Il Consiglio Comunale di Massa a sostegno della cooperativa Rational

Massa. Sul numero scorso di Resistenza abbiamo scritto della conferenza stampa che gli operai Rational hanno tenuto il 19 marzo di fronte ai cancelli della fabbrica chiusa e abbiamo sintetizzato alcuni insegnamenti che abbiamo tratto dalla prima fase di questa mobilitazione. Quell’articolo si concludeva con la seguente frase “Non sappiamo ancora quale sarà l’esito della battaglia Rational, ma la parola d’ordine “Vincere alla Rational per aprire una strada” torna a risuonare e a mobilitare. Siamo consapevoli che, in questa fase, ogni vittoria della classe operaia, grande o piccola, è limitata dall’orizzonte dei rapporti di produzione e sociali in cui ci troviamo. La questione è mettere ogni battaglia al servizio della lotta più generale per la costituzione del Governo di Blocco Popolare che fa avanzare la rivoluzione socialista. Ogni passo, ogni tassello, in questo senso è prezioso e fa scuola”.

Riprendiamo su questo numero il discorso perché in questo mese, fra gli altri, un tassello è stato messo, un tassello importante per l’esito della battaglia Rational, ma importante anche più in generale alla luce dei sommovimenti politici in atto nel paese.

Il 9 aprile gli operai della Rational e della ex Eaton hanno partecipato alla seduta del Consiglio Comunale insieme a più di cento solidali e hanno posto alla discussione un documento sul Workers Buy Out (WBO), una pratica attraverso cui i lavoratori si riuniscono in cooperativa per prendere in affitto o acquisire l’azienda dal liquidatore o dal curatore fallimentare, e ne hanno ottenuto l’approvazione.

Il documento è il seguente:

“Il Consiglio Comunale di Massa riunito in seduta ordinaria in data odierna, preso atto della volontà dei Lavoratori ex Rational – ex Eaton e Disoccupati della zona di formare una cooperativa che impieghi circa 10 unità lavorative e utilizzi il capannone e i macchinari attualmente presenti alla Rational per la lavorazione di lamiere conto terzi, la produzione di alcuni manufatti in metallo, attualmente al vaglio del tavolo tecnico-scientifico promosso dagli operai, e che preveda la creazione nei fabbricati Rational di un incubatore di aziende a canone sociale, si impegna a sostenere senza riserve questo progetto, riconoscendone l’alto valore sociale.

Nello specifico si impegna da subito:

1) a chiedere alla Curatela, e a farsi garante presso di essa, dell’opportunità di un accesso regolamentato al piazzale e ai capannoni della ditta Rational da parte del gruppo di operai che vuole riprendere la produzione al fine di realizzare gli studi di fattibilità necessari a perfezionare il progetto produttivo. A questo fine si fa garante che le chiavi della struttura vengano consegnate entro il 16.04.18 al sig. Rinaldo Valenti, in qualità di portavoce designato dal gruppo promotore della cooperativa;

2) ad attingere a. dal fondo stanziato dalla Regione Toscana per la reindustrializzazione dell’area ex Eaton; b. dai fondi stanziati nell’ambito dell’Accordo di Programma (20 milioni di euro); c. dai proventi dell’azienda partecipata Area SpA che il Comune incasserà entro il 30.04.18, per l’avvio della cooperativa di cui al punto 1;

3) a rendere conto pubblicamente e in modo dettagliato la destinazione dei 20 milioni di euro stanziati nell’ambito dell’Accordo di Programma;

4) a formare un tavolo istituzionale-operaio-sindacale-tecnico per sostenere questa vertenza e assicurarne il positivo esito;

5) a vigilare affinché le iniziative imprenditoriali dell’ex proprietà della Rational non ledano gli interessi degli operai nonché creditori nell’ambito del fallimento;

6) a sostenere fattivamente le iniziative dei Lavoratori per difendere e creare nuovi posti di lavoro, a partire da quelle dei Lavoratori della Vivaldi e Cardino attualmente in mobilitazione.”

Del documento e della sua approvazione ci soffermiamo su tre questioni:

  1. Siamo consapevoli che il WBO non sia una pratica risolutiva degli effetti distruttivi della crisi del capitalismo, ma rafforzare, sostenere e sviluppare la rete con cui già oggi gli operai di 250 aziende stanno cercando di fare fronte agli effetti della crisi è una mobilitazione positiva sotto molti aspetti, primo fra tutti è la dimostrazione che gli operai hanno la forza per invertire il corso delle cose e possono trovare alleati, sostenitori e tecnici solidali da raccogliere in un fronte comune di lotta e di mobilitazione per tenere aperte le aziende che i capitalisti vogliono chiudere.
  2. L’approvazione del documento da parte del Consiglio Comunale è un fatto importante rispetto al ruolo che le Amministrazioni Locali possono assumere nei confronti della mobilitazione della classe operaia e delle masse popolari. E’ sbagliato pensare “adesso che c’è il favore del Consiglio Comunale la strada è in discesa”: la strada è in salita e l’esito della mobilitazione dipende dagli operai, ma lo schieramento del Consiglio Comunale è un passo pratico nello schieramento delle Amministrazioni Locali nel fronte anti Larghe Intese, a favore delle misure concrete per difendere i posti di lavoro esistenti e per crearne di nuovi. A giugno a Massa si terranno le elezioni amministrative e l’assunzione del documento degli operai Rational ed ex – Eaton è un fatto che deve pesare, che deve vincolare la prossima amministrazione e che deve, anzi, precisamente, aprire una strada di solidarietà e di mobilitazione, di lotta e di organizzazione anche per tutte le altre aziende della provincia, tutte alle prese con ristrutturazioni, ridimensionamenti, delocalizzazioni…
  3. L’ultimo punto del documento, infatti, chiama in causa proprio la lotta di un altro gruppo di lavoratori, quelli della Vivaldi e Cardino, a cui si sono uniti quelli della FC Imballaggi (entrambe aziende dell’indotto ex Pignone – GE colpite da 65 licenziamenti). Quella solidarietà operaia che si è manifestata in tutta la sua forza e il suo calore agli inizi della battaglia Rational, che è proseguita (mobilitazione contro i licenziamenti al porto di Carrara) e che prosegue con attestati di solidarietà e scioperi (come nel caso dell’incidente alla SANAC di Massa, il 20 marzo, in cui due operai sono rimasti feriti) rappresenta l’unità degli operai sulla base degli interessi comuni.

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