La nostra campagna elettorale: un esempio di banchetto del Partito dei CARC

Firenze. Il 5 febbraio la sezione di Rifredi ha tenuto un banchetto elettorale fuori dall’ospedale Careggi. Noi non ci siamo candidati in nessuna lista e abbiamo puntato a svolgere un lavoro mirato alla mobilitazione e organizzazione delle masse popolari in tutti i territori dove siamo presenti. Con questo obiettivo abbiamo promosso i nostri banchetti, propagandando la linea del Governo di Blocco Popolare e il socialismo, ma soprattutto raccogliendo dalle masse elementi concreti attraverso la promozione di questionari. Anche a Firenze abbiamo organizzato un banchetto elettorale fatto per scrivere assieme qual è il programma necessario per dare un futuro alla sanità pubblica e per ragionare su come organizzarsi per attuarlo. Quali sono i passi da fare, quali le eccellenze da tutelare e i guasti da sanare, quali i lavori necessari che non vengono svolti e come organizzarsi per fare tutto questo: ecco il contenuto emerso dai questionari che abbiamo proposto, contenuto che puntiamo a rielaborare proprio con chi l’ha compilato, con i contatti che abbiamo raccolto. Questi sono principalmente medici, infermieri e operatori dell’area ospedaliera e la particolarità è che i questionari compilati fanno emergere un buon indice di soddisfazione sullo stato del servizio, segno della forte eredità delle conquiste di civiltà e benessere del passato. Su questo tema, proprio a Firenze, abbiamo avuto un confronto con alcuni compagni simpatizzanti dell’ala “movimentista” di Potere al Popolo: secondo loro è poco utile fare simili banchetti fuori dagli ospedali perché la sanità in Toscana funziona ancora sostanzialmente bene…sottolineiamo ancora, perché gli stessi questionari fanno emergere la preoccupazione per lo smantellamento in corso della sanità pubblica da parte di Regione e governo centrale in favore dei privati. Se qui le cose ora vanno ancora bene, il procedere della crisi e lo smantellamento delle conquiste di civiltà e benessere sono un dato di fatto. Così come noi andiamo anche ai cancelli delle fabbriche che non sono in lotta o che stanno ancora funzionando bene, così andiamo anche dove gli ospedali funzionano. Il nostro obiettivo non è “semplicemente” sostenere le lotte e promuovere mutualismo dal basso, ma soprattutto costruire e rafforzare le organizzazioni operaie e popolari, spingerle a coordinarsi, far compiere ai loro membri una scuola di comunismo attraverso le lotte spontanee, far loro assumere il ruolo di nuove autorità pubbliche che iniziano a organizzare, in misura via via sempre maggiore, la vita sociale del paese. In poche parole puntiamo a costruire la rete del nuovo potere delle masse popolari organizzate: un compito difficile, ma ineludibile se si vogliono realmente cambiare le cose. Questo è l’obiettivo che indichiamo ai banchetti e attraverso i questionari raccogliamo spunti e strumenti per cominciare a farlo.

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