Il nuovo movimento comunista rinasce in tutto il mondo, e anche in Italia. Non ci sono ragioni per dubitare che questa volta riusciremo, in Italia, a portare a compimento la rivoluzione socialista, a fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Abbiamo infatti chiarito le ragioni per cui il movimento comunista del nostro paese non è riuscito a vincere come è avvenuto nell’ottobre del 1917 in Russia e nel 1949 in Cina. La ragione sta nel fatto che i partiti che hanno vinto non erano, come furono in tutti i paesi imperialisti incluso il nostro, le più grandi, combattive e organizzate organizzazioni di lotta della classe operaia e del resto delle masse popolari. Erano organismi che trassero dal patrimonio teorico e dall’esperienza del movimento comunista internazionale gli ingredienti per elaborare una teoria rivoluzionaria adeguata alla vittoria della rivoluzione nel proprio paese, e su questa base combattevano e si organizzavano. Lenin, Stalin, Mao e i dirigenti dei loro partiti si distinsero non solo come combattenti della lotta e della guerra di classe, ma anche come scienziati.
Nel nostro paese solo Gramsci seguì il loro esempio, ma prima i fascisti provvidero a isolarlo e poi i revisionisti, a partire da Togliatti e a partire dalla fine degli anni ’50, provvidero a snaturarlo. La Carovana del (nuovo)Partito comunista italiano ha invece provveduto, nel corso degli ultimi tre decenni e più, a fare ciò che il movimento comunista ha fatto in Russia e in Cina, e sta recuperando il patrimonio che Gramsci ci lascia in eredità: il risultato è una scienza che ci consente di guardare al futuro con lungimiranza e serenità, e che ci ha consentito di intraprendere a costruzione della rivoluzione socialista con fiducia crescente nella vittoria. Gli ostacoli nella nostra strada non sono quelli che può frapporre il nemico, che non capisce quello che pensiamo e quindi non ci conosce,[1] ma i nostri stessi dubbi, le nostre esitazioni. Uno volta che riusciamo a dissolverli chi può fermarci?
Questa qualità che distingue la Carovana del (nuovo)PCI e i partiti comunisti guidati da Lenin e da Stalin e da Mao Tse tung appartiene, per quanto andiamo scoprendo, anche ad altri partiti comunisti. È il caso del Partito comunista delle Filippine, uno dei più antichi partiti del mondo che hanno intrapreso la lotta contro il revisionismo, cioè contro la tendenza interna che ha portato alla disgregazione del primo movimento comunista, tendenza impersonata, come dico sopra, da Togliatti a partire dal 1956. Il PC delle Filippine è stato costituito alla fine degli anni ’60 dello scorso secolo, ha avviato la guerra popolare rivoluzionaria nel 1970 e tuttora la conduce con il suo esercito. Tanta capacità di resistenza ha fondamento e trae alimento dalla grande attenzione che i dirigenti di questo partito hanno dedicato all’elaborazione, alla sperimentazione, alla diffusione della teoria rivoluzionaria nel partito, nell’esercito e nelle organizzazioni di massa, oltre ogni dogmatismo. Si sono tra le altre cose posti all’avanguardia nella lotta per l’affermazione delle libertà sessuali, le promuovono e le praticano nel partito e nell’esercito, sono in prima fila nella promozione a livello internazionale delle organizzazioni che lottano per queste libertà.
Propongo all’attenzione di voi che leggete alcuni principi elaborati dal PC delle Filippine, e studiati e insegnati al loro interno. Vengono da un documento del 1992, prodotto per il Secondo Grande Movimento di Rettifica, volto a combattere soggettivismo e militarismo, e cioè le idee che la rivoluzione si fa in base al genio degli individui o al loro coraggio, e che l’uso delle armi è la cosa principale. Sono idee che imperversarono nel movimento comunista delle Filippine per tutto il decennio precedente, e anche in Italia ebbero peso determinante nel distruggere l’organizzazione comunista più avanzata nella lotta di classe di quello stesso periodo, e cioè le Brigate Rosse.
