Rilanciamo il comunicato pubblicato due giorni fa dagli autoferrotranvieri di Napoli e provincia nel merito dell’appello alla mobilitazione sotto Montecitorio lanciato dal sindaco Luigi De Magistris. Rilanciamo questo comunicato perché lo sosteniamo integralmente senza se e senza ma.
De Magistris ha fatto bene a lanciare la mobilitazione per il 21 febbraio prossimo per imporre all’ordine del giorno della campagna elettorale per le politiche il tema più che scottante (e altrettanto glissato pressoché da tutti i candidati) della condizione di debito e strangolamento di tantissime amministrazioni locali ed è giusta la strada intrapresa di mobilitazione delle masse popolari contro il governo centrale, responsabile delle politiche di lacrime e sangue su tutti i fronti. Tuttavia è da tempo che il sindaco doveva ricorrere a questa misura per rompere con le regole scritte e non scritte del teatrino della politica borghese, mobilitando la cittadinanza contro le banche che esigono prestiti e contro il governo centrale che non eroga fondi e pignora le casse!
Troppo comodo mobilitare in via straordinaria, all’occorrenza! Questa deve diventare una pratica ordinaria, sostenere le organizzazioni di lavoratori e più in generale delle masse popolari che si occupano di risolvere i problemi lasciati all’abbandono dallo Stato è la vera democrazia partecipativa tanto decantata! Fare il “sindaco di strada” solo quando si è minacciati di commissariamento, fare ora quest’appello dopo aver avviato processi di privatizzazione e avere pure accusato i lavoratori in sciopero di essere marionette dei poteri forti, significa voler usare le masse popolari come “massa di manovra” a proprio tornaconto! E’ il ribaltamento della democrazia partecipativa, il suo paradosso: non è più il sindaco a sostenere le masse, ma le masse che devono sostenere il sindaco.
De Magistris deve dunque andare avanti su questa strada, quella della mobilitazione popolare, se veramente vuole essere avanguardia della costruzione di un nuovo modo di governare (non solo a Napoli, ma nel paese!) MA deve necessariamente raccogliere l’invito dei lavoratori autoferrotranvieri ad un confronto in assemblea.
Invitiamo tutte le organizzazioni operaie e popolari della città – dal Comitato Vele al Comitato San Gennaro, da Attuare la Costituzione Napoli al Comitato Lavoratori ANM, dagli operai licenziati FCA a quelli del porto di Napoli – a convocare quest’assemblea prima della partenza per Roma.
I consiglieri DEMA e i presidenti di Municipalità, innanzitutto coloro tra questi che si sono distinti per le posizioni a favore dell’autorganizzazione popolare in città, come: Eleonora De Majo, Rosario Andreozzi, Laura Bismuto, Ivo Poggiani e Pietro Rinaldi, devono contribuire alla realizzazione di questa discussione pubblica!
Ribadiamo l’invito ai candidati alle elezioni politiche a prendere posizione nel merito della vicenda denunciata dai lavoratori del trasporto pubblico, da Potere al Popolo a Liberi e Uguali passando per il Movimento 5 Stelle, ci facciano capire da che parte stanno e cosa intendono fare nella città dove vivono e che intendono rappresentare in Parlamento. Soprattutto perché dopo le gravi minacce del sindaco ai lavoratori della Samir non vi è stata NESSUNA dichiarazione che entrasse nel merito e tutto sommato di politicanti “cerchio-bottisti” le istituzioni ne sono già stracolme e le masse popolari ne hanno le tasche piene!
La Segreteria Federale Campania del P.CARC
***
APPELLO DEGLI AUTOFERRORTANVIERI DI NAPOLI E PROVINCIA
TUTTI A ROMA CONTRO I DEBITI!!!…. E CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI?
Il sindaco deve confrontarsi in una assemblea popolare
Abbiamo sempre ritenuto che, sul fronte del Trasporto Pubblico Locale, l’unica soluzione tecnicamente realizzabile passasse attraverso uno scatto di orgoglio da parte della categoria e di tutte le forze sane di questa città, per portare le nostre problematiche al Governo Nazionale e Regionale, corresponsabili dello strangolamento economico, finanziario e politico di Napoli e della sua area metropolitana.
Per salvare l’ANM e per chiudere le porte alla liberalizzazione/privatizzazione del TPL si sarebbe dovuta attuare quella disobbedienza civile verso i poteri forti ed il governo nazionale, tante volte annunciata da questa Amministrazione Comunale – in primis dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistri – e mai realizzata.
E’ giusto mobilitarsi a difesa dei territori e dei diritti dei cittadini, ma bisognava farlo prima: adesso a chi serve? Non dimentichiamo, come autoferrotranvieri, gli attacchi ricevuti dal Sindaco di Napoli e dai suoi assessori, attraverso la solita narrazione tossica dei fatti, con l’intenzione di scaricare il fallimento di ANM sui lavoratori e sui cittadini che non pagano il biglietto, piuttosto che debellare il cancro del clientelismo e degli sprechi ancora esistente nella sua partecipata.
Il Sindaco Luigi De Magistris, se vuole il sostegno degli autoferrotranvieri, deve pubblicamente prendere posizione contro le privatizzazioni e le politiche liberiste, poiché anche l’amministrazione comunale di Napoli e di città metropolitana rispondono a queste logiche capitalistiche e anti operaie.