[Firenze] Sugli articoli de La Nazione: il Manuale di Autodifesa Legale insegna a lottare contro gli abusi in divisa!

Il 27 aprile su “La Nazione” sono stati pubblicati alcuni articoli denigratori del Manuale di Autodifesa Legale (MAL), ne riportiamo le foto in fondo a questo articolo. Ringraziamo l’autore dott. Giovanni Spano per le ampie citazioni del Manuale di Autodifesa Legale (MAL), prodotto dalla nostra casa editrice Rapporti Sociali e disponibile presso le nostre sedi, oppure scaricabile gratuitamente sul nostro sito www.carc.it.

I “veri” ringraziamenti vanno invece a tutti quei compagni e compagne che hanno condannato da subito il tentativo del giornale, con tanto di titoloni a effetto a cui siamo abituati, di isolarci dai lavoratori, dalle masse popolari e dal movimento cittadino, contribuendo a respingere al mittente il (solito) tentativo di dividere i buoni dai cattivi. Riteniamo questo tentativo di attacco un segno positivo che è frutto del nostro lavoro di propaganda, agitazione e organizzazione che come comunisti portiamo avanti nelle fabbriche, nelle scuole, presso le case del popolo che ci ospitano, nei poli universitari, con la politica da fronte che pratichiamo con le altre realtà cittadine e che ha una delle sue manifestazioni migliori proprio nella piazza antifascista del 25 aprile.

Ribadiamo quindi la solidarietà ai compagni e alla compagna arrestati proprio il giorno della Festa della Liberazione dal nazifascismo per aver “osato” tentare di contestare la parata di Nardella e Renzi, una manovra sporca che ha già cominciato a perdere pezzi grazie ai video che mostrano chiaramente la sproporzione dell’intervento della polizia (che poi ha caricato più volte e gratuitamente anche il presidio dei solidali davanti alla questura).

Impedire questi veri e propri abusi delle forze dell’ordine, e filmare l’operato delle forze dell’ordine è un altro strumento di controllo popolare fondamentale, è uno degli obiettivi per cui il P.CARC ha realizzato questo opuscolo anni addietro, con cui volevamo dare uno strumento pratico oltre che teorico a chiunque si trovasse a che fare con i tutori dell’ordine, per conoscere al meglio i propri diritti e i vari sotterfugi che in genere vengono usati per aggirarli o per “incastrare” i malcapitati. Un testo che oggi necessita di una revisione, vista la serie di nuove leggi repressive di cui il decreto Minniti rappresenta un vasto campionario, e l’inasprimento di altre.

Per questi motivi come P.CARC abbiamo recentemente stampato “Copwatching 2.0 – controllare i controllori”, edizione aggiornata di un altro opuscolo del 2013 e frutto del lavoro collettivo condotto attraverso il sito “Vigilanza Democratica”, che si è occupato di campagne specifiche per l’introduzione del reato di tortura (non lo specchietto per le allodole recentemente approvato) e del codice identificativo. Proprio per questo impegno, la nostra compagna Rosalba, intestataria del sito, è stata condannata per la (presunta) diffamazione di un agente del VII reparto mobile di Bologna a migliaia di euro di sanzione pecuniaria, uno strumento repressivo usato con sempre maggiore frequenza e dai chiari connotati di classe: cinquemila euro per un proletario sono un grosso guaio mentre un padrone si libera del problema con quelli che per lui sono spiccioli!

La resistenza, la lotta e la solidarietà contro la repressione sono un campo importante della lotta di classe che oggi non riguarda più solo o principalmente i cosiddetti “antagonisti” e i militanti politici; la repressione è sempre più dispiegata nei confronti delle masse popolari, a causa della progressiva resistenza che queste oppongono alle condizioni sempre più degradanti in cui la borghesia cerca di relegarle per mantenere i propri margini di profitto. Quindi colpisce sempre più spesso gli studenti con le scuole spesso invase dalle perquisizioni delle pattuglie antidroga, gli insegnanti come quelli picchiati a Roma il 23 febbraio, i facchini della logistica che lottano per un contratto e condizioni di lavoro dignitose, nei quartieri popolari chiunque non ha comportamenti ritenuti “normali”. Tutte situazioni che confermano la necessità di dotarsi di ogni possibile strumento di difesa e autotutela a disposizione che ancora non è stato smantellato, assieme alle altre parti progressiste della Costituzione conquistate proprio dalla Resistenza.

Il prossimo mese faremo a Firenze una presentazione pubblica del Piccolo Manuale di Autodifesa Legale, per darne la più ampia diffusione possibile, cominciare a costruire una squadra di “esperti” che portino il loro contributo per il necessario aggiornamento, per alimentare la lotta contro gli abusi in divisa e in definitiva contro la mobilitazione reazionaria di cui sono espressione. Naturalmente, sono invitati anche i giornalisti della Nazione!

Concludiamo la lettera con un passaggio sul nostro linguaggio, che viene definito “desueto” con l’intento di far passare come tale anche la lotta di classe, proprio nel bicentenario della nascita di Marx, l’autore della elaborazione scientifica delle attività con cui le masse popolari fanno la storia. I fatti però hanno la testa dura e trovano conferma quotidiana non nelle chiacchiere e nell’intossicazione della stampa borghese ma nella desertificazione dell’apparato produttivo, nello smantellamento dei servizi pubblici, nei giovani condannati a una vita di esuberi tra mille lavori precari, nella tendenza alla guerra sostenuta dal governo (illegittimo) di Gentiloni, nell’inquinamento ambientale giunto a livelli record (la Piana fiorentina è uno dei luoghi più inquinati d’Europa). Questo è il “prodotto” concreto della gestione della società da parte della borghesia imperialista, una classe dominante che da lungo tempo ha esaurito il suo ruolo positivo di sviluppo e che deve necessariamente essere sostituita dalle masse popolari con alla testa la classe operaia, strettamente legate al partito comunista.

La Segreteria Federale Toscana del Partito dei CARC

 

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