Moltiplicare le organizzazioni operaie e popolari per costruire un governo di emergenza che affronti la crisi generale in cui siamo immersi, che faccia avanzare verso il socialismo!
Per la classe dominante le elezioni non servono a decidere del governo del paese, ma a ottenere la copertura elettorale alla soluzione di governo su cui si sono già accordati sottobanco. Queste elezioni sono sotto gli occhi di tutti una gara a chi fa più promesse. Intanto una larga parte del paese vive sulla soglia della povertà e molti già vi rientrano; i giovani sono costretti a emigrare e si aggrava sempre più la disgregazione sociale. Tutti i candidati promettono che dopo il 4 marzo le cose cambieranno…
Noi diciamo: “Fate fin da subito ciò che promettete di fare dopo le elezioni!”. È su questo terreno che si deve misurare la credibilità dei candidati, altrimenti saranno le ennesime parole al vento! I candidati che “onestamente” vogliono cambiare il corso delle cose devono usare la loro campagna elettorale per favorire il protagonismo popolare perché è solo da questo che può nascere un’alternativa politica reale per tutto il Paese. Le masse popolari non hanno bisogno di un governo meno peggio imposto dall’alto (la legge elettorale è stata fatta apposta per approdare a un governo delle Larghe Intese bis!), nessun governo di sinistra costruito attraverso le elezioni può essere una soluzione, temporanea o di prospettiva, alla catastrofe in corso. Abbiamo bisogno di un governo che faccia veramente i nostri interessi! Un simile governo, un Governo di Emergenza Popolare, può essere imposto solo dal basso attraverso la mobilitazione delle organizzazioni operaie e popolari che individuano i problemi e si mobilitano per risolverli, rendono il paese ingovernabile a qualsiasi altro governo, e via via costruiscono la nuova governabilità sui territori fino a livello nazionale. Sono le organizzazioni operaie e popolari formate nelle aziende, nelle scuole, nei quartieri la forza che tiene in piedi il paese ed è dalla loro mobilitazione che dipende la direzione verso cui va la società.
Di seguito le prossime iniziative della Federazione Toscana del Partito dei CARC:
– Sabato 10 febbraio a Cecina, presso la “Casa del Popolo Dario” dalle 18.00 alle 20.00 lettura e discussione collettiva dell’articolo di Resistenza: “La mobilitazione delle masse popolari è più efficace di ogni programma elettorale”
– Sabato 10 febbraio ad Abbadia S. Salvatore presso il Centro Giovani di v. Mentana, dalle ore 16.30, dibattito: “I comunisti e le elezioni”, a seguire buffet di sottoscrizione
– Domenica 11 febbraio a Massa, presso lo spazio di v. San Giuseppe dalle ore 17.30 dibattito: “I comunisti e le elezioni” a seguire buffet di sottoscrizione
– Sabato 17 febbraio a Piombino presso la sala dell’Arsenale alle 20.30, dibattito “I comunisti e le elezioni” a seguire buffet di sottoscrizione
– Domenica 18 febbraio a Pisa, presso il Circolo Arci Pisanello, via Marsala n. 2, cena sociale “Contro ogni repressione. Solidarietà a Rosalba e alla redazione di Vigilanza democratica”
– Martedì 20 febbraio a Firenze presso il circolo Arci Il Campino, lettura collettiva del nuovo numero del mensile del Partito dei CARC “Resistenza”
– Sabato 24 febbraio a Firenze presso il circolo Arci il Campino, dalle ore 17.30 iniziativa in solidarietà a Rosalba e alla redazione di vigilanza democratica, a seguire buffet di sottoscrizione
– Martedì 27 febbraio a Firenze, presso il Circolo Arci Il Campino, presentazione del numero 57 della rivista trimestrale del (n) PCI “La Voce”
– Martedì 27 febbraio a Pistoia, presso il circolo ARCI Pontenuovo in via B.Sestini n° 248, presentazione del libro “Memorie di un barbiere” di Giovanni Germanetto: Edizioni Rapporti Sociali.