Il nostro Partito ha sostenuto, promosso e partecipato al corteo di Eurostop che si è svolto sabato 11 novembre a Roma, su cui abbiamo fatto convergere i nostri membri collaboratori, simpatizzanti e contatti delle organizzazioni operaie e popolari (vedi il link http://www.carc.it/2017/11/08/il-p-carc-aderisce-partecipa-e-chiama-a-partecipare-alla-manifestazione-dell11-novembre-promossa-dalla-piattaforma-eurostop-a-roma/).
Questa nostra mobilitazione e partecipazione è stata ostacolata a Pisa da Valter Lorenzi, esponente locale della Rete dei Comunisti, che ha apertamente detto ai nostri compagni che non gli sarebbe stato permesso di salire sul bus locale visto “ciò che diciamo di loro”. Oltre ad essere militanti politici, i nostri compagni, sono anche studenti sfruttati nei tirocini universitari, impiegati al nero per 6 euro l’ora, operai da 6 mesi a casa e in lotta per la riapertura della propria azienda (la Rational di Massa), alcuni si stanno mobilitando da pochissimo nell’attività politica. Con questo gesto Valter Lorenzi non solo ha fatto ostruzionismo alla nostra organizzazione (senza peraltro riuscirci) ma lo ha fatto anche a dei proletari che giorno per giorno lavorano sui territori per invertire il corso disastroso delle cose.
Questo atteggiamento miserabile e settario è in aperta contraddizione con quanto ha detto la sua organizzazione circa l’auspicio che il corteo di sabato fosse partecipato da “organizzazioni politiche, associazioni indipendenti nonché tante attiviste ed attivisti da ogni parte del paese”. Ribadiamo che la lotta ideologica e il dibattito franco e aperto che promuoviamo con la Rete dei Comunisti, così come con le altre forze che si definiscono comuniste, è funzionale a elevare il dibattito sulla crisi e individuare le vie per costruire la rivoluzione socialista nel nostro paese. Riteniamo che questo dibattito pubblico non possa essere usato come giustificazione per simili, ignobili atteggiamenti, che peraltro non hanno fermato la partecipazione dei nostri compagni alla manifestazione romana, a cui come detto abbiamo aderito con convinzione e che abbiamo abbondantemente propagandato davanti a fabbriche, scuole, università e nei quartieri, partecipando alle assemblee pubbliche di lancio dell’iniziativa come abbiamo fatto il 6 novembre a Firenze.
Il nemico principale è la borghesia imperialista e il suo clero e si fa un cattivo servizio alla lotta di classe più che al P.CARC con simili, stupide provocazioni che allontanano le masse popolari e i militanti di altre organizzazioni, alimentando il settarismo invece che il dibattito franco e aperto sulle questioni di fondo e la politica da fronte.
Segreteria Federale Toscana del P.CARC