Sabato 16 dicembre il partito neofascista Forza Nuova organizzerà a Siena una conferenza sulla questione del Monte dei Paschi, alla presenza del segretario nazionale Roberto Fiore, in un luogo “segreto” da comunicare solo a pochi eletti e fidati camerati. Il tutto senza mancare di strumentalizzare la vicenda della signora Sandra Pelosi, che ha tentato il suicidio in tribunale dopo che la sua casa era stata messa all’asta, come già avevano fatto a mo’ di avvoltoi i fascisti di Casapound (che, tra l’altro, sono in piena campagna elettorale).
Che ai fascisti sia concesso di parlare è un fatto grave, come è grave che il criminale Roberto Fiore possa girare libero per le strade e presenziare a eventi in tutta Italia (basta farsi un giro su Internet per capire di che personaggio stiamo parlando…). Lo è ancora di più se pensiamo alla storia di Siena e del suo territorio dalla salda tradizione antifascista, dove nell’ultimo anno sono state aperte in centro ben due sedi di partiti dichiaratamente fascisti. Alla palese provocazione la cittadinanza si è ribellata, portando il sindaco Valentini e la sua giunta a dover approvare la cosiddetta “mozione antifascista” e impedire la concessione di spazi pubblici a fascisti conclamati e dintorni. Questa è stata una conquista per Siena, che è stata imitata da molti altri comuni italiani. Ma dalle parole bisogna passare ai fatti! La mozione è stata approvata ad aprile 2017 e ad oggi, otto mesi dopo, il regolamento attuativo che l’avrebbe dovuta mettere in pratica non è ancora stato discusso.
Questo ci dimostra e insegna che è giusto contrastare i fascisti in ogni modo, anche perseguendo le vie istituzionali, ma che non possiamo fare affidamento solo su di esse (specialmente se, come a Siena, le istituzioni cittadine sono in mano al PD). In Italia il fascismo, oltre che essere illegittimo, è anche illegale e laddove la Costituzione non viene applicata dalle Istituzioni (perché evidentemente non c’è la volontà di farlo) deve essere applicata dalle masse popolari organizzate, attraverso l’esercizio del controllo popolare nelle strade, davanti alle scuole e ai posti di lavoro dove i fascisti portano la loro propaganda di guerra. Indipendentemente dalla presenza o meno di un regolamento comunale.
Detto questo, è importante puntualizzare che la prima forma di lotta contro la mobilitazione reazionaria, la principale e l’unica in definitiva vincente è sviluppare la mobilitazione rivoluzionaria, porre fine al torbido in cui i fascisti pescano per arruolare le masse popolari più arretrate, abbrutite e disperate per le loro imprese criminali. Significa costruire un ordinamento politico, economico e sociale adeguato al benessere di ciascuno, che valorizzi il protagonismo di ogni individuo, che lotti contro l’abbandono sociale, che curi il benessere, la salute fisica e mentale di ognuno: sono il capitalismo e le sue contraddizioni, alimentate ad arte dai Governi delle Larghe Intese, il terreno su cui i fascisti “crescono”.
Non facciamoci fregare! Partiti come il PD oggi si propongono come i difensori dell’antifascismo: ma questi “signori” sono gli stessi della “razza” di Luciano Violante, il primo a sdoganare apertamente i “ragazzi di Salò”, gli stessi che hanno contribuito ad alimentare, nutrire e finanziare i gruppi fascisti e razzisti concedendo loro sedi e la possibilità di parlare pubblicamente, sono gli stessi che violano apertamente la Costituzione antifascista del 1948. Questo “antifascismo padronale” del PD e compagnia è strumentale a tenere legate a sé una parte delle masse popolari, a distogliere l’attenzione dalle malefatte dei loro governi e ha l’effetto di far passare i fascisti come gli unici veri oppositori alle politiche di lacrime e sangue imposte dai Governi delle Larghe Intese (facendo loro una “bella pubblicità”): la conferenza di Forza Nuova di sabato 16 dicembre su MPS è un esempio eclatante!
Ma il punto non è che Forza Nuova parla della crisi di MPS, il punto è che chi si dichiara antifascista deve parlarne: deve denunciare apertamente i veri responsabili del disastro sociale in cui siamo immersi e mostrare le soluzioni realistiche per uscirne. Per quanto riguarda Forza Nuova e Casa Pound, si confermano essere i migliori rappresentanti, assieme alla Lega Nord di Salvini, della “vigliaccheria nazionale”: cercano di acquisire seguito presso parti delle masse popolari arretrate ma indignate dal degrado a cui le politiche governative le condannano, mobilitandole contro quelli che stanno peggio di loro, anziché unirli per attaccare insieme i veri responsabili.
Il compito di chi si dice antifascista è quello di prevenire le loro imprese vigliacche, mobilitando le masse popolari contro i veri responsabili del degrado, contro i responsabili della guerra di sterminio non dichiarata.
Ad esempio, occuparsi della crisi del Monte dei Paschi che è espressione della crisi del capitalismo intero e delle sue attività finanziarie ingoiate in un vortice senza fine dal quale nessun governo nazionale emanazione di questo sistema potrà porre rimedio, significa promuovere una vigilanza popolare sulle attività della banca e delle istituzioni cittadine, per esempio attraverso la costruzione di un Osservatorio (basti pensare che è passato sotto silenzio il tentativo di vendere il patrimonio di opere artistiche di MPS, opere che dovrebbero appartenere alla collettività e non ai grandi azionisti), la costruzione di Comitati che raccolgano i correntisti e i piccoli azionisti che esercitino questo controllo dal basso. Quindi, passare dall’essere “contro” all’essere “per”, significa fare già ora ciò che fino ad oggi abbiamo demandato alle istituzioni, significa elevare e coordinare le esperienze di lotta delle masse popolari che in modo sparso e sconnesso già coprono tutto il territorio nazionale, significa opporsi ai diktat del governo centrale e dell’Unione Europea, mettendo al centro non quello che serve a padroni e speculatori, ma ciò di cui hanno bisogno le masse popolari a partire da un lavoro utile e dignitoso per tutti!
Nessuna agibilità, né diritto di parola ai fascisti! Fare già da ora quello di cui c’è bisogno! Organizzarsi a tutti i livelli per porre fine dal basso agli effetti peggiori della crisi e costituire un Governo di Emergenza Popolare!