La scienza di cui parlano i compagni filippini è oggi da essi definita, giustamente, marxismo leninismo maoismo. Allora chiamavano ancora il maoismo “pensiero di Mao”. La sigla da loro usata è quindi MLMZT [Marxism Leninism Mao Zedong Thought, nella versione inglese, NdR]
Senza studio e padronanza del MLMZT, un comunista agisce alla cieca e senza una direzione chiara. È facile confondersi e perdersi nella lotta di classe che è lunga e tortuosa, e nella lotta tra due linee. È facile farsi ingannare dalla borghesia e dalla piccola borghesia, ed essere sviati dal revisionismo e dall’opportunismo. Afferrare il MLMZT non è cosa che si ottiene semplicemente entrando nel Partito. Bisogna fare quanto segue:
- studio diligente;
- partecipazione integrale alla lotta rivoluzionaria;
- ferma opposizione al revisionismo e alle linee deviazioniste;
- sviluppare il ripudio della concezione del mondo e del pensiero borghese, di quella dei proprietari terrieri e di quella che ha origine di classe nella piccola borghesia, e della cultura propagata senza requie dall’imperialismo e dai suoi fantocci, i grandi proprietari terrieri compradores e i grandi borghesi;[i compradores sono i servi locali degli imperialisti stranieri, NdR]
È solo così che un membro di Partito diventa tale a tutto tondo, non solo in termini organizzativi, ma ideologici. In ogni campo, i comunisti devono dare importanza speciale allo studio del MLMZT, ed essere da esempio nello studio diligente.
Quelli che seguono sono molti dei punti principali per sviluppare una concezione corretta riguardo allo studio:
- Bisogna riservare tempo per lo studio individuale e collettivo e per lo studio continuato nel mezzo della lotta rivoluzionaria. È necessario comprendere la relazione tra lavoro e studio. La mancanza di tempo per studiare è una scusa comune. Quando ci sono molti compiti da affrontare vuol dire che la situazione rivoluzionaria si sta sviluppando rapidamente e la rivoluzione sta avanzando, ma allora ancora di più bisogna trovare tempo per leggere e studiare, per acquisire chiarezza di pensiero, per sviluppare una conoscenza salda dell’orientamento e della linea giusti, per tenere il passo con la situazione che si sviluppa rapidamente, e per eseguire i compiti bene.
- È obbligatorio essere pazienti e perseveranti. La comprensione si approfondisce passo dopo passo. Non si acquisisce in una sessione di lettura o di studio.
- È obbligatorio studiare i temi a fondo. Non basta studiare superficialmente e avere una comprensione bassa di quello che si è letto. È obbligatorio studiare ripetutamente e conoscere le idee fondamentali dei testi marxisti-leninisti-maoisti, per metterli in relazione con la pratica e cercare di capirli e comprenderli.
- È possibile superare difficoltà come un basso livello di alfabetizzazione, se siamo pronti a studiare con risolutezza e profondità. Se leggere è difficile, leggiamo molte volte, e consultiamoci con gli altri compagni, se è necessario. Se comprendere è difficile, rifletterci sopra molte volte, e leggere altri riferimenti.
- Lo studio è un compito di lungo termine. Non si chiude con una lettura, con uno studio su un tema singolo, o memorizzando alcune citazioni. Lo studio deve procedere obbligatoriamente con l’avanzare della pratica rivoluzionaria e il cambiamento delle condizioni oggettive.
- Quando cessano lo studio e la diffusione della concezione proletaria del mondo e la lotta contro il pensiero e la concezione borghese e reazionaria, i rivoluzionari proletari e le classi sfruttare resteranno senza difesa conto l’influenza borghese e feudale.
(…)
Il partito proletario opera in una società divisa in classi, e non può evitare di essere influenzato dal pensiero delle altre classi. Anche le reclute del partito portano con sé influenze e pensieri derivati dai materiali vomitati in loco dalla vecchia società putrida. Nel vedere il Partito non serve fare del romanticismo. Bisogna invece usare una concezione materialista dialettica.
