contro l’Europa della finanza, contro la NATO per un’Italia che ripudia la guerra” [Comunicato CC 8/2018 del (n)PCI – 14 maggio 2018].

La Federazione Toscana del Partito dei CARC

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Volantino contro la spirale della Terza guerra mondiale

Scarica il PDF Insorgiamo. Non un uomo, un soldo, un...

4 novembre in piazza: appello del Calp di Genova

Unire le lotte e le mobilitazioni contro la guerra...

[Piombino] Serve più che mai una spinta dal basso

Sono più di 10 anni che va avanti la...