[Italia] Sanremo chiama, Pomigliano risponde, polizia arresta!

Sosteniamo i compagni operai della FCA di Pomigliano, attualmente in stato di fermo a Sanremo

11 febbraio 2018

La Polizia di Sanremo ha fermato qualche ora fa gli operai FCA di Pomigliano mentre si stavano recando alla postazione di Radio2 per raccontare la loro storia di lotta e organizzazione e ringraziare il gruppo musicale Lo Stato sociale per la solidarietà espressagli dinanzi a milioni di telespettatori, portando sul palco dell’Ariston, in diretta tv, durante la sua esibizione, i nomi dei cinque operai che da anni conducono una battaglia contro l’azienda per un lavoro utile e dignitoso e il loro ritorno in produzione dopo l’obbligo di reintegro che il Tribunale di Napoli ha stabilito a fronte del loro licenziamento senza giusta causa.


Ultim’ora – aggiornamento delle 20.30: Mimmo Mignano e gli altri sono stati rilasciati con un foglio di via e l’interdizione per tre anni dalla città di Sanremo.

Esecuzione del DASPO metropolitano in ordine al Decreto Minniti.

Il volantino firmato da operai dei vari stabilimenti FCA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Scrivono i musicisti de
Lo Stato Sociale in un loro post oggi pomeriggio:

“Come si chiama quella figura retorica tale per cui una parte vale per il tutto? La storia di Domenico, Marco, Antonio, Massimo e Roberto è l’esatta trasformazione in realtà di questo artificio linguistico. Cinque operai che subiscono da anni una vessazione non accettata nemmeno dai tribunali a cui si sono rivolti, vincendo la causa contro il Golia chiamato FCA e che vengono tenuti lontani dalla fabbrica perché sgraditi.

Attraverso questo artificio abbiamo pensato di poter portare sul palco dell’Ariston le istanze di milioni di lavoratori, precari, disoccupati. Perché, come ci ha detto Domenico [Mimmo, ndr.]: “le lotte funzionano solo dal basso verso l’alto e noi vorremmo che tutte le persone salissero sulla torre dei potenti per essere tutti uguali”. Ci siamo conosciuti e raccontati davanti ad un caffé, lontani dalle telecamere e dai microfoni. Ci siamo presi del tempo per guardarci in faccia perché prima di ieri esistevamo reciprocamente solo nei racconti degli altri, nei filmati, negli articoli di giornale.

E quindi le canzoni possono far succedere delle cose? A quanto pare si e non si tratta del secondo posto al Festival, si tratta della possibilità di coprire le distanze e di prendersi sotto braccio, come faresti con un amico verso il bar o in una piazza piena come quella di ieri a Macerata. Nicola fa spesso questa domanda: “i luoghi sono di chi li possiede o di chi li abita?”, a noi piace pensare che i luoghi siano di chi li abita, le città siano di chi le vive, i posti di lavoro di chi vuole condurre una vita gratificante anche in quella sede. Per troppo poco tempo abbiamo abitato quel palco e per troppo poco tempo abbiamo vissuto Sanremo assieme a Domenico, Marco, Antonio, Massimo e Roberto che sono venuti a trovarci per fare due chiacchiere e farci fare due risate rivelandoci il segreto della loro lotta: continuare a “divertirsi” malgrado tutto.
Ci siamo detti cose belle e importanti che terremo per noi: perché è giusto, perché per ognuno di noi hanno assunto sfumature differenti e queste righe non sono la sede per parlarne. Sono arrivati con uno striscione e delle magliette stampate per l’occasione con la scritta: “Sanremo chiama, Pomigliano risponde”. Sembra il titolo di un poliziesco anni ’70 e invece è il riassunto di come dieci persone apparentemente distantissime possano trovare un percorso comune.Apprendiamo solo ora che qualche minuto fa, cercando di portare la loro storia sul truck di Radio2, sono stati fermati e scortati in caserma. Non siamo esperti giuristi, ma ci sentiamo di esprimere loro la nostra solidarietà, conoscendo la bontà delle loro intenzioni.”

Non dello stesso avviso i vertici RAI, giacché, evidentemente, non poco disturbo la presenza operaia ha arrecato al Festival della una canzona italiana. Perché? Perché Sanremo è Sanremo! E la realtà, altrettanto evidentemente, è un’altra cosa. Da trattare con qualche appello buonista dei conduttori, un po’ di denuncia in qualche passaggio della trasmissione, la solita “irruzione” sul palco della prima sera da parte di un disoccupato che tanto sa di attore per far alzare l’audience. Quando, invece, la realtà si presenta per davvero alle porte del Festival, meglio far ricorso alla Polizia che, solerte, è intervenuta per scortare in commissariato gli operai e, proprio in queste ore, sta procedendo all’interrogatorio, alla schedatura con tanto di prelievo delle impronte digitali, alla formulazione della denuncia ai danni di Mimmo Mignano, Marco Cusano e Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto. Ancora ignoti i capi di imputazione e, più in generale, cosa viene loro contestato. Forse il fatto stesso di essere operai che si organizzano, danno battaglia e non si piegano al dettame dell’azienda? Operai che non vogliono vivere forzatamente Una vita in vacanza, come recita il titolo della canzone de Lo Stato sociale?..”

Sosteniamo i compagni di FCA! Sosteniamo gli operai che lottano per un lavoro dignitoso!

Facciamo pressione per il loro rilascio immediato ed il ritiro di tutti i capi d’accusa, qualsiasi essi siano!

Esprimiamo la nostra solidarietà militante a Mimmo, Marco, Antonio, Massimo, Roberto inondando il Commissariato di Sanremo di messaggi, telefonate, email, scrivendo a

Commissariato Polizia di Stato – Sanremo 

Corso Cavallotti, 32 – 18038 SANREMO (IM)
telefono: 018452371 – Fax: 01845237200
email: comm.sanremo.im@pecps.poliziadistato.it

La solidarietà è un’arma. Usiamola!

Gli operai FCA Pomigliano davanti al Teatro Ariston, Sanremo (IM) – il video:

https://video.repubblica.it/dossier/sanremo-2018/gli-operai-di-pomigliano-a-sanremo-il-vero-voto-utile-va-a-lo-stato-sociale/296867/297484?videorepmobile=1

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