(…)
C’è sempre lotta tra la linea proletaria rivoluzionaria e quella borghese reazionaria nel partito comunista, anche nei casi migliori. Sia quando è al potere che quando non lo è, il partito comunista è sempre influenzato in qualche grado dall’influenza di elementi piccolo borghesi che non si sono trasformati, dentro e fuori del Partito.
Per questo motivo, la formazione dell’ideologica è la chiave per la formazione di un partito marxista leninista vero.
Temprare ed elevare una coscienza marxista leninista maoista, e mantenere la vigilanza e la lotta contro il revisionismo e l’opportunismo sono i compiti più importanti per assicurare che il partito perseveri sul percorso rivoluzionario giusto. Per questo motivo il dovere più importante di ogni comunista è la trasformazione incondizionata e costante di se stesso tramite lo studio, la difesa del marxismo e la lotta contro il revisionismo e l’opportunismo.
(…)
Il comunista considera coscientemente se stesso come studente delle masse. Impara dalle masse. In questo modo, approfondisce la comprensione delle condizioni e degli interessi delle masse, comprende la politica e lo stile di lavoro più giusti ed efficaci, e può evitare grandi debolezze ed errori. Se è coscientemente studente delle masse, insegnare loro sarà molto più efficace, e comprenderà più rapidamente come trasmettere lezioni rivoluzionarie.
(…)
Il compito di unirsi alla larga maggioranza va a coppia con il compito di combattere opportunismo e faziosità. La nostra storia [del movimento comunista delle Filippine, NdR] ha mostrato chiaramente che il cuore dell’opera di chi lavora per dividere e in modo fazioso è la liquidazione del MLMZT, la deviazione dalla linea politica generale, e la promozione del revisionismo, dell’opportunismo e del riformismo per traviare le masse.
L’unità con la vasta maggioranza dei membri e dei quadri di partito si può vedere nel calore e nel cameratismo che uno mostra agli altri, nell’essere loro d’aiuto e nel mostrare preoccupazione per loro, nell’aiutare i compagni ad elevare il loro livello di coscienza e le loro capacità. Lo si può vedere nella giusta relazione e nel rapporto di unità con i compagni che hanno una concezione differente dalla nostra, che sono relativamente arretrati, o che hanno delle debolezze, o che fanno errori. Lo si può vedere nello sforzo che uno fa per rinsaldare l’unità basandosi sul MLMZT, sulla linea e sulla politica giuste.
Il Partito dei CARC promuove lo studio. Abbiamo fatto e facciamo decine e decine di corsi di filosofia, politica, economia, storia universale e storia d’Italia moderna e contemporanea e lingua italiana a uomini e donne di tutte le età, dai 14 agli 80 anni, appartenenti alla classe operaia e a tutte le altre classi delle masse popolari, a gente che non ha fatto le scuole superiori, a gente che ha fatto gli studi universitari e a professori, all’immigrato che parla poco l’italiano all’ex prete che conosce il greco antico, in più parti d’Italia, a Roma, a Milano, a Napoli alla scuola media superiore Pareto di Pozzuoli, al Consolato del Venezuela, alle vele di Scampia, all’Università Suor Orsola Benincasa, a Torino, Firenze, Massa, Pisa, Livorno, Cecina, Siena, Abbadia S.Salvatore, Reggio Emilia, Perugia, in Val Brembana e in un azienda agricola a 1000 metri sui monti della Val d’Ossola. Oggi insegniamo a Piombino, a operai dell’acciaieria, e a Gratosoglio, ai giovani milanesi che studiano e si organizzano per decidere da sé che indirizzo dare alla propria vita. Questo è parte delle fondamenta su cui vedrai crescere un nuovo paese, in cui tu sarai e quelli che ami saranno felici e orgogliosi di vivere. Sostieni la scuola che stiamo facendo, e cresceremo e ci estenderemo più rapidamente.
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Paolo Babini
Partito dei CARC – Centro di Formazione
[1] “Una teoria è rivoluzionaria precisamente per quanto è elemento di separazione cosciente e distinzione in due campi e vertice inaccessibile al campo nemico”. (Antonio Gramsci, Quaderni del carcere a cura di Valentino Gerratana, Einaudi, 2001 (prima ed. 1975), Torino, p. 1434)