Giriamo di seguito una segnalazione inviataci da un nostro lettore in merito alla battaglia in corso in Campania per il ticket sociale, di cui abbiamo spesso scritto sia sul nostro giornale Resistenza che sull’Agenzia Stampa “Staffetta Rossa”. Buona lettura.
Cari compagni della Staffetta Rossa,
vi segnalo questo interessante video sul ticket sociale che state costruendo a Napoli sapendo che si tratta di una battaglia che il Partito dei CARC sostiene da tempo. La battaglia per il ticket sociale è una battaglia di civiltà e di difesa dell’articolo 32 della Costituzione italiana, una battaglia di sostegno ai comitati che dal basso difendono il diritto alla salute per le masse popolari, una battaglia all’interno della quale le masse popolari diventano protagoniste della trasformazione della società senza più delegare, chiedere o rivendicare ai padroni questa o quella concessione o elemosina ma si rimboccano le maniche e prendono in mano il paese che i poteri forti e i loro spicciafaccende non sanno e non vogliono amministrare se non per speculare ulteriormente sulla vita delle masse popolari. Non c’è più tempo per attendere che qualcuno venga a salvarci, facciamolo da soli, uniamoci a chi già si mobilita per farlo. Come spesso dite voi compagni del Partito dei CARC: non sono i padroni ad essere forti, sono le masse popolari che ancora non fanno valere la propria forza!
Vincenzo Soragna
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Sanità malata, in Campania chi è senza soldi rischia di morire: “Ora non posso nemmeno mangiare”
In Italia più di 12 milioni di italiani rinunciano alle cure o le ritardano per motivi economici. Come Carmela, una signora colpita da tumore maligno alla gola e operata solo in stadio avanzato. La signora, ancora molto provata, abita in Campania e riesce ad arrivare all’operazione in tempo, racconta, solo pagando e grazie a una conoscenza. Con un tumore alla gola, operato in maniera radicale cioè togliendo quasi tutto l’organo, si può ricominciare a parlare e ingoiare solo con la logopedia. Ma Carmela parla e riesce a stento ad alimentarsi solo grazie alla sua volontà: si è operata un anno fa ma è ancora in lista di attesa e non può permettersi le cure private, pagando di tasca sua. Molti sono nella sua stessa condizione e tanti non riescono nemmeno a pagare il ticket, come raccontano ai nostri microfoni. Il dottor Paolo Fierro, medico dell’ospedale S. Giovanni Bosco, vede e prova a salvare ogni giorno persone che arrivano tardi alle cure per motivi economici. Per questo, lancia una protesta: uno sciopero generale nel quale non far pagare il ticket a nessuno e offrire cure gratuite in ospedale. Tante volte lui e altri suoi colleghi hanno prestato la loro opera gratuitamente, ma “il dramma c’è – osserva – E lo stato deve caricarselo, non basta certo la beneficenza”. Intanto, però, il presidente della Regione Campania De Luca aveva promesso grandi miglioramenti nella sanità. Che resta l’ultima nei livelli essenziali di assistenza. In Campania, inoltre, l’aspettativa di vita è inferiore al resto d’Italia.
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