Cassino (FR). Per il 12 gennaio l’Associazione Resistenza ha organizzato la proiezione del film “Senza chiedere il permesso”, girato dall’operaio della FIAT Mirafiori Pietro Perotti, a cui ha fatto seguito un dibattito introdotto dal responsabile della Casa della cultura, che ha ospitato l’evento, visibilmente emozionato perché da anni a Cassino non si parlava di lavoro. Erano presenti alla discussione operai della FCA di Cassino e di Pomigliano, appartenenti a varie sigle del sindacalismo di base e conflittuale, e sono intervenuti telefonicamente operai di Mirafiori, Termoli e Melfi; la proiezione del film è stata quindi l’occasione per un confronto di rilievo nazionale sul futuro degli stabilimenti FCA.
Il film, che racconta le lotte operaie degli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso a Mirafiori, ha messo in evidenza insegnamenti fondamentali come la capacità di un gruppo di operai (inizialmente anche piccolo) di promuovere la resistenza, la solidarietà e i legami che nascono quando si condivide una lotta, l’emancipazione politica e sociale di molti operai arretrati culturalmente, in particolare quelli immigrati dal Meridione fra cui si contavano alte percentuali di analfabetismo dovute all’abbandono scolastico: si ritrovano a parlare di fronte a migliaia di colleghi e ne sono capaci grazie a quanto appreso dalla pratica della battaglia condotta insieme agli altri. E’ emerso che molte problematiche che gli operai affrontavano all’epoca sono le stesse di oggi, dai carichi di lavoro eccessivi e le difficoltà di comunicazione fra reparti alla divisione sindacale, il film ha spinto a ragionare su cosa fare.
Molto ricco il dibattito, in cui si sono combinati aspetti di denuncia del presente e questioni politiche: le forme di lotta e di organizzazione, l’esempio dei Soviet e il ruolo della classe operaia nella rivoluzione socialista.
Una compagna del P.CARC si è soffermata proprio su questo aspetto con il suo intervento, riportando l’esempio del Consiglio di Fabbrica della Philco (Bergamo) negli anni ‘70, esperienza che abbiamo trattato su Resistenza alcuni anni fa (Resistenza n. 5 del 2014), ma che rimane un punto di riferimento e un modello a cui ispirarsi quando parliamo di nuove autorità pubbliche, quelle che saranno le basi portanti della nuova governabilità e della società socialista.
Ricco anche il confronto sul che fare oggi, a fronte delle manovre di Marchionne che investe fortemente negli USA (approfittando degli sgravi fiscali protezionistici decisi da Trump) e abbandona progressivamente gli stabilimenti italiani (licenziamenti a Cassino e calo della produzione FCA in tutto il paese) fino a, probabilmente, smantellarli; è emersa la volontà di continuare e sviluppare le relazioni avviate fra gli operai dei vari stabilimenti, effettuare un nuovo incontro di coordinamento nazionale per definire un’iniziativa di lotta comune di tutti gli operai FCA del paese in cui coinvolgere operai e sindacati a prescindere dalle tessere e con l’obiettivo di cominciare a fare fronte comune alle misure di Marchionne.
A supporto della spinta all’unità, l’autore, regista e attore teatrale Ulderico Pesce si è offerto di portare negli stabilimenti FCA uno spettacolo sugli operai citando il suo “FIATo sul collo”: un contributo che coglie in pieno lo “spirito” e gli obiettivi dell’iniziativa di Cassino.