Rilanciamo di seguito il contenuto del volantino diffuso dalla sezione di Napoli centro del Partito dei CARC, in occasione della giornata di mobilitazione a sostegno di Arturo, uno studente del liceo Cuoco di Napoli, brutalmente accoltellato per strada da un gruppo di giovanissimi. Abbiamo conosciuto Arturo oltre un anno fa, in occasione di un volantinaggio compiuto davanti alla sua scuola e da quel momento varie volte c’è stata occasione di sentirsi e confrontarsi su come va il mondo e quale sia la strada per uscire dal marasma in cui ci troviamo. Esprimiamo la nostra più sentita vicinanza ad Arturo e a tutti gli studenti della sua scuola.
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Giovani: i veri assassini sono i padroni! La nostra arma è la lotta di classe!
La brutale aggressione di Arturo, diciassettenne studente del liceo Cuoco, ad opera di una banda di ragazzini ancora più giovani di lui è solo l’ultimo esempio del degrado materiale, intellettuale, culturale e morale di cui sempre di più sono preda i giovani delle masse popolari nel Quartiere Sanità e in tanti altri quartieri di Napoli e di tutta Italia.
A fronte dello smantellamento dell’istruzione pubblica, della disoccupazione dilagante, dell’abbandono crescente di piazze, strade e scuole, dell’assenza di luoghi di aggregazione, sempre più giovani e giovanissimi, relegati ad una vita da oppressi e ad un futuro da precari, da sfruttati e da esuberi, sono costretti a delinquere, fino ad arruolarsi nelle fila delle organizzazioni criminali.
Tutto questo non è frutto del caso né della “cattiveria” delle bande criminali né dell’”ignoranza” o della malvagità di chi ci governa: è la conseguenza della crisi generale del sistema capitalista! Per mantenere alti i propri profitti e provare a contrastare la crisi la classe dominante è costretta a lasciar marcire interi quartieri nell’abbandono, a condannare milioni di giovani all’abbrutimento, alle droghe, alla criminalità, a smantellare una ad una le conquiste strappate dalle masse popolari, a partire dall’accesso alla cultura, all’istruzione e dal diritto ad un lavoro utile e dignitoso.
Questa situazione crea il terreno favorevole per la proliferazione di gruppi reazionari e bande criminali, fino allo scempio delle baby – gang in cui la borghesia e le sue organizzazioni criminali arruolano giovani e giovanissimi tra i più emarginati e disperati facendone vera e propria massa di manovra per la guerra contro altri giovani delle masse popolari.
La risposta a episodi come quello di cui Arturo è stato vittima non sta, dunque, nella repressione e nelle misure di polizia, nella moltiplicazione delle telecamere e nella militarizzazione delle strade, utili solo ad alimentare ulteriormente la guerra tra poveri.
Alla guerra tra poveri e alla guerra per bande si risponde con il protagonismo degli studenti nella lotta di classe, con la loro mobilitazione a costruire organismi che si occupino, in sinergia con insegnanti e lavoratori e senza delegare nulla alle istituzioni, di trovare e sperimentare soluzioni ai problemi della loro scuola (dalla didattica, alle strutture, dall’alternanza scuola – lavoro ai presidi – sceriffi), e lavorino sul territorio coordinandosi con quella miriade di organismi operai e popolari di cui il Quartiere Sanità è pieno (dal Comitato S. Gennaro alla Rete Quartiere Sanità fino alle mille associazioni di base) a formare una rete di Nuove Autorità Pubbliche che mettano in pratica tutto ciò che è legittimo per le masse popolari, anche se illegale e siano in grado di imporre un proprio governo: il Governo di Blocco Popolare.
Questo governo sarà la scuola di coscienza e organizzazione necessaria affinché le masse imparino a dirigere la società e a costruire un sistema economico, politico e sociale confacente ai loro interessi e in grado di farla finita per sempre con la criminalità, la precarietà, lo sfruttamento e il degrado: il socialismo.