09.01.2017

 

 

Ieri 7 gennaio abbiamo diramato l’articolo sull’importante dibattito svoltosi a Roma il 21 dicembre scorso presso la Casa del Popolo “Giuseppe Tanas” di Primavalle (che trovate cliccando qui). Abbiamo pubblicato l’articolo per dare continuità al dibattito iniziato a Primavalle e alimentarlo. Ci aspettavamo risposte, critiche, considerazioni e così è stato. Il compagno Roberto Villani del Comitato Politico Nazionale del PRC e del giornale “La Città Futura” ha immediatamente fatto pervenire la sua critica segnalando che questo riporta erroneamente un passaggio del suo intervento. Prendiamo atto della critica del compagno e pubblichiamo la precisazione da lui inviata ad Andrea De Marchis, il compagno del P.CARC intervenuto al dibattito del 21 dicembre. Di seguito quanto scrive il compagno Villani e a seguire la nostra risposta all’intervento del compagno.

 

 

Non mi trovo d’accordo su quanto hai scritto su di me e su come hai re- interpretato le mie parole: credo fortemente nei principi del marxismo-leninismo, credo però che tali principi (e lo scrivevano tanto Marx e Engels quanto Lenin, non io) vadano applicati nel contesto in cui si vive e si opera e che sia quindi sbagliato pensare di usare la stessa tattica in situazioni storiche diverse.

 

In questo senso nessuno di noi ha trovato la giusta soluzione. I principi rimangono gli stessi, l’applicazione efficace di quei principi ancora non è stata trovata da nessuno di noi. E’ un dato di fatto mi pare. Un’osservazione: quando cito i compagni non interpreto a mia sensazione il loro pensiero. Credo sia un modo di fare sbagliato. Per alimentare il dibattito non puoi mettere in bocca a un compagno parole e concetti che non ha espresso. Personalmente non ho mai agito così. Se mi citi e scrivi che non credi nei principi del marxismo-leninismo, oltre a commettere un errore di interpretazione delle mie parole commetti anche una scorrettezza. Il dibattito “franco e aperto” prevede di scontrarsi su ciò che divide, non reinterpretare il pensiero di un compagno, anche se non fa parte della propria organizzazione. Io questo non l’ho mai fatto. Al vostro posto riscriverei l’articolo alla luce di quanto ti sto scrivendo altrimenti puoi usare questi messaggi come risposta al tuo articolo”.

 

 

Rispondiamo al compagno Villani che non era nostra intenzione mettere in dubbio la sua fede marxista-leninista, ci compiaciamo con lui che la difenda con orgoglio e che rivendichi la validità dei principi del marxismo-leninismo. Sul punto, come abbiamo già scritto, ci differenziamo dal perché riteniamo, sulla base del bilancio dell’esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria, che gli apporti del maoismo costituiscano una tappa superiore del pensiero comunista che continua e sviluppa il marxismo-leninismo Questo è un’importante argomento su cui confrontarsi tra i comunisti che oggi rifiutano di accodarsi alla sinistra borghese e vogliono appunto fondare la loro azione sui principi della concezione comunista del mondo. Lo proponiamo al compagno Villani che nel dibattito del 21 dicembre aveva sottolineato l’importanza della questione.

 

 

Siamo d’accordo con il compagno Villani che i giusti principi della concezione comunista del mondo vanno applicati e tradotti nella situazione concreta in cui ci troviamo ad operare, che nel caso nostro è l’Italia, uno dei più importanti paesi imperialisti del mondo. Dimostrazione concreta dell’attività del P.CARC e della carovana del (nuovo)PCI tesa ad applicare i principi della concezione comunista del mondo alla situazione concreta in cui operiamo, è il piano d’azione che oggi ci adoperiamo a realizzare per costruire la rivoluzione socialista nel nostro paese, la tattica del Governo di Blocco Popolare che ugualmente invitiamo il compagno Villani a prendere in esame.

 

 

Aggiungiamo a quanto dice il compagno che lavorando ad applicare i principi della concezione comunista del mondo nel nostro paese, contribuiamo al suo sviluppo ulteriore dal momento che ci occupiamo di un obiettivo finora rimasto irrealizzato: fare la rivoluzione socialista in un paese imperialista.

 

 

Permane distanza tra noi e il compagno Villani sul come valutare quale sia oggi la traduzione efficace dei principi della concezione comunista del mondo. Il compagno afferma che nessuno sia finora giunto ad una giusta sintesi nel nostro paese, che ad oggi non è possibile stabilirlo e sarà la pratica a dirlo. E’ vero che nella pratica è così, con questa forma, che una via alla rinascita del movimento comunista e alla rivoluzione socialista si affermerà sull’altra. Ad esempio è così che il leninismo divenne il faro, la teoria di riferimento dell’allora movimento socialista russo ed internazionale. Tuttavia nella sostanza oggi noi siamo già in grado di definire cosa sia e cosa non sia traduzione efficace della concezione comunista del mondo. E’ la ricchezza del patrimonio di esperienza e scienza che ereditiamo dalla prima ondata della rivoluzione proletaria che ci mette in condizione di farlo. Ed è questo a dividerci dal compagno Villani. E’ con questa certezza che il 21 dicembre abbiamo argomentato le lezioni che traiamo dalla Rivoluzione d’Ottobre e abbiamo parlato di quella che secondo noi è la traduzione efficace di ciò che deve essere un Partito Comunista degno di questo nome alla luce degli insegnamenti della Rivoluzione d’Ottobre e sulla base dei compiti strategici che deve svolgere in un paese imperialista come il nostro. E’ con questa certezza che abbiamo detto e ribadito che non è una traduzione efficace di Partito comunista, quella affermatasi nei paesi imperialisti e che ha avuto il suo decorso prima con il PCI di Togliatti & co e poi con la sinistra borghese (cioè l’idea del Partito comunista che partecipa alle assemblee elettive per fare la sponda alle lotte rivendicative che a sua volta alimenta). Insomma, la pratica che Marx-Engels, Lenin, Stalin, Mao e Gramsci hanno già sistematizzato in teoria è una valida bussola per definire cosa ha le carte in regola per essere traduzione efficace e cosa non le ha queste carte in regola. Fermarsi alla constatazione, come fa il compagno Villani, che siccome nessuno ha fatto rinascere un grande movimento comunista nel nostro paese allora ognuna delle opzioni in campo è sbagliata, ribadiamo che è forma di scetticismo verso i principi della concezione comunista del mondo.

 

 

Avanti nel dibattito franco e aperto !

 

 

Andrea De Marchis, Direzione Nazionale del P. CARC