In questi giorni gli operai dei cantieri NCA si stanno mobilitando contro la repressione aziendale e i tagli al personale stabiliti dal padrone Costantino.
Due operai, Stefano e Piero, licenziati da NCA si sono incatenati fuori dall’azienda per opporsi al licenziamento. Attualmente sono in presidio permanente davanti all’ingresso, hanno montato un gazebo e stanno diventando un punto di riferimento per tutti gli operai combattivi della zona: in tanti passano, a tutte le ore, a esprimere la propria solidarietà.
Ricordiamo che Costantino (voluto con forza dalla Giunta dell’ex sindaco Zubbani) aveva ricevuto dalle Istituzioni locali i cantieri NCA in regalo, a patto di mantenere invariati i livelli occupazionali: cioè non licenziare! Lui invece licenzia senza giusta causa, nonostante continui a dichiarare in ogni occasione che NCA va a gonfie vele. Il comportamento di Costantino è un insulto alla collettività della zona di Massa e Carrara.
Non ci stupiamo di tutto ciò: sappiamo che non c’è da fidarsi delle promesse dei padroni. In questo caso le promesse si sono rivelate solo un contentino per far ingoiare l’ennesimo furto alla collettività. Dopo aver regalato le montagne ai predoni del marmo che lasciano un territorio devastato concedendo solo le briciole alla collettività, ora si regala l’area del cantiere ad un malavitoso.
L’ingrediente decisivo
Come ci sta insegnando l’esperienza dei lavoratori Rational (e come ci hanno insegnato gli operai della Ginori di Sesto Fiorentino nel 2013), l’ingrediente decisivo per opporsi alle manovre dei padroni e difendere i posti di lavoro è quello che sia presente in azienda un nucleo (anche molto piccolo) di operai deciso ad andare fino in fondo nella lotta e che si dia i mezzi per farlo: in altre parole che sia determinato a vincere! Ci vuole un nucleo di operai combattivi che non sia disposto a delegare ad altri (sindacati o Istituzioni) l’iniziativa, che si metta ad elaborare proprie forme di lotta e che sia disposto ad imparare dall’esperienza.
È fondamentale uscire dalla propria fabbrica, legarsi agli altri operai combattivi e alle organizzazioni popolari della zona, sviluppare il coordinamento di forze. Stefano e Piero ribellandosi ai licenziamenti stanno costituendo questo primo nucleo, che può allargarsi ad altri operai dentro NCA.
I sindacati
I sindacati possiedono ancora una certa autorevolezza tra i lavoratori (anche se sempre più corrosa a causa di anni di collaborazione con i padroni), possiedono una vasta rete di legami con i lavoratori della zona, hanno risorse economiche e strutture. I sindacati devono mettere questo loro patrimonio (eredità della forza acquisita dal movimento comunista all’inizio del secolo scorso) a disposizione degli operai che sono disposti a lottare, in modo da infondere loro maggiore fiducia nella vittoria e allargare la portata della lotta.
Dai sindacati non dobbiamo aspettarci quello che non possono fare: ad oggi non possono dettare la linea della lotta. La loro linea è quella del chiedere “con il cappello in mano” qualche briciola ai padroni e alle Istituzioni: un esempio per tutti sul nostro territorio è quello della Eaton, una sconfitta totale! È per questo che è fondamentale che il nucleo degli operai combattivi mantengano una propria indipendenza dalle strutture sindacali ed elaborino in autonomia la linea della propria lotta: decidere cioè i tempi e i modi delle varie iniziative da mettere in campo, gli incontri pubblici e quelli di coordinamento con altri operai. Insomma, gli operai non devono cadere nella trappola di limitarsi ad aspettare l’esito dei “tavoli istituzionali”.
Le Istituzioni
L’ex Giunta Zubbani ha la colpa (tra le altre!) di aver svenduto il cantiere ad un soggetto come Costantino che non ha scrupoli a fare carta straccia degli accordi presi con il territorio: in particolare quello di non ridurre il personale. In perfetto stile da “amici degli amici” Zubbani & C. hanno contribuito al saccheggio del territorio.
L’attuale Giunta De Pasquale, se si vuole distinguere da quella precedente, deve smettere di balbettare e far valere gli articoli 1 e 4 della Costituzione, far valere l’interesse collettivo sopra alle speculazioni di Costantino. Le Istituzioni devono minacciare la revoca della concessione trentennale della zona demaniale occupata da NCA, se non vengono ripristinati i termini degli accordi presi al momento del subentro di Costantino.
Se la Giunta non riesce a fare questo vuol dire che non c’è nessuna differenza con quella di Zubbani e anche per De Pasquale prima o poi arriverà un “4 novembre” in cui si troverà il Comune assediato dalle masse popolari inferocite!
Caro sindaco, proprio ora che sta montando la mobilitazione dei lavoratori è il momento di far valere la forza delle Istituzioni, a fronte dell’arroganza padronale!
Partecipiamo numerosi all’assemblea pubblica che si terrà domani 14 novembre a partire dalle ore 18 nella pineta di fronte a NCA.
Facciamo appello a tutti i lavoratori e a tutti gli operai che da mesi portano avanti nel nostro territorio battaglie importanti per un lavoro utile e dignitoso! Promuoviamo le organizzazioni degli operai combattivi e il protagonismo delle masse popolari affinché sviluppino il coordinamento necessario a fronteggiare questi duri attacchi!
Esprimiamo solidarietà passando al presidio permanente piazzato davanti a NCA o inviando messaggi attraverso la pagina Fb “Presidio permanente lavoratori NCA.
Applichiamo dal basso gli Articoli 1 e 4 della Costituzione che sanciscono il diritto universale al lavoro!
Sviluppiamo l’organizzazione e il coordinamento dei lavoratori!
Nessun lavoratore deve essere licenziato!
Siamo tutti Stefano e Piero!